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MotorLegendFestival: L’EVENTO PER I RACE FANS DI AUTO E MOTO DA CORSA

MotorLegendFestival: L’EVENTO PER I RACE FANS DI AUTO E MOTO DA CORSA

Giacomo Agostini, Riccardo Patrese e Arturo Merzario testimonial del festival

JACKY ICKX, MAURO FORGHIERI e LA FERRARI 312 B STELLE DEL MOTORLEGENDFESTIVAL

MA ANCHE FREDDIE SPENCER E PHIL READ, JOHNNY CECOTTO E CARLOS LAVADO  E GLI EROI DELLA 24 ORE DI LE MANS

Jacky Ickx e Mauro Forghieri saranno due tra le stelle più splendenti della prima edizione del MotorLegendFestival 2018, in programma dal 20 al 22 aprile all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.

Il grande campione belga e il geniale progettista italiano si incontreranno a distanza di 45 anni dal loro rapporto di collaborazione, iniziato nel 1968 e conclusosi nel 1973, dopo una lunga stagione di successi in Formula1 e nel mondiale Sport.
Per il sei volte vincitore della 24 ore di Le Mans la partecipazione a MotorLegend Festival 2018 sarà anche l’occasione per rivedere la Ferrari 312 B di Formula 1 con la quale sfiorò il titolo mondiale del 1970, vincendo il Gran Premio d’Austria e quello del Canada e giungendo al secondo posto nella classifica.
La monoposto, recentemente restaurata e perfettamente funzionante, sarà portata a Imola da Paolo Barilla, altro vincitore della 24 Ore di Le Mans, il cui nome andrà ad aggiungersi a quello dei tanti altri piloti importanti che animeranno il weekend.
Domenica 22 aprile a MotorLegendFestival Jacky Ickx, che proprio cinquant’anni fa conquistò la prima affermazione in Formula 1, vincendo il Gran Premio di Francia del 1968 al volante della Ferrari 312 F1-68, sarà anche protagonista di un dibattito con Mauro Forghieri nel quale i due ricorderanno l’epopea della 312 B, vettura capostipite di una generazione che impose il propulsore dodici cilindri boxer Ferrari ai vertici mondiali dal 1970 fino al 1980.

JACKY ICKX
Belga, enfant prodige della propria generazione, è stato il primo campione europeo di Formula 2, vincendo il titolo del 1967 al volante della Matra. Il suo approdo alla Ferrari risale al 1968: il giovanissimo Jacky trionfa al Gran Premio di Francia con la 312 F1-68 e giunge quarto nel mondiale. L’anno successivo passa alla Brabham: si laurea vice campione vincendo in Germania e Canada. Tornato a Maranello nel 1970 si conferma portando la neonata 312 B alla vittoria in Austria e in Canada e finendo ancora una volta al secondo posto nel mondiale. Nel 1971 vince il Gran Premio d’Olanda e nel 1972 trionfa ancora una volta al GP di Germania al Nurburgring, circuito di cui è stato uno dei massimi interpreti. Termina la propria esperienza in Ferrari a metà stagione 1973 non prima di avere contribuito all’affermazione del Cavallino nel mondiale sport con la 312 P nel 1972. Ickx ha vinto per ben sei volte la 24 Ore di Le Mans: la prima nel 1969 al volante della Ford GT40; nel 1975 ,1976 e 1977 con Mirage e Porsche e nel 1981 e 1982 con la Porsche 956. Viene considerato il pilota trasversale per eccellenza: ha vinto la Parigi-Dakar nel 1983 su una Mercedes e del raid africano è stato grande protagonista negli anni successivi con la rivoluzionaria Porsche 959. In totale ha conquistato 29 vittorie di tappa, il che lo pone al terzo posto nella speciale classifica di questa corsa. Ickx ha preso parte a 116 Gran Premi di Formula 1, vincendone 8, ottenendo 13 pole position e 14 giri più veloci per un totale di 181 punti e 25 podi complessivi. Nel 1982 e nel 1983 ha conquistato il campionato del mondo piloti endurance con la Porsche.

