Questo interrogativo è l’inizio della vicenda. La Mite è un racconto che Dostoevskij ha scritto prima de I fratelli Karamazov, ispirandosi a un fatto di cronaca che lo aveva molto colpito: il suicidio di una ragazza definito dai titoli dei giornali un suicidio mite. L’originale ci presenta un uomo che vuole comprendere perché sua moglie si è uccisa e fa un lungo soliloquio nel quale ricerca le ragioni di questo atto disperato. Nello spettacolo Teatro Presente sceglie invece di far parlare entrambi. Il testo è del 1876 e lei, la Mite, disegna un’inquietudine che ha già la complessità della questione di genere.
Lo spettacolo La Mite si inserisce nelle cosiddette “ConNESTioni” del Nest. La connessione nasce da una linea di azione che spinge a portare al Nest quelle compagnie giovani, premiate e menzionate nei vari festival premi d’Italia, che hanno difficoltà a presentare i propri lavori nelle nostre città. Questa linea è condivisa con un’altra realtà coraggiosa campana, quella dell’associazione Erreteatro e della rassegna salernitana Mutaverso Teatro diretta da Vincenzo Albano e giunta alla terza sedizione.
“Con ErreTeatro abbiamo deciso di unire le forze e di dare non solo due date ad una compagnia interessante, ma di creare un focus portando in scena all’interno dei cartelloni delle 2 realtà gli ultimi due spettacoli. La compagnia è Teatro Presente e gli spettacoli che verranno presentati sono :The hard way to understand each other (premio scintille 2016) ultimo lavoro con regia collettiva, andrà in scena a Salerno il 27 aprile, mentre La Mite, penultimo lavoro con la regia di Cesar Brie, andrà in scena al Nest il 28 aprile”
Note del regista César Brie:
“A raccontarci la storia è lui, l’usuraio, l’uomo freddo e severo del banco dei pegni, che poco prima aveva sposato una ragazza buona e mite, e ora cerca una ragione che spieghi il suo suicidio. I due sono in scena senza separarsi mai, in un dialogo di azioni e parole. Lui cerca di capire l’accaduto, torna indietro, ricorda, si confonde, capisce, sale dolorosamente verso la coscienza di ciò che ha scatenato, provocato. Lei lo aiuta a ricostruire, descrive i fatti, aggiunge, conferma, tace. Poiché è morta, non può argomentare, ragionare o giustificare. Lei è la sua memoria, la sua vittima, la sua colpa, il suo amore ferito, il suo silenzio”.
Teatro Presente è una compagnia indipendente composta da sette giovani attori, che vengono scelti da César Brie all’interno del Cantiere delle Arti promosso da ERT – Emilia Romagna Teatro. Il gruppo inizia un percorso formativo che si conclude con Karamazov, uno spettacolo che sarà in tournée dal 2012 al 2015 in Italia e Argentina. A partire da questa esperienza, fondano nel 2013 Teatro Presente e realizzano, sempre con il regista argentino, Il Vecchio Principe, InDolore, La Mite e Orfeo ed Euridice, spettacoli immersi nell’attualità, che interrogano i classici per parlare del contemporaneo. The hard way to understand each other è la loro ultima produzione, vincitrice del Premio Scintille 2016, Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2016 e il Bando Visionari 2017. Lo spettacolo rappresenta un momento di cesura e allo stesso tempo di continuità. La volontà di prendere ora in mano la direzione artistica della compagnia, ponendo come forte base gli insegnamenti e la poetica del maestro.