Martedì 13 agosto alle 21 Piazza Verdi riporta tutti agli ann’30, la “Swing Era” e all’atmosfera della sala da ballo dello storico transatlantico del Rex grazie alla Big Band “Shipyard Town Jazz”, diretta dal Maestro Flavio Davanzo, e alla partecipazione dello scrittore e giornalista Pietro Spirito nella veste di storico e giornalista narratore, che viene ospitata in Trieste Estate 2019, la rassegna di eventi e spettacoli di vario genere promossa e organizzata dal Comune di Trieste per animare le serate estive cittadine, giunta alla sua sedicesima edizione.
Lo spettacolo, a ingresso libero, proporrà l’esecuzione di alcuni brani originali, la musica e le danze in voga negli anni ’30, riportando in vita le sensazioni che si vivevano a bordo di quella che fu la più grande e lussuosa nave passeggeri italiana mai costruita fino al varo della Costa Classica nel 1991 e che era stata varata il 1° agosto 1931 alla presenza del re d’Italia Vittorio Emanuele III con la Regina Elena, che ne fu la madrina.
Al transatlantico Rex, che svolgeva servizio tra l’Europa e gli Stati Uniti, Pietro Spirito ha dedicato un monologo teatrale, “La cameriera del Rex”, già portato in scena con successo con Sara Alzetta e musiche di Francesco De Luisa.
La “Shipyard Town Jazz”, Big Band della città dei cantieri navali, ovvero Monfalcone, è stata fondata nel 1986 da un gruppo di appassionati di questo genere musicale. Da oramai trent’anni l’orchestra propone il jazz nei suoi aspetti più storici, ma anche godibili. Una ventina gli elementi parte dell’ensamble, tutti con una grande esperienza musicale, diretta da un Maestro d’eccezione: Flavio Davanzo. L’orchestra si esibisce in numerose manifestazioni culturali e jazz festival; il suo organico comprende musicisti esperti e nuovi giovani talenti, studenti ai Conservatori e Accademie di jazz. Tra gli obiettivi della Shipyard c’è anche quello, seppure molto ambizioso, di reintrodurre il ballo swing. Per questo motivo il gruppo lavora interrottamente alla realizzazione di un repertorio adeguato con arrangiamenti originali di Count Basie, Benny Goodman, Sammy Nestico, Duke Ellington e molti altri ancora, nell’intento di mantenere e conservare una musica che ha creato le fondamenta di tutto quello che oggi si può definire musica moderna. Da alcuni anni il crooner triestino Sergio Iacobucci impreziosisce con le sue interpretazioni i brani cantati.
Flavio Davanzo, nato a Trieste nel 1972 si diploma nel 1991 il Conservatorio di Trieste G. Tartini e prosegue la sua carriera musicale dedicandosi prima all’improvvisazione e dal 1995 allo studio del jazz seguendo i seminari estivi di Siena, Urbino e Perugia, per approdare al prestigioso Berklee Institute negli Stati Uniti. Nel tempo avrà occasione di suonare con: Tony Scott, Kenny Wheeler, John Taylor, Enrico Rava, Andrea Allione, Giancarlo Schiaffini, Glauco Venier, Diana Torto, Enzo Favata e altri. Collaborerà poi con il Teatro G. Verdi, lavorando a varie produzioni lirico/sinfoniche e a trasmissioni radiofoniche e televisive per la R.A.I in qualità di esecutore, arrangiatore, compositore nonchè solista. Ha suonato a vari festival di jazz in Italia, Serbia, Svizzera, Slovenia, Croazia, Francia, Austria, Spagna, Germania e Cina. Ha insegnato Tromba Jazz presso i Conservatori di Udine e di Trieste.