MAURO FORGHIERI
La sua carriera ha scandito la storia dell’automobilismo dagli Anni’60 fino ai giorni nostri. Anima e cuore della Ferrari è il creatore della maggior parte delle vetture più importanti del Cavallino nel mondo delle corse. Dalla 156 F1 del 1963 alla splendida 330 P4 prototipo del 1967, dalla serie delle 312 Balle 312 T, dalla 212 E per le salite alla PB, fino alle prime monoposto sovralimentate, le vetture di Forghieri hanno regalato alla Ferrari 4 campionati del mondo piloti, 7 mondiali costruttori Formula 1, 54 Gran Premi, 2 mondiali costruttori vetture sport-prototipo. Uomo squadra e non solo direttore tecnico, Mauro Forghieri, una volta abbandonata la Ferrari, è stato il padrino del motore Lamborghini 12 cilindri e il responsabile della Lambo F.1. Successivamente ha fondato la Oral Engineering.

PAOLO BARILLA
Nella seconda metà degli Anni ’70 è stato uno dei migliori kartisti al mondo. Ha debuttato in Formula Fiat Abarth, alla prima stagione della categoria, nel 1980, per poi passare in Formula 3 l’anno successivo, dove sfiora il titolo italiano giungendo al terzo posto in campionato. Dopo avere gareggiato nell’europeo di Formula 2 diventa grande protagonista del mondiale endurance dapprima con la Lancia LC2 e successivamente con la Porsche 956 del team Joest con la quale nel 1985 conquista la vittoria alla 24 Ore di Le Mans. Corre poi in Formula 3000 europea e giapponese. Nella terra del Sol Levante diventa pilota ufficiale della Toyota che lo schiera nel mondiale Gruppo C del 1989 in coppia con Johnny Dumfries. Debutta in Formula 1 nello stesso anno con la Minardi prendendo parte al Gran Premio del Giappone. Con il team faentino resta fino alla stagione 1990. Pressanti impegni di lavoro lo portano poi lontano dal professionismo ma non dal mondo delle corse che non ha mai smesso di frequentare sotto varie vesti.

MotorLegend Festival 2018 si dipinge dei colori iridati dei grandi centauri: dopo Giacomo Agostini anche Freddie Spencer e Sir Phil Read hanno confermato la loro presenza alla prima edizione della manifestazione, in programma all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola dal 20 al 22 aprile.

Per Freddie Spencer si tratta di un ritorno a Imola a distanza di 35 anni esatti dal suo primo titolo di campione del mondo. Fu infatti a Imola nel 1983 che Fast Freddie sfidò in una accesa finalissima iridata il suo più esperto rivale Kenny Roberts, giungendo secondo e trionfando alla fine nel campionato per dare inizio a una nuova era, anche nello stile di guida e di approccio alle corse. Si esibirà in sella alla Honda RS 500cc.

Phil Read avrà l’occasione di incontrare il suo rivale di sempre, Giacomo Agostini, con il quale lottò in indimenticabili duelli, dividendo anche la comune esperienza come compagno di squadra alla MV Agusta.

La presenza di due autentiche leggende del motociclismo di ogni epoca che segue quella dei tanti campioni delle quattro ruote conferma l’interesse internazionale che sta riscuotendo la manifestazione italiana.

FREDDIE SPENCER

Dopo l’epoca di Agostini e Read e prima di quella di Valentino Rossi, Freddie Spencer ha segnato la propria ben oltre le vittorie conquistate. Nato a Shreveport in Louisiana il 20 dicembre 1961 ha iniziato a correre a 5 anni per diventare professionista a 16 ed essere il pilota ufficiale della Honda a 20.  La sua carriera è stata un crescendo di affermazioni memorabili: ha vinto il primo campionato del mondo nella classe 500cc a soli 21 anni nel 1983, dando vita a Imola, al Gran Premio di San Marino, nell’ultima corsa della serie iridata a un duello con il connazionale Kenny Roberts che è rimasto impresso nella storia del motociclismo. Si è ripetuto nel 1985, aggiudicandosi, anche questo è un primato, sia il campionato del mondo della 250cc sia quello della classe maggiore. Spencer ha rivoluzionato il modo di pilotare la moto in pista: è stato il primo a comprendere l’importanza della piega estrema per affrontare in modo efficace le curve con la conseguenza di donare al mezzo meccanico la massima accelerazione in uscita.

