Poter seguire le proprie ambizioni e vocazioni, questo è quello che da 10 anni permette a tanti giovani il Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador dedicato a Matteo Caenazzo, rivolto a nuovi talenti dai 16 ai 30 anni. Formazione, esperienze pratiche e networking è quanto l’associazione in questi dieci anni ha messo in campo a favore dei giovani sceneggiatori e molti sono i ragazzi che grazie al Premio hanno potuto approfondire i propri studi di cinema e coltivare le proprie passioni, come ad esempio Francesca Scanu, vincitrice del Premio in passato e che oggi siede in Giuria accanto a Gianluca Arcopinto, produttore, in qualità di presidente, affiancato dalla regista Valentina Pedicini, dal romanziere e sceneggiatore Giampiero Rigosi, dallo scenografo Tonino Zera.
E in questi dieci anni il Premio è cresciuto, ha stretto nuove alleanze e sinergie in base alle quali oggi le sceneggiature finaliste al Premio vengono vagliate da importanti case di produzione, portando in alcuni casi alla realizzazione di un lungometraggio dalle storie premiate (Maicol Jecsonregia di Francesco Calabrese, La Mezza Stagione regia di Danilo Caputo, Aquadro regia di Stefano Lodovichi e l’ultimo Lòcch acquistato da Lucky Red e ora in fase di sviluppo) e chissà che non se ne vedano altre in futuro. Alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia, mercoledì 17 luglio prossimo alle 18.00, saranno resi noti i nomi dei vincitori delle sezioniSceneggiatura, Corto86 e Dolly “Illustrare il cinema”. Il primo riceverà un premio di 5.000 euro; il secondo vedrà prodotto il cortometraggio tratto dalla propria sceneggiatura; per Dolly, il premio sarà la Borsa di formazione sullo sviluppo della storia disegnata. Ricordiamo ancora che lo scorso 22 giugno a Trieste sono stati annunciati intanto i premi per il miglior Soggetto a Giorgio Maria Nicolai Mastrofrancesco e Francesco Logrippo, 26 anni entrambi, di Roma, con Prognosi Riservata e Mattia Gradali, 27 anni, di Piacenza, assieme a Giulia Betti, 24 anni, di Senigallia (Ancona), con Tutto si trasforma. I vincitori si sono aggiudicati la Borsa di formazione Mattador e al termine del percorso formativo il miglior sviluppo del soggetto riceverà il premio di 1.500 euro.
A Venezia saranno presenti tutti i vincitori delle sezioni in concorso.
E grazie alla collaborazione con GALLERIA CONTINUA San Gimignano/ Beijing / Les Moulins / Habana, prestigiosa galleria d’arte contemporanea, i vincitori del Premio oltre ai premi in denaro e alle borse di formazione ricevono un’opera d’arte, il Premio d’Artista Mattador, quest’anno una tecnica mista intitolata “Pensare per immagini – I must have seen things again and again” realizzata da LORIS CECCHINI, affermato artista contemporaneo che ha investigato numerosi linguaggi, dalla scultura, all`installazione, alla fotografia, al disegno, all’architettura, alla spazialità, e le cui opere si configurano come processi linguistici in continua definizione che fanno del concetto di “organico” un elemento centrale della sua opera. «Ciò che produco in diverse occasioni – afferma l’artista – sono serie di lavori che utilizzano strumenti che vanno dall’acquerello alla fotografia, dall’installazione ambientale su larga scala alla micro-scultura. È uno spazio che gli spettatori stessi camminano e completano». Con questo immaginario multiforme Cecchini non poteva non incontrare quello di Mattador. A Venezia verranno presentate anche le prossime pubblicazioni delle Edizioni EUT/Mattador, già protagoniste all’ultimo Salone Internazionale del Libro di Torino e verranno anche illustrati i prossimi appuntamenti, alla 76.Mostra del Cinema di Venezia sabato 31 agosto, e quelli del Decennale del Premio Mattador che si svolgeranno ad ottobre 2019 a Trieste, tra i quali, la serata di presentazione al Teatro Miela venerdì 25 ottobre e la mostra del Premio d’Artista Mattador, che inaugurerà sabato 26 ottobre al Museo Revoltella. L’iniziativa è resa possibile grazie al contributo di Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG, Comune di Trieste, Regione del Veneto, Fondazione Kathleen Foreman Casali di Trieste, a donazioni private e quote associative.