Da quanto l’arte coreutica, cinque anni fa, ha fatto ingresso nel Circuito ERT grazie alla collaborazione con Artisti Associati, Odyssey Ballet è stato lo spettacolo più rappresentato e più apprezzato nei teatri regionali. Per la terza stagione consecutiva la compagnia Mvula Sungani Physical Dance porterà in Friuli Venezia Giulia questa “storia d’amore mediterranea”. Tre le date in programma: giovedì 28 febbraio all’Auditorium Comunale di San Vito al Tagliamento alle ore 20.45, venerdì 1. marzo al Teatro Luigi Candoni di Tolmezzo alle 20.45 e, infine, sabato 3 marzo alle 21 al Teatro Italia di Pontebba. Sui tre palchi regionali si esibiranno i solisti della compagnia capitanati dall’étoile Emanuela Bianchini; le musiche dal vivo saranno eseguite da Alessandro Mancuso e Riccardo Medile.
La contaminazione alle base della creatività dell’artista italo-africano Mvula Sungani, la forte matrice etnica della sua ricerca, l’innovazione dei linguaggi proposti, il tema dell’integrazione, sono elementi che si fondono in questo Odyssey Ballet, uno spettacolo che vuole esser anche un momento di riflessione sulle tematiche sociali attuali.
Il tema dell’integrazione del “diverso”, molto caro al regista e coreografo che ha vissuto un’infanzia complessa per le sue origini africane, e quello dell’emergenza umanitaria dei migranti, pongono l’accento sull’odissea di chi nel mare vede il futuro e nel mare ripone tutte le sue speranze.
L’autore, fortemente stimolato dal proprio vissuto, formula una personale e suggestiva ipotesi: e se l’Odissea di Omero fosse un racconto sentimentale autobiografico scritto da una donna che pensa al proprio uomo partito per un viaggio della speranza e le protagoniste femminili dell’opera fossero tutte alter-ego della stessa autrice? Potrebbe sembrare un’ipotesi folle eppure questa teoria è sostenuta da alcuni tra i più importanti esperti in poemi epici e da accreditati letterati del ‘900 come Samuel Butler, Robert Graves e L.G. Pocock.
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