Con l’avvicinarsi dell’inaugurazione della mostra “il Rinascimento di Pordenone”, curata da Vittorio Sgarbi e Caterina Furlan, si intensificano i tour alla scoperta del Pordenone nel Pordenonese organizzati dal Comune di Pordenone assieme a PromoturismoFvg in collaborazione con Diocesi di Concordia Pordenone, Atap e i Comuni toccati dal tour.
Nel mese di settembre dunque l’appuntamento raddoppia. Sabato 14 si visiteranno le chiese di Lestans, Pinzano, Valvasone Arzene; sabato 28 sarà la volta delle chiese di Vacile, Valeriano, Travesio, Spilimbergo. Partenza in pullman da Pordenone alle 9 (prenotazione obbligatoria negli uffici di Promoturismo Fvg, 0434 520381, info.pordenone@promoturismo.
Nell’abside della chiesa di Travesio “la cappella Sistina della pedemontana”sono visibili gli affreschi realizzati in due tempi e databili tra il 1516 e il 1524-27, che rappresentano uno dei momenti più importanti dell’evoluzione artistica del maestro friulano. Sono illustrate storie dalla vita di San Pietro e Paolo.
Il coro della Parrocchiale di Vacile è affrescato da Giovanni Antonio da Pordenone intorno al 1508: nella volta, spartita da robusti costoloni, il Cristo risorto con Evangelisti, Dottori della Chiesa e Profeti; nel sottarco figure di Santi con il simbolo del martirio. Nelle pareti scene relative al Martirio di S. Sebastiano e S. Lorenzo, S. Lorenzo che presenta i poveri, alla Resurrezione di Cristo, a figure di Apostoli e della Madonna con Bambino e offerente. Sulla parete dell’arco trionfale, la sinopia dell’Angelo annunciante e della Vergine.
Nella chiesa dei Battuti di Valeriano si può ammirare la Natività (1527), scena ambientata tra le colline del paesaggio pedemontano (parete sinistra); in essa il maggior pittore friulano «ha saputo fondere la umana dolcezza dei personaggi ed il celestiale grappolo di angioletti con il veristico paesaggio di sfondo, con la rovinosa capanna ed il digradare dei colli nella lontananza. La tavolozza nella sua vivacità dà all’insieme un ben alto valore artistico» (Forniz). Nella parrocchiale si trova invece il primo affresco certo del Pordenone: un trittico firmato e datato 1506. Nella chiesa di San Martino di Pinzano al Tagliamento gli affreschi del Pordenone si fanno apprezzare per l’intensità espressiva dei volti e per il solido impianto delle immagini. Il Duomo di Spilimbergo conserva l’antico organo cinquecentesco, per il quale il Pordenone dipinse nel 1524 i riquadri della cantoria, i fianchi della casa con motivi a grottesca e le figure dei profeti David e Daniele e le grandi scene delle portelle: aperte illustrano la Caduta di Simon Mago e la Conversione di san Paolo, mentre una volta chiuse permettono di ammirare l’Assunzione della Vergine. Questa contrapposizione tra caduta e ascesa rimanda alla metafora della salvezza e della perdizione. La scelta delle tematiche non è casuale, aveva riscontri sul piano politico-religioso, infatti, è facilmente deducibile l’avvicinarsi dei Signori di Spilimbergo al luteranesimo e l’ostentazione di temi riconducibili alla Chiesa protestante, che fu motivo di numerose proteste e rivolte da parte della popolazione. Anche nel Duomo di Valvasone Arzene si trova un organo cinquecentesco decorato dal Pordenone con la Caduta della Manna, il Sacrificio di Abramo e il Sacrificio di Melchisedec. Durante la settimana sono in programma altre iniziative legate alla mostra: martedì 10 settembre alle 18 in Biblioteca Civica, conferenza di Roberto Cozzarini sulla musica ai tempi di Giovanni Antonio de’ Sacchis; giovedì 12 alle 18 in Biblioteca conferenza condotta da Silvia Lorusso sul tema “Donne nel Rinascimento. Le donne protagoniste del Rinascimento: cortigiane, poetesse, nobili e religiose”; giovedì 12 alle 18.30 Metti una sera a palazzo Ricchieri, visita guidata al museo civico d’arte, che conserva diverse opere del Pordenone (prenotazione obbligatoria begli uffici di PromoturismoFvg); domenica 15 settembre pedalata alla scoperta del Rinascimento Friulano. Le informazioni dettagliate sono reperibili sul sito www.mostrapordenone.it.
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