Sarà il Trio Mondrian, il raffinato Ensemble israeliano composto da Ohad Ben-Ari pianoforte, Daniel Bard violino e Hila Karnivioloncello, a siglare l’inaugurazione del Festival Cameristico 2019 promosso daChamber Music Trieste e diretto da Fedra Florit, di scena dal 28 gennaio al 9 settembre 2019 con nove concerti dei più interessanti vincitori del Premio Trio di Trieste, che si appresta a festeggiare la sua 20^ edizione in programma dal 7 al 9 settembre. “Passione e coerenza” saranno il leitmotiv del cartellone Chamber 2019, che si apre dunque lunedì 28 gennaio alle 20.30 al Teatro Verdi di Trieste, Sala Ridotto, con le armonie squadrate e coloratissime del Trio Mondrian, geometrico nelle sue esecuzioni che al tempo stesso risuonano eleganti e sensibili, scandite da apprezzatissimi quadri musicali. Come l’Ensemble aveva subito dimostrato nel 2007, vincendo il Premio Trio di Trieste che ha coinvolto in 20 anni oltre 1500 artisti e 700 complessi cameristici di una quarantina di Paesi del mondo.
Pagine dedicate alla musica per Trio saranno al centro del concerto del Mondrian, selezionate da Ludwig van Beethoven (Trio in sol maggiore op.1 n.2), Ernst Krenek (Trio Phantasie op.63) e Johannes Brahms (Trio in si maggiore op.8). Prevendite abbonamenti presso TicketPoint Trieste, tel. 040 3498276. Dettagli e aggiornamenti sul sito www.acmtrioditrieste.it.
La Stagione 2019 dell’Associazione Chamber Music è sostenuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura e da Mibact, Comune di Trieste, Iniziativa Centro – Europea, Generali, Banca Mediolanum, Itas Assicurazioni, Suono Vivo – Padova e Zoogami.Sono nove i concerti della prima parte della Stagione Chamber: nove serate che richiameranno a Trieste “the best of”, i vincitori di questi 20 anni del Premio Trio di Trieste, ensemble diventati il meglio della cameristica internazionale: dall’Ars Trio al Mondrian, da Josef Suk Quartet al Trio Debussy, dal Trio Gaon al Duo Lavrynenko – Giuliei
Il pianista Ohad Ben-Ari, il violinista Daniel Bard e la violoncellista Hila Karni creano quadri musicali sempre affascinanti: se nel 2007 conquistavano il Premio Trio di Trieste, oltre al Premio Speciale per la miglior interpretazione del Trio di Brahms e lo Young Award, subito dopo si aggiudicavano il Premio del pubblico al Bologna Festival. Marcello Abbado, noto musicista e compositore italiano, ha dedicato loro l’opera intitolata proprio “Trio Mondrian”. L’ensemble si esibisce in Europa regolarmente, alternando ai concerti le incisioni discografiche: la prima registrazione è datata 2008, con opere di Brahms e Dvořák. Ha poi inciso i trii di Ravel e di Šostakovič presso la casa discografica olandese “Challenge Records”. La maestria del pianista Ohad Ben-Ari lo ha portato a tenere recital in tutto il mondo. Ha suonato come solista con l’Orchestra Filarmonica d’Israele, l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, l’Orchestra dell’Opera di Monaco e con la Schlezwig-Holstein Music Festival Orchestra, tra le altre, diretto dalla bacchetta di Philippe Entremont, Mendi Rodan, Justus Frantz. Il violinista israelo-canadese Daniel Bard è stato membro del Metro String Quartet, che ha collaborato con artisti quali Menahem Pressler, Laurence Lesser e Gilbert Kalish. Nel 2007 è stato invitato da Tabea Zimmermann a suonare come primo violino nella Camerata Bern. Si esibisce in ensemble cameristici in Israele, Europa e Nord America, dal 2009 è spalla delle viole dell’Amsterdam Sinfonietta. La violoncellista Hila Karni ha iniziato a esibirsi negli Stati Uniti e in Europa sin da giovanissima. Ha studiato negli USA con Bernard Greenhouse, che la descrive come “una tra i più sensibili violoncellisti, musicalmente parlando, e tra i più virtuosi delle nuove generazioni”. Si è poi perfezionata con David Geringas a Lubecca e Berlino e si è esibita nei luoghi clou della musica del nostro tempo – dalla Carnegie Hall di New York alla Konzerthaus di Vienna, dal Concertgebouw di Amsterdam alla Megaron Hall di Atene, al Palais des Beaux Arts di Bruxel, alla Kolner Philarmonie, Wigmore Hall di Londra -con musicisti quali Boris Pergamenschikow, Ralf Gothoni, Bernard Greenhouse e Maxim Vengerov.