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Si è concluso con grandissimo successo e due sold out al Teatro Verdi di Muggia (TS) il Muggia Jazz Festival 2018.
Jazz muggia

Si è concluso con grandissimo successo e due sold out al Teatro Verdi di Muggia (TS) il Muggia Jazz Festival 2018.

Si è conclusa con un grandissimo successo di pubblico e due sold out la 12^ edizione del Muggia Jazz Festival, rassegna a ingresso libero organizzata dall’Associazione B.B.C. con la collaborazione del Comune di Muggia e con il sostegno della Samer & Co. Shipping che per due giorni ha trasformato la città istroveneta di Muggia (Trieste) nella capitale italiana del jazz.

Applauditissima nella prima serata della grande vetrina del jazz internazionale, che pone per due giorni Muggia al centro del panorama mondiale della musica colta del XX secolo, l’esibizione della Ragtime Jazz Band di Gino Cancelli, formazione classica di Dixieland, con un omaggio al batterista triestino Lorenzo Fonda recentemente scomparso che ha visto alla batteria il docente di Storia ed estetica della musica al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, Marco Maria Tosolini – autore di un apprezzato intervento iniziale sulla storia del jazz – e la presenza, in due brani, di Stefano Franco alle tastiere. E’ seguito il quintetto di Massimo Faraò – definito il più nero dei pianisti italiani – e del batterista statunitense Byron Lindham ai quali si è aggiunto per l’occasione, in esclusiva nazionale, Scott Hamilton, insignito del premio “Ronnie Scott’s Jazz Awards” per il sassofonista jazz dell’anno nel 2007.

Nella seconda serata hanno fatto breccia la verve e l’ironia dei Licaones dell’eclettico trombonista Mauro Ottolini e del sassofonista di fama internazionale Francesco Bearzatti e il brio e lo swing della big band The 1000 Streets’ Orchestra Meets Les Babettes (il trio vocale notissimo a livello nazionale composto da Chiara Gelmini, Anna De Giovanni ed Eleonora Lana) con special guest la performer muggesana attiva a livello internazionale Daniela Pobega.

Jazz

L’edizione 2018 del Festival era dedicata alla memoria del Commendator Dario Samer, recentemente scomparso, “mecenate muggesano alla cui filantropia – come ricordato nei saluti di apertura dal Sindaco di Muggia, Laura Marzi – si deve l’ideazione della tradizionale rassegna musicale che rappresenta non solo un arricchimento dell’estate muggesana contribuendone alla valorizzazione culturale e ampliandone qualitativamente l’offerta, ma che, allo stesso tempo, è pure un prezioso volano di promozione turistica della città e del territorio limitrofo; rassegna che prosegue grazie all’impegno dei familiari a cui rivolgo un sentito ringraziamento”.

Il programma della rassegna jazzistica internazionale, riservata come di consueto ad esclusive assolute, presentava non solo jazz, ma anche swing e boogie woogie allo scopo, secondo gli intendimenti del Direttore Artistico, Stefano Franco, di avvicinare alla musica colta il maggior numero di persone possibile e dimostrare che ascoltare il jazz può essere divertente e alla portata di tutti.

Inalterata anche la formula che fin dalla prima edizione contraddistingue la rassegna e ne decreta il successo: serate stilisticamente molte varie per accontentare il palato di tutti.

Non sono mancate naturalmente le jam session, da sempre un marchio di fabbrica del Festival, che hanno visto interagire sul palco tutti i big presenti in riviera.

“Sono state due serate riuscitissime contraddistinte da un teatro strapieno” commenta con soddisfazione il Direttore Artistico, Stefano Franco, che per l’edizione 2019 promette ancora grandi nomi di livello internazionale.

“Con i miei super consulenti Massimo Faraò, Mauro Ottolini e Oscar Marchioni – rivela infatti Franco – abbiamo intenzione di pescare delle autentiche eccellenze negli ambienti del jazz che conta di Parigi, New York e Philadelphia, ma non vogliamo svelare già i nomi della prossima edizione per non rovinare la sorpresa: saranno comunque come sempre artisti di assoluto e indiscusso livello internazionale”.

Nel corso degli anni, il festival ha ospitato autentici big del jazz, rock e blues internazionale, da Dado Moroni a Gianni Basso e la Torino Jazz Orchestra. E poi Bobby Solo, James W. “Red” Holloway, Alvin Queen, Darryl Hall, Don Washington, Ray Gelato, Chris Jagger, Dusko Goykovich, Renato Chicco, Fulvio Albano, Jim Rotondi, Dieter Themel, Nick Becattini, Francesco Bearzatti, Andy J. Forest, Lluis Coloma, Nuno Alexandre, Arthur Miles, Marc Abrams, Richie Loidl, Martijn Schok Band, il “gipsy” trio di Stochelo Rosenberg, l’orchestra olandese Harry Strikes Again, Mauro Ottolini, Barbara Dennerlein, China Moses, Raphaël Lemonnier, Denise King, Frank Vignola, Vinny Raniolo, Alberto Marsico, Daniele Raimondi, Mattia Cigalini, Emanuele Urso, Massimo Faraò, Jazz Dynamos, RTV Slovenia Symphony Orchestra, Martí Elias Vinyals. Miron Hauser, S.I.P. Band e James Thompson.

Il Muggia Jazz Festival, diventato ormai un evento fisso dell’estate muggesana, è promosso dall’Associazione B.B.C. (Boogie Bite Corporation) con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Muggia e con il sostegno della Samer & Co. Shipping.

Tutti i concerti si sono tenuti presso il Teatro Verdi di Muggia, Via S. Giovanni 4 – tel. 040274015 con ingresso libero.

Informazioni e immagini su www.muggiajazz.com e sulla pagina facebook MuggiaJazzFestival

Andrea Forliano

About Andrea Forliano

Nato a Bari il 22/05/1978,vive a Trieste,di formazione umanistica sta completando il corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo,è da sempre appassionato di storia,viaggi,letteratura,politica internazionale e in costante ricerca di conoscere nuove culture.Inoltre segue l'attualità,il calcio,il cinema e il teatro

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