Dopo il concerto di domenica sera degli America, sul palco del Teatro Romano di Verona in occasione dell’anniversario del loro debutto di 50 anni fa, Verona Folk ha offerto lunedì sera il concerto di un’icona del folk italiano e grande interprete come Fiorella MANNOIA che in occasione del debutto del suo 25esimo Tour Live ha presentato il suo ultimo lavoro “Personale” uscito la scorsa primavera. La Mannoia spiega l’impegno politico racchiuso nel disco, racconta il taglio musicale dell’album e si racconta come donna e come appassionata di fotografia.
Migliore parto non poteva avere con il calore trasmesso e ricevuto dal suo pubblico che ha gremito ogni singolo mattone del Teatro Romano di Verona pieno all’inverosimile. Su un palco completamente buio Fiorella appare nel suo splendore sulle note di Il peso del coraggio, senza un attimo di tregua – forse anche per non farsi assalire dall’emozione che trapela dal palco – la cantante romana intona poi nell’ordine I treni a vapore e Imparare ad essere donna. Finalmente interrompe la musica e chiacchiera con il suo pubblico per presentare l’ennesimo Live Tour che proprio da stasera prende via e porterà in tutta Italia.
Una breve parentesi dove due piccole ammiratrici omaggiano l’artista con striscioni in cui raccontano di essere sempre presenti ai suoi concerti, la cantante emozionata (per davvero) ringrazia del gesto d’affetto soprattutto i genitori che hanno fatto conoscere alle nuove generazioni il suo lavoro portandole con loro ai concerti. É stata la volta di omaggiare Fred Buscaglione con “Eri piccola così” in una in afosa serata estiva. Dopo aver intonato Luna Spina la “giovane” Fiorella con la sua verve da ragazzina ha dato il meglio di se per inaugurare il 25° tour dedicando anche in questo nuovo lavoro delle canzoni del suo amico Ivano Fossati reinterpretando Penelope e Panama, ricordando al pubblico che Panama non entrava nel suo repertorio da oltre una ventina d’anni. Ha infine dato il giusto spazio ai musicisti che l’accompagnano in questa nuova avventura.
Con “Povera patria” (cantata accompagnata solo dal piano) ha gridato una vera e propria accusa politica verso chi in questo momento ci governa senza pudore ne amore e con una piccola nota polemica nei confronti del vice premier Salvini che la ha più volte criticata per le sue spontanee prese di posizione verso le donne ed i più deboli.
É stato poi il momento di dedicare il suo impegno contro la violenza sulle donne, con “Carillon” e “Riparare” ma è con il brano “In viaggio” che ha dato il meglio di se. Un concerto molto crudo ed impegnato dove è apparsa una Fiorella molto politicizzata e a suo dire poco artista. Ma la verità rimane, la sua classe e la sua estensione vocale che grida tutto il suo dolore per le storture che vede intorno a se. Dalla vita politica attuale, alla violenza sulle donne a chi c’è la fa e resta senza ferite o almeno vuole mostrarsi senza ferite apparenti. Applausi a scena aperta durante l’esecuzione dei brani più crudi e duri dove le accuse fioccano come schiaffi sonori. Un altro momento è dedicato ai figli che lasciano la casa e con “In viaggio” e con “Riparare” esamina gli errori dei genitori prima di lasciare che i figli prendano una loro strada, una storia nella storia.
Un concerto live di pancia e di cuore che inizia nel modo migliore con un pubblico entusiasta e carico d’affetto per un interprete inossidabile. Con Combattente non rinnega il suo ruolo di donna combattiva e non rinnega neanche una dolcezza tutta femminile che imputa al passare degli anni e con “ Che sia benedetta”, suo cavallo di battaglia, il pubblico in estasi ha tributato tutto il suo amore ad una interprete completa e sempre con i piedi per terra vicina ai sui adoranti fan.
Molto coinvolto il pubblico, con continui applausi quando Fiorella ha reinterpretato i suoi successi più noti, come Sally di Vasco Rossi, nella sua personalissima interpretazione, o come Siamo ancora qui, quest’ultima ritmata sin dalla prima nota da tutto il Teatro Romano durante la sua esecuzione.
Circa due ore di palcoscenico, senza un attimo di riposo nonostante i suoi sessantacinque anni compiuti ai primi di aprile e portati meglio di una venticinquenne. Richiamata sul palco per il rituale bis dopo i saluti e decine di minuti di applausi Fiorella riappare e dedica ai suoi fans ancora alcuni brani tra cui Sempre per sempre (solo piano e voce), Quello che le donne e il Cielo d’Irlanda che chiude un concerto indimenticabile.
Enrico Liotti
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