Pellegrinaggi, migrazioni, sogni, letteratura, satira e cinema aprono vie di uscita verso culture e modalità alternative di praticare l’umanità. Queste sono, secondo l’antropologo Adriano Favole, le “vie di fuga” dalle culture e le lingue in cui nasciamo, che ci plasmano e ci forniscono strumenti reali e simbolici per orientarci nel mondo. Tuttavia non dobbiamo sentirci troppo prigionieri di esse.
Su questo tema, nell’ambito del festival di antropologia del contemporaneo Pistoia – Dialoghi sull’uomo, Favole terrà due conferenze: una venerdì 25 maggio alle 19 al teatro Bolognini, l’altra in replica domenica 27 maggio alle 17,30 in piazza San Bartolomeo. A partire da racconti di esperienze di ricerca antropologica, esplorerà i modi in cui gli esseri umani possono rompere le regole, per uscire dagli schemi.
Favole ne ha scritto anche nell’omonimo volume in uscita domani nella serie dei libri Dialoghi sull’uomo (UTET).