Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ricorda con affetto e immenso rimpianto Omero Antonutti. Oltre ad essere il raffinato, eccellente interprete che tutto il teatro ed il cinema italiani hanno ammirato e applaudito, per lo Stabile regionale Omero Antonutti è stato un generoso amico, che ha condiviso tappe fondamentali dei suoi oltre sessant’anni di storia.
In scena a Trieste fin dalla seconda metà degli anni Cinquanta, ancora nella sede del Teatro Nuovo, negli spettacoli degli allievi della Scuola di Recitazione Silvio D’Amico, Omero Antonutti è entrato presto nella Compagnia del Teatro Stabile della Città di Trieste, interpretando testi di Gogol, Labiche, Goldoni, Pirandello, Shakespeare, Svevo, Nicolaj, Giacosa, Brecht e distinguendosi in prove importanti.
Alla fine degli anni Sessanta, entra nella Compagnia del Teatro Stabile di Genova, un rapporto che mantiene a lungo, ed interpreta altri ruoli memorabili, con cui è spesso ospite sul palcoscenico del Politeama Rossetti: da “Una delle ultime sere di carnevale” di Goldoni a “Madre Coraggio e i suoi figli” di Brecht, alla straordinaria edizione de “I rusteghi” del 1974, dove interpretava Canciano, accanto a Lucilla Morlacchi, Gianni Galavotti, Camillo Milli, Lina Volonghi, sempre diretto da Luigi Squarzina. Dal successo ottenuto in “Padre padrone”, film di Paolo e Vittorio Taviani del 1977, intraprende una grande carriera cinematografica internazionale. Ma non basterebbero molte pagine a raccontare la sua ricca parabola artistica.
Allo Stabile ritorna spesso, vivendone momenti e progetti significativi: prende parte agli eventi per i quarant’anni e per il Sessantennale dell’attività del Teatro, nel momento del temporaneo passaggio di sede alla Sala Tripcovich per restauro, è bravissimo protagonista – al fianco di Goran Bregovic – del poetico “Opera 1999”… Fino agi anni recenti: nel 2016, coinvolto dal direttore Franco Però, regala un’interpretazione profondamente emozionante in “Genius Loci”, produzione firmata da Andrea Collavino per ricordare il terremoto del 1976 in Friuli.
L’ufficio stampa del Teatro Rossetti