Il Comune di Senigallia in collaborazione con ONO arte contemporanea, l’Atelier Robert Doisneau e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi presentano la mostra Robert Doisneau: le Temps Retrouvé una retrospettiva dedicata al celebre fotografo francese, pioniere della fotografia di strada e del reportage, che ha profondamente influenzato la cultura contemporanea fino a diventarne lui stesso simbolo.
La mostra racconta il lavoro del fotografo e dell’artista francese,
attraverso cinquanta dei suoi scatti più iconici, che al tempo stesso mostrano uno spaccato della sua vasta produzione e delle sue tematiche: i bambini, la strada, i luoghi pubblici, la quotidianità del vivere, ma anche i grandi protagonisti della cultura della metà del XX secolo come Picasso e Prevert, accanto alle botteghe artigiane, le periferie e la campagna.
Obiettivo della mostra è quello di mettere in luce l’assoluta contemporaneità di Robert Doisneau, quale precursore delle attuali tendenze della fotografia di moda e pubblicitaria. Nonostante le apparenze, in molti suoi scatti non vi è nulla di casuale e “rubato”, molte infatti erano le immagini pianificate a tavolino fino all’ultimo dettaglio. Immagini che dissimulano una naturalità che in realtà era messa in scena, anticipando così uno stile fotografico assolutamente contemporaneo che sempre più imita il linguaggio diffusosi con l’avvento di Internet e dei social media, dove il quotidiano è sapientemente costruito con una naturalezza solo pretesa, dove alto e basso, formale ed informale si fondono.
La modernità di Doisneau nasce proprio dalla sua capacità di cogliere l’attimo quotidiano, altrimenti sfuggente nello scorrere veloce del tempo, e di innalzarlo a simbolo, ad icona. La città, spesso la sua Parigi, i suoi abitanti, la strada, i luoghi pubblici, i bar e i ristoranti, diventano per la prima volta nella storia della fotografia non solo soggetti passivi di una narrazione, ma anche attori di essa. Se oggi diamo per scontato che l’uomo della strada sia protagonista della fotografia, con la sua ironia e la sua autodeterminazione, se celebriamo la street photography come epitome del moderno, e la street culture come espressione più autentica del contemporaneo, tutto questo lo dobbiamo anche a Doisneau come mostrano alcune delle foto esposte quali Café noir et blanc, Joinville le pont, Cour carrée du Louvre o ancora Amour et barbelés, Une femme passe, Hôtel Claridge Paris e anche il ritratto Coco.
Doisneau, dopotutto, proveniva dal mondo della grafica e della
pubblicità, ed è in quest’ambiente che imparò a comporre le immagini nel modo più leggibile per l’occhio. Persino quella che è diventata senza dubbio una delle immagini più famose dell’artista, Le Baiser de l’hôtel de ville, e che a prima vista potrebbe sembrare lo scatto casuale per eccellenza, fu invece posata. Le Baiser de l’hôtel de ville, dunque, è il frutto di un sapiente background artistico; infatti, mentre era intento a realizzare un servizio per la rivista americana “Life”, chiese ad una coppia di passanti di baciarsi per lui, questi facendolo diedero vita ad una delle immagini più iconiche della storia della fotografia.