Sono ben 58 le anteprime italiane e internazionali a cominciare da Arturo Perez Reverte, maestro del romanzo storico, che ha scelto il festival per presentare in Italia “L’ultima carta è la morte”, il nuovo libro edito Rizzoli in uscita l’11 settembre: sarà un incontro esclusivo, perché il grande narratore farà tappa solo a Pordenone, venerdì 21 settembre (ore 18, Teatro Verdi) con l’ultimo noir che vede protagonista l’agente Lorenzo Falcò in uno dei momenti più bui della storia europea, la Guerra civile spagnola. E con Perez Reverte alla 19^ edizione di pordenonelegge, dal 19 al 23 settembre si daranno appuntamento per le loro presentazioni oltre 600 autori di case editrici nazionali e internazionali, che affolleranno oltre 40 location cittadine. Il programma, promosso da Fondazione Pordenonelegge.it e curato da Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet, è da oggi consultabile giorno per giorno e autore per autore, sul sito www.pordenonelegge.it. Dove spicca una cascata di anteprime per gli autori stranieri: a cominciare da John Banville che scrive il seguito di “Ritratto di signora” raccogliendo il testimone di Henry James. “Isabel“, in uscita per Guanda, porterà la protagonista a chiudere i conti con il passato e prendere in mano il proprio destino. Un’impresa ardua, anche per una giovane donna con il suo indiscusso «potenziale», e al tempo stesso un pretesto perfetto per un avvolgente romanzo à laJames, che non teme confronti con il modello ed è in sé felicemente compiuto. Poi Jeffery Deaver, di cui uscirà il 4 settembre il nuovo giallo, “Il taglio di Dio” (Rizzoli), un thriller tagliente e una caccia al killer nell’iridato mondo delle gemme preziose. L’autore sarà a pordenonelegge sabato 22 settembre, alle 16 in piazza San Marco. “Sono corso verso il Nilo” (Feltrinelli) titola invece l’ultima grande prova d’autore di Ala Al-Aswani, l’acclamato romanziere egiziano che ha partecipato attivamente alla Rivoluzione del suo Paese nel 2011 e che, a pordenonelegge, ci riporterà in piazza Tahir con un romanzo – denuncia sul ruolo dei servizi segreti contro le rivolte. Con “Asimmetria” (Feltrinelli) Lisa Halliday firma il suo romanzo d’esordio e consegna ai lettori, in filigrana, un plot dal sapore autobiografico, schiudendo in filigrana l’incontro con Philip Roth, giovanissima, e la loro “asimmetrica” storia d’amore. Ma non è questa l’unica asimmetria del romanzo, in libreria dal 30 agosto … Due grandi novità di questi mesi saranno per la prima volta raccontate al pubblico italiano: Robert Harris, Premio Crédit Agricole FriulAdria “La storia in un romanzo” 2018, terrà sabato 22 settembre la sua lezione fra storia e letteratura intorno a “Monaco”, l’avvincente giallo storico che ruota intorno alle decisioni del 1938 quando Neville Chamberlain “rubò” ad Hitler un anno di tempo, quello necessario a rimettere in piedi l’esercito britannico per fermare Hitler e vincere la Seconda Guerra Mondiale. E David Litt, a soli 24 anni incaricato di scrivere i discorsi di Obama, racconterà la travolgente esperienza dei suoi 8 anni al fianco del presidente, ripercorsa nel libro “Grazie, Obama. I miei anni alla Casa Bianca” (HarperCollins). Sempre nel segno dell’attualità pordenonelegge ripercorre un’altra eccezionale esperienza, quella di Mons.Paul Hinder, avamposto cattolico in terra d’Arabia: per la prima volta racconterà al pubblico il suo apostolato nel cuore dell’Islam, affidato alle pagine della pubblicazione EMI “Vescovo in Arabia”. Due pluripremiati autori anglo-indiani esordiranno in Italia presentandosi a pordenonelegge: Sunjeev Sahota con “L’anno dei fuggiaschi” (Chiarelettere) ci spiega cosa significa essere un immigrato illegale, condannato a una fuga continua. E Abir Mukherjee con “L’uomo di Calcutta” (SEM Libri) ci coinvolge in un romanzo appassionante e vivido, sullo sfondo di un’India appassionante.
Tre grandi voci della letteratura spagnola contemporanea fanno tappa a pordenonelegge: Juan Francisco Ferrandiz, già incoronato come l“erede” di Ildefonso Falcones, ci porta ne “La terra maledetta” (Longanesi), il romanzo che racconta la nascita di una città, Barcellona, nel IX secolo come il Far West. Andrés Barba, autore prediletto da Vargas Llosa, firma per La Nave di Teseo “Repubblica luminosa”, il romanzo in fase di traduzione in 18 Paesi che si misura con “l’altro”: 32 bambini aggressivi, indomabili e incomprensibili. Mentre Javier Sierra, autore del best seller più venduto queste settimane in Spagna, per la prima volta presenta in Italia il suo “Fuoco invisibile”, Premio Planeta 2017, in uscita per DeA Planeta Libri.
