Proseguono gli “Incontri con l’autore e con il vino” di Lignano Pineta, promossi dall’Associazione Lignano nel Terzo Millennio e curati dallo scrittore Alberto Garlini e dal tecnologo alimentare Giovanni Munisso. Giovedì 5 luglio alle 18.30 al Palapineta Andrea Di Robilant e il suo Autunno a Venezia. Hemingway e l’ultima musa (Corbaccio), in collaborazione con Premio Hemingway.
Un racconto che inizia dal ritorno in Italia dopo vent’anni di Hemingway, un viaggio nell’Italia del dopoguerra che durerà otto mesi: da Genova a Milano, da Stresa a Cortina, infine a Venezia, che non ha mai visto, e tra un martini all’Harry’s Bar e una battuta di caccia in laguna, rimane incantato dalla città. Incontra Adriana Ivancich, una bella ragazza veneziana di appena diciotto anni e se ne innamora perdutamente. Nasce un legame complicato e scandaloso che inciderà profondamente sulla vita di tutti e due. Adriana diventa la musa dello scrittore nel senso più classico: grazie a lei Hemingway ritrova l’ispirazione perduta e ricomincia a scrivere, è lei la Renata di Di là dal fiume e tra gli alberi. Adriana lo segue a Cuba. È una stagione tormentata. Ma con lei al suo fianco Hemingway riesce a completare la sua opera scrivendo Il vecchio e il mare, che gli vale il Pulitzer e poi il Nobel.
E l’azienda agricola Valentino Butussi di Corno di Rosazzo (UD) per l’occasione, presenta il Pinot Grigio Ramato DOC FCO 2017. Un vino dal colore ramato, al naso ricorda i fiori di campo, frutta fresca e piccoli frutti rossi di sottobosco. Al palato risulta asciutto, vellutato, di grande carattere e persistenza. Una piccola parte (25%).viene vinificata in bianco; una parte circa il 40% viene posto in macerazione a freddo per 24 ore, per un’estrazione maggiore della parte rosata. Per entrambe una spremitura soffice e un inizio con fermentazione indigena aiutata poi a metà dall’aggiunta di una piccola quantità di lievito per completare la fermentazione. La parte restante delle uve viene pigiata, raffreddata a 7 gradi e lasciata a macerare fino all’inizio della fermentazione indigena (normalmente dai 5 ai 6 giorni). Il macerato viene posto in torchio e spremuto a pressione minima, il mosto così ottenuto continua la sua fermentazione in botti di 2° e 3° passaggio, in rovere non tostato di capienza 5/7 ettolitri. Un mese prima dell’imbottigliamento le tre diverse vinificazioni vengono unite a formare un unico vino.
Per informazioni: www.lignanonelterzomillennio.it
Enrico Liotti