Spettacolare ma pulitissimo, Fast Freddie ha avuto una carriera internazionale relativamente breve a causa di una tendinite che ne ha compromesso le stagioni successive a quelle dei trionfi iridati del 1985. Ma il suo curriculum ancora oggi è un punto di riferimento fondamentale: è stato l’unico centauro ad avere messo a segno la tripletta durante la Bike Week di Daytona, vincendo la corsa Superbike, la classe F1 e la Lightweight International nel 1985 e a conquistare, una volta interrotta la carriera nel mondiale, altri tre campionati Usa, concludendo con una memorabile affermazione a Laguna Seca nel 1995. Tra i suoi record quello di essere stato fino all’avvento di Marc Marques il più giovane campione del mondo della storia e il più giovane pilota a vincere una gara AMA nel 1979 quando aveva appena 17 anni. Nel computo della carriera mondiale, Spencer ha preso parte a 72 Gran Premi, ottenendo 27 vittorie, 33 pole position, 610,5 punti iridati e tre campionati del mondo. In proporzione tra Gran Premi disputati e vittorie è uno dei piloti più vittoriosi della storia.

Ora Freddie Spencer, che ha collaborato dal 1997 al 2009 con i canali televisivi NBC, ESPN e Speed Channel come commentatore per i Gran Premi del motomondiale, è brand, motorsport e event Ambassador, il che lo porta a viaggiare senza sosta per i cinque continenti, e collabora come opinionista sia con la rivista USA Cycle World Magazine sia con Motor Sport Magazine, per il quale è MotoGP reporter. Ha fondato anche la High Performance Riding School a Las Vegas, che ha gestito dal 1997 fino al 2008. Nel 2017 ha pubblicato per i titoli della Virgin Penguin Random House l’autobiografia FEEL ed è attualmente impegnato nella redazione del suo secondo volume.

PHIL READ

Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico, MBE, pilota il cui nome è nella Hall of Fame dei grandi del motociclismo, Phil Read ha gareggiato nel motomondiale per 15 stagioni vincendo in lungo e in largo contro qualsiasi avversario in ogni classe e categoria. Nato il 1 gennaio 1939 a Luton, cresciuto con il mito di Geoff Duke, ha debuttato a soli 17 anni in Gran Bretagna per arrivare nel mondiale nel 1961 a cinque anni di distanza. I numeri della sua carriera sono impressionanti:145 Gran Premi disputati, 52 vinti, 121 podi, 7 campionati del mondo conquistati in 125cc,250cc e 500cc. A questo va aggiunto il titolo in prova unica assegnato per la vittoria al Tourist Trophy nella categoria TTF1 che porta il totale a 8.

