Workshop, concerti, anteprime nazionali per la terza giornata di festival.
Si parte alle 10.30 con Recruiting for Jihad di Adel Khan Farooq e Urlik Imtriaz Rolfsen che per alcuni anni hanno seguito da vicino Ubaydullah Hussain. Leader di una cellula di fondamentalisti islamici con grande carisma e capacità creativa, recluta ragazzi in Norvegia per accrescere la schiera di foreign fighters che si preparano alla Jihad.
Se la guerra è vista come obiettivo finale, causa alla quale tendere, in The Distant Barking of Dogs di Simon Lereng Wilmont, film in anteprima nazionale alle 14.30, il conflitto è presente nella quotidianità di Oleg, bambino di soli 10 anni che vive a Donetsk, nell’est dell’Ucraina, in una zona di guerra in cui spesso riecheggia il fuoco antiaereo e gli attacchi missilistici. Una lezione sul presente, un messaggio indispensabile per le nuove generazioni.
Un monito per la contemporaneità è anche Island of the Hungry Ghosts di Gabrielle Brady, in programmazione alle 16.00: sguardo originale e poco noto sulle migrazioni, intese come macro fenomeno naturale, senza tempo. Un ritratto poetico sui richiedenti asilo prigionieri in un’isola in territorio australiano, costretti in un limbo che sembra non permettere via di scampo.
Alle 17.45 spazio alla musica, al suono e all’immaginazione con The First Motion of the Immovable, di Sebastiano d’Ayala Valva, presente in sala, in uno straordinario viaggio nel cuore del suono, dove alla base di ogni processo creativo c’è movimento, dinamica, dimensione altra, senza tempo. Un omaggio al compositore Giacinto Scelsi, alla sua incredibile storia e al suo controverso genio.
Ad aprire lo spettacolo il concerto Quattro illustrazioni sulle “Metamorfosi di Visnu” per
pianoforte di Giacinto Scelsi, eseguito da Agnese Toniutti, pianista friulana apprezzata a livello mondiale.
A chiudere la terza giornata di festival alle 20.45 in anteprima nazionale Aleppo: The silence of the war, necessario omaggio a una delle città più importanti per la storia dell’umanità. A introdurre il documentario il regista Amir Osanlou, che riporterà la sua testimonianza delle “rovine silenziose” di Aleppo. Uno sguardo imprescindibile, irrinunciabile, da condividere, perché un simile scempio non abbia a ripetersi. A seguireBeloved, che porta sul grande schermo la storia di Firouzeh, che a 82 anni preferisce l’esistenza di pastora solitaria con le sue mucche a una vita più confortevole tra le persone. Sul palco il regista Yaser Talebi, e la fotografa Ulderica da Pozzo che ha dedicato alla Carnia e alle sue tradizioni il suo ultimo progetto “Femines” – Donne del latte gesti e luoghi, tra presente e memoria. Un evento in collaborazione con Voce Donna Onlus, Carta di Pordenone, In prima Persona – Pordenone, CRAF FVG e AIAB – AproBio FVG.
Non mancherà, inoltre, il consueto appuntamento con la retrospettiva “C’era una volta la DDR” con Ricordi di un paesaggio – per Manuela, alle 18.15 in Sala Modotti in collaborazione con Deutsche Kinematek. Un’opera rara che documenta la distruzione di interi villaggi, voluta dai vertici economici dello stato e compiuta col proposito di scavare nuove miniere a sud di Leipzig.
Oltre alle proiezioni in sala, nel corso della giornata ci saranno altri importanti eventi: alle 10.00 in mediateca i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi realizzeranno insieme ad appassionati studenti in Green Spot will save the world una clip a tematica ambientale, in collaborazione con ARPA FVG LaREA Friuli Venezia Giulia.
Infine, sempre in mediateca (Palazzo Badini) alle 18.30 Italo Moscati presenterà il suo libro Vittorio De Sica. Ladri di Biciclette e ladri di cinema.
Ricordiamo, infine, che alle 19.45 continuano gli aperitivi musicali a cura di Flavio Massarutto con Rose Trio, tra soul, Reggae e Jazz, accompagnato da con gustosi prodotti offerti dai produttori biologici regionali di AIAB pro bio FVG e dell’ottima Birra Galassia – Pordenone.
Carlo Liotti