Bau#2 di Barbara Berti, lo spettacolo vincitore ex aequo del Premio Scenario 2017 è stato presentato al Palamostre di Udine per Contatto 36. Bau è l’abbaiare del cane di cui la performer ha osservato le reazioni (raccontate in bau#1) ma bau è anche, in tedesco costruzione.
Partendo da un canovaccio la performer crea situazioni nuove dove mente, parole e movimento del corpo si rincorrono in un continuo fluire di immagini: le parole, sintesi di pensieri, emozioni, esperienze, sensazioni, hanno senso compiuto solo perchè accompagnate, quasi spiegate dai gesti. Il corpo è contenitore di vita, che racchiude tutto ciò che accade e attraverso l’elaborazione del vissuto permette di affrontare il futuro. Parole, gesti e movimenti servono alla “costruzione” di Barbara Berti performer, lei che, come ha detto nell’incontro con il pubblico che ha seguito lo spettacolo, era spaventata dall’idea di recitare e contemporaneamente usare il proprio corpo in scena.
Lo spazio in cui si muove Barbara Berti non ha confini prestabiliti, è denso è sensoriale. La sua esplorazione viaggia verso l’alto (microfono e sedia salgono verso il cielo) e senza soluzione di continuità verso il basso quasi a voler entrare nel palcoscenico. Giochi di luce si irradiano sul pubblico in un imprescindibile dialogo tra la performer e il pubblico stesso che fornisce alla danzatrice stimolo e materia su cui adattare la sua opera. L’esperienza di corpo e mente di Barbara Berti è assolutamente coinvolgente per gli spettatori trascinati in un viaggio senza confini spaziali e temporali.
mtr