Conosco la Gap’s orchestra da quando è nata. Potrei dire d’averla vista crescere, in due anni o più. Ricordo ancora il primo concerto al matrimonio dei parenti, quando un qualsiasi Gigi D’Alessio si sarebbe potuto materializzare, da un momento all’altro, fra la tastiera e le pantagrueliche tavole imbandite e rovesciarci sopra neomelodico miele partenopeo, o l’Apicella di turno schitarrare tra un brindisi ...
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