Intervengono con l’Autrice:
_ PAOLA VILLANI, Professore Ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea [Università degli Studi ‘Suor Orsola Benincasa’ | Napoli]
_ CIRO RANISI, Docente di Lingua Francese [Università degli Studi ‘Suor Orsola Benincasa’ | Napoli]
_ Modera il giornalista Michelangelo Iossa
C’è stato un tempo in cui l’amore era declinato al femminile?
Questo libro racconta le origini del discorso d’amore risalendo fino al dodicesimo secolo, nei ricchi feudi del sud-ovest della Francia, dove fiorì nelle canzoni dei trovatori come esperienza totalizzante dei sensi e somma espressione di gentilezza d’animo. La fin’amor – femminile in lingua d’oc – era il tema dominante di una civiltà evoluta, che collocò la donna al centro di un percorso di formazione sentimentale e morale secondo codici e riti studiati con grande attenzione. Dall’aristocrazia delle corti alla nascente borghesia cittadina il “discorso d’amore”, espresso nella poesia, nel canto, nella musica, nel romanzo, si estese con diverse inflessioni in gran parte d’Europa, per indicare un cammino di elezione e conoscenza ai pochi capaci di intenderne la potenza rigenerante: uomini e donne, aristocratici e borghesi, poeti e intellettuali, nobili tutti per modo di sentire e non per nascita.
L’AUTRICE
Annarosa Mattei vive a Roma dove ha fatto i suoi studi e svolge le sue attività. Si è sempre occupata di letteratura dal punto di vista storico, critico e teorico, sia come studiosa che come docente, pubblicando libri e saggi in tal senso, impegnandosi a lungo nella promozione della lettura. Ha pubblicato tre romanzi negli Oscar Mondadori: Una ragazza che è stata mia madre (2005); L’archivio segreto (2008); Il sonno del Reame (2013). Collabora con le pagine culturali de Il messaggero.
Tiene un blog intitolato Le considerazioni del gatto Gregorio.
“Annarosa Mattei racconta – con piglio da storica delle idee e sensibilità letteraria – la genealogia e affascinante epopea della lirica d’amore (…) Al termine della sua appassionata panoramica, che invita a riaccostarsi a quella grande tradizione libertaria e trasgressiva, non possiamo fare a meno di interrogarci sulla ‘attualità’ dell’amor cortese, anche oltre i suoi evidenti meriti storici “ (Filippo La Porta, Il Messaggero, 28 maggio)
“Poco dopo il Mille “nelle corti del Midi, dove il controllo della monarchia e della Chiesa erano più deboli, stava fiorendo una cultura profana, arricchita dai contatti con la civiltà bizantina e araba, che produsse la splendida stagione della lirica provenzale. Annarosa Mattei racconta, con magica trasparenza, quella fioritura, che elaborò una squisita celebrazione dell’esperienza d’amore, via arcana alla sapienza, il gai saber.” (Daria Galateria, il Venerdì di Repubblica, 9 giugno)
“Un saggio robusto con un linguaggio colto che tuttavia tratta un argomento appassionante per tutti che è l’amore. (..) Il libro tratta dell’evoluzione del discorso d’amore (..), delle parole per dirlo: un excursus storico e geografico per spiegare com’è che gli uomini e le donne hanno imparato a parlarsi d’amore, soprattutto a elevare lo spirito dominando le passioni. Il libro è appassionante , utilissimo per capire che l’amore è una questione culturale, si impara. In un mondo di analfabeti affettivi direi che è un libro necessario.” (Michela Murgia, ‘Quante storie’ di Corrado Augias, 9 giugno)
Il libro ha ottenuto il Premio Capalbio con la seguente motivazione, redatta da Giacomo Marramao: “L’enigma d’amore nell’Occidente medievale di Annarosa Mattei ci restituisce una genealogia al contempo storicamente impeccabile (come testimonia nella sua prefazione un medievista del rango di Franco Cardini) e letterariamente raffinata dei temi della fin’amor e del discorso amoroso dal XII secolo al XIV secolo: dai trovatori provenzali alla lirica d’amore italiana, dai feudi occitanici all’“avanguardia poetica” di Cavalcanti e di Dante: da cui prende avvio quella straordinaria innovazione linguistica e quel peculiare intreccio poetico-filosofico che costituiranno più tardi il tratto innovativo del Rinascimento italiano”.