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Coro Polifonico S. Antonio Abate Sabato 19 maggio alle 21, chiesa parrocchiale San Michele Arcangelo di Vito d’Asio

Coro Polifonico S. Antonio Abate Sabato 19 maggio alle 21, chiesa parrocchiale San Michele Arcangelo di Vito d’Asio

Prende il via con una anteprima – sabato 19 maggio alle 21, nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di Vito d’Asio – il progetto Florilegium Vocis del Coro Polifonico S. Antonio Abate diretto da Monica Malachin, realizzato col sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Usci Fvg in collaborazione coi Borghi più belli d’Italia. Quando l’evento entrerà nel vivo, nella seconda parte dell’anno, saranno infatti Cordovado, Poffabro, Sesto al Reghena, Valvasone e Venzone a ospitare i concerti del coro all’insegna dello slogan “vivere il Friuli Venezia Giulia cantando”. Altre tappe toccheranno località di particolare interesse storico, artistico e naturalistico. Un Friuli Venezia Giulia dunque tutto da scoprire, sia per un pubblico locale che internazionale, puntando l’attenzione sulle tante piccole perle che lo compongono. “Con questo progetto – sottolinea la presidente Lorella Santarossa – il Polifonico S. Antonio Abate vuole farsi testimonial di bellezze naturali, luoghi monumentali e sapori e della nostra regione. Analogamente, anche il repertorio proposto valorizzerà produzioni musicali originali e di raro ascolto”. Alcuni brani che il Polifonico eseguirà durante il concerto del 19 maggio a Vito d’Asio sono stati presentati al concorso a cui ha partecipato lo scorso mese di aprile – il 1° Gran Premio internazionale di canto corale CorAmare a Sestri Levante – classificandosi al secondo posto con un punteggio di 94/100 (unico coro del Friuli Venezia Giulia ammesso alla competizione).
Il programma prevede l’esecuzione di alcuni brani romantici, nei quali è possibile ascoltare un grande contrasto di colori provenienti da diversi mondi.
Il tedesco F. B. Mendelssohn, rappresentato dai brani Richte mich Gott e Denn er hat seinen Engeln befohlen, è riconosciuto come uno tra i compositori più rappresentativi del periodo romantico.
L’inglese Pearsall nel brano Lay a Garland accompagna una giovane fanciulla, suicidatasi per amore, nel suo ultimo viaggio.
Ricca anche la sezione contemporanea nella quale gli autori mettono in musica il mondo in cui viviamo, con le sue contraddizioni. Vanno alla ricerca di un suono digitale, di una nuova spazialità, creano una commistione tra linee arcaiche e impianti armonici arditi, sottolineando le atonalità. Il risultato è un suono corale nuovo che si adatta a ogni acustica e architettura.
Roberto de Marino compositore trentino nato nel 1966 noto per la propensione per le forme brevi e per uno stile antiretorico è rappresentato dal brano Beata Viscera. In esso colpisce immediatamente la netta differenza e contrapposizione tra il legato-cantabile della parte iniziale e centrale (dove la curvatura delle linee melodiche raggiunge anche un certo slancio espressivo) e lo staccato-fermo e interrotto da pause della conclusione.
Di Ivo Antognini, compositore svizzero nato nel 1963, verranno eseguiti i brani O Gloriosa Domina e Clamaverunt Justi, quest’ultimo di recentissima composizione, nei quali l’autore intende rappresentare le difficoltà del nostro secolo. Altro autore contemporaneo in programma è il quarantenne norvegese Ola Gjeilo, considerato uno dei maggiori compositori della penisola scandinava. La sua attività compositiva comprende musica corale sia sacra che profana. Il brano eseguito – Ubi Caritas – nasce da un tema gregoriano, oggi molto usato dai compositori moderni. Completano la proposta alcuni canti tradizionali dei nativi americani.
A introdurrà la serata – con spunti dai propri studi storici sul territorio di Vito d’Asio – sarà Tito Pasqualis, mentre Maria Sferrazza reciterà poesie e brani con riferimenti alla cultura locale, agli antichi usi e alle tradizioni della val d’Arzino, con particolare riferimento alle donne: un modo per laìegare il concerto alla conoscenza del territorio.

 

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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