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Shining – Extended Edition: una vera chicca per cinefili

Shining – Extended Edition: una vera chicca per cinefili

Sebbene la proiezione di questa pellicola vada inquadrata nell’ambito della promozione commerciale del suo sequel, Doctor Sleep, che uscirà nelle sale italiane il 31 ottobre, essa ha fornito a molti cinefili una ghiotta occasione per vedere la versione americana di questa pietra miliare del genere horror, diretto da Stanley Kubrick nel 1980.

Questa variante del film non modifica la struttura della storia e non ne propone nuove chiavi di lettura, ma regala allo spettatore ulteriori 25 minuti di visione. Una manna dal cielo per l’appassionato del cinema e il cultore del genere, che può godersi le scene tagliate nella versione europea del film, che viene per di più offerto al pubblico in una versione restaurata in 4K.

Shining, un cult movie che ha quasi 40 anni

Il film mette in scena l’inesorabile discesa in un abisso di follia dell’aspirante scrittore Jack Torrance, che accetta un incarico di custode in un albergo isolato nelle montagne statunitensi, dove deve spendere tutto l’inverno assieme alla moglie e al figlio. Un luogo apparentemente idilliaco, ma segnato da forze oscure che trascineranno inesorabilmente la famiglia Torrence verso un drammatico finale.

Questo film può essere anche visto come un viaggio nei contorti labirinti della mente umana, di cui i corridoi e i saloni dell’albergo possono essere considerati una metafora. Tra l’altro questa pellicola consacrò l’uso della steady cam, innovazione tecnica che venne utilizzata per riprendere di spalle il figlio di Jack, mentre pedala sul suo triciclo nei tortuosi meandri dell’edificio, e mentre viene inseguito da suo padre nel labirinto di siepi all’esterno della struttura. Riprese che ormai appartengono alla storia del cinema.

Il livello di recitazione è stellare, in particolare quella di Jack Nicholson, la cura dei dettagli è maniacale, la bellezza delle immagini e la ricercatezza delle inquadrature è ammaliante, resa ancora più efficace in questa versione restaurata in 4 K.

La storia si snoda lentamente in uno studiato crescendo di follia e di orrore, mantenendosi tuttavia lontano dai ritmi sincopati e dalla cornucopia di effetti speciali a cui il cinema di cassetta contemporaneo ci ha abituati. La narrazione è lineare, con l’eccezione di una inquadratura alla fine del film, che indugia su una vecchia fotografia del 1921, che inspiegabilmente ritrae Jack Torrent in una serata di ballo nell’hotel. Un finale criptico sulla cui interpretazione il dibattito è ancora aperto.

Assemblando magistralmente pochi elementi, Kubrick è stato capace di realizzare un capolavoro del cinema, che costituisce una pietra miliare del genere horror e che è diventato rapidamente un cult movie.

Questa versione estesa, se da un lato permette ai cultori di apprezzare inediti dettagli della storia, con una qualità delle immagini esaltata dal restauro 4 K, dall’altro diluisce ulteriormente il ritmo della narrazione, fatto che forse potrebbe non essere apprezzato dal grande pubblico.

Le tre versioni di Shining

Pochi sanno che il film inizialmente distribuito dalla Warner Bros, nell’agosto del 1980, era lungo 146 minuti, ma dopo pochi giorni di proiezioni Kubrick decise di tagliare una scena di due minuti nel finale del film. La versione americana della pellicola divenne quindi di 144 minuti.

Il film inizialmente ricevette recensioni ambivalenti, e le critiche più diffuse erano proprio inerenti la lunghezza del film e la lentezza del suo ritmo. Anche le vendite al botteghino stentarono a decollare.

Probabilmente per questi motivi la versione europea della pellicola, distribuita in Europa tra l’autunno e l’inverno del 1980, venne ulteriormente tagliata di 25 minuti, arrivando ai canonici 119 a cui ci siamo abituati in Italia.

Nel 1981 il film ricevette anche due candidature ai Razzie Awards per la peggior regia e per la peggior recitazione dell’attrice protagonista. Lo stesso Stephen King, dal cui omonimo romanzo era stato tratto il film, non ha avuto parole gentili per questa pellicola, secondo lui poco coerente con il suo libro.

Tuttavia con il tempo essa è diventata un cult movie universalmente riconosciuto, tanto che il personaggio di Jack Torrance è diventato un’icona del cinema.

In definitiva questa versione estesa di Shining è una chicca per cinefili, ma forse è troppo lunga e diluita per essere apprezzata dal grande pubblico, che si è abituato a narrazioni molto più brevi e concitate, ricche di effetti speciali e scene splatter. La cui mancanza non ha tuttavia impedito a questo film di diventare un cult

Alessandro Marotta

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