Con Lo Scarfalietto di Eduardo Scarpetta ritorna al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Geppy Gleijeses, accompagnato da Lello Arena e Marianella Bargilli. Irresistibile per la sua comicità delirante, lo spettacolo debutta mercoledì 21 marzo per l’abbonamento Prosa.”
Pochi mesi fa, sul palcoscenico del Politeama Rossetti – incarnava il vulcanico speculatore Mercadet, al centro de L’affarista, una delle maggiori produzioni dello Stabile – ma Geppy Gleijeses è artista dalle vaste risorse ed ora intreccia al classico francese un nuovo personaggio che lo riporta alla sua grande passione per la drammaturgia napoletana. Affronta infatti – circondato da un’energica compagnia capeggiata da Lello Arena e Marianella Bargilli – un testo poco frequentato, ma godibile, di Eduardo Scarpetta. Gleijeses ha avuto modo di indagare spesso gli autori partenopei: dalla contemporaneità allucinata di Annibale Ruccello (Le cinque rose di Jennifer) a quella di Ragazze sole con qualche esperienza di Enzo Moscato fino a un classico come Eduardo De Filippo (Io, l’erede e Ditegli sempre di sì). Eduardo Scarpetta rappresenta la radice da cui sono germogliati tutti questi rami e sarà interessante il lavoro che Gleijeses – qui impegnato anche come regista, adattatore e ideatore dello spazio scenico – costruirà sulla commedia.
Un copione addirittura delirante: un crescendo costruito attorno ad un oggetto banalissimo, uno scaldaletto. È questo che si cela infatti dietro il titolo Lo scarfalietto. Scarpetta è considerato un riformatore del teatro napoletano: nato a metà Ottocento, si avvicinò al teatro giovanissimo, prima come spettatore e poi – dopo la morte del padre e la conseguente indigenza – come attore. Grazie al personaggio di sua creazione Felice Sciosciammocca, ottenne una scrittura dall’impresario del teatro San Carlino che ne intuì il talento e gli affidò anche riduzioni dialettali dal teatro francese e italiano e la scrittura di nuove farse, fra cui Quinnece solde so’ cchiu’ assai de seimila lire fu portata al successo nel 1876 da un comico leggendario come Petito. La morte di Petito e dell’impresario del San Carlino lo condannarono – con la chiusura del teatro – a nuove difficoltà: fece compagnia in proprio e continuò a scrivere, affrontando il mondo non facile del teatro di giro che lo portò – con successo – anche a Milano e a Roma. Nel 1884 poté rilevare il San Carlino e riportarlo alle glorie del passato attraverso la sua “riforma”. Niente più recitazione a soggetto né maschere tradizionali, nuova cura per gli allestimenti e compagnia composta da attori ben formati, degni del teatro borghese in lingua: teatro borghese (italiano e francese) a cui Scarpetta si ispirava per trarne strutture drammaturgiche da rielaborare nelle sue irresistibili commedie. Nascono così i suoi capolavori, fra cui ‘O Scarfalietto tratto da una pochade di Meilhac-Halévy. La trama cui gli interpreti selezionati da Gleijeses imprimeranno ritmo incandescente, racconta di Amalia (la brava e spiritosa Marianella Bargilli) e Felice (Lello Arena) freschi sposi capaci di litigare per ogni sciocchezza, compresa la rottura di uno scaldino nel letto nuziale. Ne scaturisce un finimondo, si giunge addirittura alla convocazione di avvocati per le richieste di separazione. Alle liti assiste Gaetano Papocchia (Gleijeses), buffo anziano pretendente che capita in casa della coppia per affittare un “quartino” destinato alla soubrette Emma Carcioff, per cui spasima. Nel secondo atto Amalia e Felice inseguono in teatro Papocchia per convincerlo a testimoniare, ognuno a proprio favore e la loro presenza fra quinte e camerini innesca ogni sorta di equivoco. Infine, in tribunale, la follia è totale e culmina nella celebre arringa dell’Avvocato Anselmo Raganelli. Lo Scarfalietto di Eduardo Scarpetta si avvale della regia, dell’adattamento e dell’ideazione dello spazio scenico di Glejieses: le scene sono di Paolo Calafiore, le luci di Luigi Ascione, i costumi di Sabrina Chiocchio, mentre le musiche sono di Matteo D’Amico. È una produzione del Teatro Stabile di Calabria e del Teatro Quirino. Nel cast applaudiremo Glejeses stesso nel doppio ruolo di Gaetano Papocchia/Anselmo Raganelli, Lello Arena (Felice Sciosciammocca), Marianella Bargilli (Amalia, sua moglie), Valentina Capone (Emma Carciofo/Cancelliere), Gina Perna (Dorotea Papocchia), Antonio Ferrante (Direttore del teatro/Presidente), Gianni Cannavacciuolo (Rafaniel/Usciere), Luciano D’Amico (Avvocato Saponetti), Gino De Luca (Michele Pascone/Carmelo), Antonietta D’Angelo (Rosella Paparella/Winny), Vincenzo Leto (Gennarino/Ciruzzo).
Lo Scarfalietto va in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, nella Sala Assicurazioni Generali, da mercoledì 21 a domenica 25 marzo alle ore 20.30; giovedì 26 e domenica 29 gennaio ci sono gli spettacoli pomeridiani con inizio alle ore 16. Lo Scarfalietto è programmato nell’ambito del cartellone Prosa.
La Stagione 2011-2012 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Tutta la stagione e le possibilità di adesione ai diversi cartelloni sono illustrate anche sul sito www.ilrossetti.it; inoltre il Teatro può essere contattato telefonicamente al centralino 040.3593511.