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Nel 40° della Legge Basaglia al via nel Parco di San Giovanni a Trieste l’8ª edizione di “Rose Libri Musica e Vino”

Nel 40° della Legge Basaglia al via nel Parco di San Giovanni a Trieste l’8ª edizione di “Rose Libri Musica e Vino”

TRIESTE – Anche nel 2018 ritorna più fresca che mai Rose Libri Musica e Vino.

La rassegna, giunta ormai all’ottava edizione, a San Giovanni a Trieste, luogo che un tempo ospitava l’ex ospedale psichiatrico provinciale e che ora è un bellissimo parco a disposizione della Città, ha messo radici, come le rose a cui s’ispira.

Di rose, che rappresentano la rinascita possibile, a San Giovanni oggi ce ne sono più di seimila e sono il frutto di cura, attenzione, tempo, fiducia: ciò che serve anche alle persone, in particolare a quelle meno garantite. Quelle di cui si è fatto carico Franco Basaglia attraverso la legge 180, che ha sancito la chiusura dei manicomi e di cui ricordiamo il quarantesimo anniversario. Persone senza diritti.

E certo i matti non sono gli unici a cui la società ha tolto dignità, opportunità, visibilità. Ci sono le donne, i migranti, i minori, i cittadini vittime delle mafie.

Di queste vorremmo parlare nei quattro venerdì di maggio che la cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste offre anche quest’anno. Con docenti e studenti che fanno lezione tra le rose e conversano con ospiti e pubblico. Con autorevoli esperti, che ne sanno perché c’hanno messo la faccia, le mani, i piedi. Persone portatrici di coraggio e di bellezza e capaci di condividerla. Che arrivano da lontano, dalle estreme periferie del nostro Paese e del nostro pianeta, come Caterina Chinnici, magistrata ed europarlamentare, figlia di Rocco, assassinato da Cosa Nostra il 29 luglio 1983, e Giusy Nicolini, già sindaca di Lampedusa, donna simbolo dell’accoglienza ai migranti, o che lavorano a due passi dal Parco, come Gabriella Musetti, direttrice editoriale di Vita Activa, una casa editrice nata da un progetto di microimprenditorialità femminile, e Peppe Dell’Acqua, psichiatra allievo e successore di Basaglia. Con una testimonianza, un profumo, una nota, un’immagine, un sapore indicheranno nuove strade possibili, frutto della fatica e di un lavoro non solitario.

Saranno quattro venerdì alla scoperta del Parco, attraverso passeggiate e visite guidate, ma anche di esperienze artistiche (interessantissime le offerte musicali che allieteranno le quattro serate con un gran finale affidato a Patrizio Fariselli, uno dei fondatori degli Area, che si esibirà con Maurizio Camardi) e di frontiere del gusto con vini scelti non a caso (da Libera Terra, nata con l’obiettivo di recuperare beni liberati dalle mafie, a realtà come la Cooperativa Clarabella, che sviluppa attività in campo agricolo per creare opportunità di lavoro per persone che soffrono di disturbi psichiatrici). Non mancheranno i laboratori per i più piccoli, a dimostrazione che è una manifestazione adatta veramente a tutti, e da quest’anno c’è anche il cinema, con una prima di qualità, come “Lievito Madre. Le ragazze del secolo scorso”, di Concita De Gregorio, Esmeralda Calabria e Geraldina Fiechter, pellicola che non era ancora arrivata sugli schermi triestini, e una riproposta di valore come “La mafia uccide solo d’estate” di Pif.

Appuntamenti ad ingresso libero.

Andrea Forliano

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