Nel mondiale ha iniziato con la Norton 350 nel 1961, con la quale vince il Tourist Trophy e giunge quarto nella serie iridata. L’anno seguente, sempre con la fida Norton è terzo nel mondiale 500. Nel 1963 passa alla Gilera, la Casa che fece grande Geoff Duke, con cui conquista due podi e il quarto posto nel mondiale 500cc. Sarà la sua ultima stagione senza titoli: assunto dalla Yamaha, che lo schiera già al GP Giappone del 1963, vince il suo primo campionato nel mondo nel 1964. Si tratta di un’affermazione storica perché è il primo di un motore a due tempi nella classe e il primo della Casa giapponese nella propria storia. Si ripete nel 1965.  Dal 1966 inizia la sua storica rivalità con il compagno di squadra Bill Ivy. Nel 1967 perde a parità di punti il campionato della 250 a favore di Mike Hailwood ma si rifà con gli interessi nel 1968 quando trionfa sia nella 125cc sia nella 250cc.  Sempre con la Yamaha, ma privata, vincerà il campionato del mondo della 250cc nel 1971. Nel 1972 è assunto a sorpresa alla MV Agusta, che lo schiera in 350cc, per poi promuoverlo in 500cc l’anno successivo. Tra lui e Giacomo Agostini la rivalità è accesa e non corre buon sangue, anche per via di caratteri opposti. La concretezza e umiltà bergamasca di Agostini contro il variopinto modo di intendere le corse di Read, che si presenta sulle piste con la Rolls Royce e la pelliccia che indossa sopra la tuta da corsa. I due danno vita a lotte epiche e Read, contro tutti i pronostici, conquista altri due campionati del mondo nel 1973 e 1974, perdendo il terzo in extremis nel 1975. Proseguirà a gareggiare nel mondiale fino al 1976, in cui partecipa a soli tre Gran Premi con una Suzuki, e nel 1977 ci sarà la sua affermazione -contestata- al Tourist Trophy tra le TTF1. Read ha gareggiato contro tutti i grandi: da Hailwood a Agostini, da Ivy a Redman, da Pasolini a Saarinen e Bergamonti. Pilota duro e allo stesso tempo molto tattico e intelligente nella visione di gara, Sir Phil Read è stato uno dei primi ad avere applicato alla propria carriera le regole del pilota professionista. Un centauro base della storia.

MotorLegendFestival 2018 si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi protagonisti. Tra le Bike Legends che percorreranno da venerdì 20 a domenica 22 aprile numerosi giri all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola ci saranno anche Johnny Cecotto e Carlos Lavado. I due venezuelani andranno ad aggiungersi a Giacomo Agostini, Phil Read, Freddie Spencer e alle tante stelle delle due ruote presenti alla prima edizione del festival del motorsport.

Johnny Cecotto ha vinto due campionati del mondo su due ruote nella classe 350 nel 1975 e nella 750 nel 1978 oltre ad avere compiuto alcune imprese rimaste nella storia del motociclismo. Il venezuelano è passato poi alle quattro ruote dove ha dimostrato di possedere le stesse qualità che lo avevano imposto nel mondo del motociclismo. Cecotto è stato probabilmente l’ultimo grande pilota trasversale, riuscendo a laurearsi vicecampione europeo di Formula 2 al volante di una March-BMW nel 1982 e di essere un ottimo protagonista del mondiale di Formula 1 del 1983 con la Theodore-Cosworth e nel 1984 con la Toleman-Hart, vettura con la quale ebbe un grave incidente nelle prove del Gran Premio di Gran Bretagna a Brands Hatch che mise fine alla sua carriera con le monoposto. Ben presto, però, Cecotto diventò uno dei punti fermi e un pilastro dello squadrone BMW nel DTM e nei vari campionati turismo internazionale. Johnny è sinonimo di M3, vettura BMW di cui è stato uno dei massimi interpreti.

Carlos Lavado è stato il secondo pilota venezuelano a laurearsi campione del mondo motociclistico. Alfiere, come Cecotto, della Yamaha ha vinto il titolo iridato nel 1983 e il secondo nel 1986 nella classe 250. I due cavalcheranno al Bike Legends rispettivamente la Yamaha 350 del1977 e la Yamaha 250 del 1983.

Il MotorLegendFestival celebra gli eroi della 24 Ore di Le Mans. È confermata infatti la presenza alla manifestazione che inizierà venerdi 20 aprile per concludersi domenica 22 di due tra i più importanti piloti degli ultimi vent’anni: Emanuele Pirro e Rinaldo Capello. Il romano e il piemontese sono legati dalla comune esperienza come piloti ufficiali dell’Audi, Casa con cui hanno conquistato titoli e soprattutto vittorie nella corsa di durata più importante al mondo.

Emanuele Pirro ha trionfato nelle edizioni del 2000, 2001, 2002,2006, 2007 sia con l’Audi R8, sia con la R10TDI, prima vettura diesel a vincere la classica francese.