Fra gli autori stranieri in anteprima spicca anche Prabda Yoon: regista, editore, traduttore e grafico, oltre che scrittore, con il libro “Feste in lacrime” (ADD) che arriva in anteprima nazionale a pordenonelegge ha vinto il prestigioso S.E.A. Write Award nel 2002. E Pierre Lemaitre è particolarmente atteso con “I colori dell’incendio”, la seconda parte della trilogia del Novecento avviata con “Ci rivediamo lassù” che ha venduto un milione di copie nel mondo ed è stato tradotto in 26 lingue. Due importanti autori balcanici presentano a pordenonelegge le loro anteprime, entrambi per Bottega Errante edizioni. Sono Miljenko Jergovic, al festival con “Radio Wilimowski”, una storia di padri e di figli sullo sfondo della storica partita in cui il polacco Ernest Wilimowski segnò quattro gol al Brasile; e Predrag Finci, che attraverso “Il popolo del diluvio” ripercorre il racconto della fuga da Sarajevo a Londra, doloroso distacco dalla terra d’origine. L’autrice statunitense Margaret Georgedopo il successo de “Il re e il giullare” torna con un nuovo romanzo storico, “Nerone” (Longanesi). Non una semplice ricostruzione della vita pubblica e privata dell’imperatore romano, ma soprattutto lo sguardo sulla debolezza umana di fronte alla seduzione del potere. Con “L’amore al tempo degli scoiattoli” (Marsilio) Elizabeth McKenzie ci consegna un esilarante psicodramma esistenziale, ambientato a Palo Alto, nella California degli wasp. E Bernie Mcgill affida a Bollati Boringhieri l’anteprima italiana del suo romanzo “Le parole nell’aria”, successo internazionale che “scrive della vita, dell’amore e degli albori del telegrafo senza fili con lo sguardo limpido di un poeta”.Gli autori italiani troveranno a pordenonelegge uno spazio straordinario per le loro anteprime: il festival si apre mercoledì 19 settembre (Teatro Verdi, ore 18.30) con la dedica a Pierluigi Cappello e la presentazione in anteprima dell’opera omnia del poeta friulano “Un prato in pendio. Tutte le poesie 1992-2017”, edita BUR, che includerà anche alcune poesie inedite. L’occasione per ricordare affettuosamente il grande artista e il grande amico Pierluigi, a quasi un anno dalla sua prematura scomparsa. Antonio Scurati con “M. il figlio del secolo” (Bompiani) torna ai lettori con un’opera grandiosa e audace che ci porta a rivivere passo per passo il ventennio che ha cambiato per sempre la nostra storia: un viaggio attraverso il fascismo e la parabola di una nazione, le sue immense speranze e i suoi tragici errori. Marco Malvaldi attraverso “Per ridere aggiungere acqua” ci accompagna in un viaggio straordinario ed esilarante dalla teoria matematica della comunicazione all’economia comportamentale, per rispondere – anche – alla domanda: è possibile insegnare a un computer che stiamo scherzando? Per Mondadori Valerio Massimo Manfredi firma “Quinto comandamento”, il suo nuovo grande romanzo epico ispirato alla storia vera di un missionario guerrigliero. E sempre per Mondadori Aldo Cazzullo con “Giuro che non avrò più fame” ci porta a riscoprire l’Italia del secondo dopoguerra, tutta da ricostruire – un po’ come l’Italia di oggi, dopo la crisi – ma con uno spirito ben diverso. Come recuperare l’entusiasmo del 1948? Con “L’ombra del campione” (Rizzoli Libri), una sofisticata commedia noir, Luca Crovi celebra una leggenda del giallo italiano – il commissario De Vincenzi – un grande campione – Giuseppe Meazza – e la Milano di fine anni Venti avvolta dalla “scighera”. Anche Andrea Vitali torna con il suo nuovo giallo, “Gli ultimi passi del Sindacone” (Garzanti), una dedica alla Bellano del dopoguerra e alla sua voglia di riscatto. Vittorino Andreoli, voce fra le più note e autorevoli della psichiatria italiana, firma “Homo stupidus stupidus” (Rizzoli Libri), ricordando che la nostra civiltà si lega a Platone, al dubbio, alla nascita dei concetti astratti che sono il fondamento per fare progetti, migliorare la vita sociale e scongiurare la lenta agonia in cui sta precipitando il nostro tempo. Un’analisi sulla direzione che prenderà l’Italia è al centro del saggio che firmano Ilvo Diamanti, Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini: “Le divergenze parallele. L’Italia dal voto devoto al voto liquido” (Laterza) esplora due soggetti e due identità divergenti al Governo, che si muovono nella stessa direzione perché ‘divergono’ da nemici comuni, coesi nello sfidare la democrazia rappresentativa in nome della democrazia diretta ed anzi “immediata”. Anche Carlo Bonini ci accompagna in un’indagine attualissima con “L’isola assassina. La sfida di Daphne al cuore corrotto dell’Europa” (Feltrinelli), un’inchiesta sulle tracce della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, a caccia dei pirati dell’economia che tutti fingono di non vedere. Mentre Emilio Gentile a cent’anni dalla fine della Grande Guerra rilegge l’ultimo secolo con “1918. Il tramonto dell’Europa” (Garzanti). Raoul Pupo ci conduce a “Fiume, città di passione” (Laterza) e con “Angeli terribili” (Garzanti), di Gianni Barbacetto, faremo un viaggio sorprendente nella memoria divisa della Carnia, e del nostro Paese. Con Mauro Magatti, invece, andiamo “Oltre l’infinito” per una storia della potenza, dal sacro alla tecnica: per recuperare il senso della “possibilità” in ogni ambito della vita.
carlo liotti