Martedì 24 aprile: anche la quinta giornata del FEFF 20, il giro di boa, sarà illuminata dal sorriso di una superstar. Il sorriso della bellissima Moon So-ri (a Udine, ricordiamo, con il marito Jang Joon-Hwan, di cui abbiamo appena ammirato l’intenso e magnifico 1987: When the Day Comes)! Incoronata a Venezia nel 2002 come miglior emergente per Oasis di Lee Chang-dong (prima attrice coreana a ricevere il “Marcello Mastroianni” e, nel 2016, prima attrice coreana tra i giurati della sezione Orizzonti), presenterà al popolo dei fareastiani il suo brillante battesimo dietro la macchina da presa: The Running Actress. Una piccola commedia scritta e girata in stato di grazia. Una giornata vissuta di corsa, inseguendo (letteralmente) una diva dietro le quinte, dove non brillano i riflettori. Una giornata di ordinaria follia domestica, tra (dis)avventure burocratiche, madri da accudire, figli e produttori da gestire, book fotografici da realizzare. Irriverente e beffardamente autobiografico, The Runnig Actress è una spassosa corsa tra gli ostacoli della quotidianità dove si riconoscono il tocco leggero di Rohmer e l’ironia tagliente di Hong Sang-soo…
Arriva, invece, dalle Filippine uno dei film più attesi di questa ventesima edizione: The Portrait, il grande affresco musicale ambientato nella Manila degli anni Quaranta. Ad accompagnarlo sul palco del Teatro Nuovo, una delle delegazioni artistiche più numerose mai viste al festival: regista, produttore, produttore esecutivo, le due protagoniste femminili e l’autore della splendida colonna sonora! Non fosse per la delegazione giapponese dell’irresistibile One Cut of the Dead, che salirà su palco a mezzanotte (anzi: che affollerà il palco a mezzanotte!), il record sarebbe rimasto imbattuto chissà per quanti altri Far East Film Festival…