Rinaldo Capello, invece, ha conquistato la vittoria a Le Mans per la prima volta nel 2003 al volante della Bentley Speed 8 e successivamente nel 2004 e nel 2008 con l’Audi.

Entrambi piloti di valore assoluto vanno ad aggiungersi ad altri tre vincitori della 24 Ore già confermati da tempo a MotorLegendFestival: Jacky Ickx, il cui nome nell’albo d’oro della classica francese compare ben 6 volte,  sia il francese Jean Pierre Jaussaudche fece sua la corsa nell’edizione del 1978 al volante della Renault Alpine A442B vincendo con la Rondeau M379-Cosworth nel 1980 e Paolo Barilla che riportò i colori italiani sul podio più alto nel 1985 al volante della Porsche 956 del team Joest a distanza di 21 dall’ultima vittoria tricolore ad opera di Nino Vaccarella.

Nel corso delle tre giornate di MotorLegendFestival i cinque saranno a disposizione del pubblico. Emanuele Pirro parteciperà ai Legendary Moments, sfilando con una Lancia Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5  del Martini Racing di cui fu uno dei maggiori interpreti quando, giovanissimo, venne inserito nel programma della Casa torinese, correndo tra l’altro alla 24 Ore di Le Mans. Il romano, che in carriera è stato anche ottimo pilota di Formula 1, collaudatore della McLaren-Honda e campione Superturismo, osserverà con grande interesse le evoluzioni dell’Audi R8 iscritta nel Master Historic Endurance.

Dindo Capello, invece, sarà a contatto con il pubblico per spiegare i segreti dell’Audi R18, protagonista del WEC nelle sue varie versioni dal 2010 fino al 2016, anno in cui la Casa di Ingolstadt annunciò il  ritiro dalle competizioni della serie iridata.

Jean Pierre Jaussaud, uno dei migliori piloti francesi di monoposto degli Anni’60 e ‘70, sarà una delle stelle del Tecno Day. Il pilota francese infatti è stato uno dei massimi interpreti delle monoposto bolognesi, vincendo il prestigioso Gran Premio di Montecarlo di Formula 3 nel 1968 e laureandosi campione transalpino della categoria nel 1970, quando ottenne sette vittorie in una stagione.

Quanto a Jacky Ickx è confermata la sua esibizione al volante della Ferrari 312B che dividerà con Paolo BarillaIckx sarà poi protagonista domenica 22 di un dibattito-incontro con l’ingegner Mauro Forghieri, progettista di quella monoposto e direttore tecnico della Ferrari, in occasione della presentazione del volume “ La Ferrari secondo Forghieri dal 1947 a oggi”.

BIGLIETTI

E’ possibile acquistare i biglietti di ingresso per uno, due giorni o per l’intero fine settimana tramite TicketOne mentre i biglietti speciali Motor Legend Experience e MotorLegend SPEED GOLD & PLATINUM possono essere acquistati direttamente attraverso il sito della manifestazione www.motorlegendfestival.com dove sono previsti anche pacchetti per i gusti più diversi. Infatti, a seconda delle tipologie si avrà accesso al paddock, alla pit-lane ed ai box Ferrari, si potranno effettuare giri di pista a bordo di supercar guidate da piloti professionisti o con la propria auto, si avrà accesso a tribune coperte con posti riservati, parcheggio auto riservato e possibilità di pranzare in autodromo.

SOCIAL MEDIA & SITO WEB

MotorLegendFestival è un evento molto articolato, le attività di pista saranno affiancate da tante attività e da tante cose da vedere e gustare nel paddock del circuito. Per averne un’idea più completa il sito web della manifestazione e i canali social, attivissimi, sono un punto di riferimento prezioso, costantemente aggiornato.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito web della manifestazione

SITO WEBhttps://www.motorlegendfestival.com

FACEBOOKhttps://www.facebook.com/MotorLegendFestival/

TWITTERhttps://www.twitter.com/MotorLegendFest

INSTAGRAMhttps://www.instagram.com/MotorLegendFestival

Photo Credits: Vincenzo Zaccaria ©

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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