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Valzer per un mentalista al Teatro Rossetti Trieste, il 21 novembre con repliche fino all’1 dicembre e poi a gennaio 2020
© Simone Di Luca

Valzer per un mentalista al Teatro Rossetti Trieste, il 21 novembre con repliche fino all’1 dicembre e poi a gennaio 2020

“Valzer per un mentalista” è una creazione singolare ed innovativa che non è né uno spettacolo di prosa né di magia, ma un affascinante crossing tra i due, alla ricerca di un’esperienza e di un territorio nuovi. Nasce – prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e creato da una compagnia di talenti decisi e giovani, tutti, agli attori, ai creatori ben “under 35” – da una serie di entusiasmi, di incontri e dalla volontà di creare affascianti e innovative contaminazioni sul palcoscenico.

 

C’è innanzitutto l’incontro del direttore del Teatro Stabile, Franco Però, con il regista Marco Lorenzi e la compagnia de Il Mulino di Amleto ospiti la scorsa stagione a Trieste con un’applaudita  messinscena di “Platonov”, da cui nasce la volontà di collaborare. E c’è il tema della mente umana, degli studi che la riguardano, dei suoi misteri, che affascina lo staff dello Stabile, già da più stagioni impegnato a trattare sulla scena anche argomenti scientifici. E poi il rapporto da sempre stretto con Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli – due degli Oblivion – di cui si scopre la passione per il mentalismo e la magia. Il passo che porta alla creazione di “Valzer per un mentalista” è breve e naturale…

 

«“Valzer per un mentalista” è un lavoro di equilibrio davvero affascinante. Credo che in questo carattere di grande novità sia il motivo che mi ha spinto ad abbracciare una sfida come questa. Se ci penso bene, non conosco niente che possa assomigliare ad uno spettacolo come questo, che si propone di non essere né uno spettacolo di prosa, né uno spettacolo di magia, ma di essere entrambi e forse anche qualcosa di più. Ovvero una scommessa per una forma nuova e avvincente. Qualcosa che porti gli spettatori e gli attori in un gioco con regole nuove. Con il quale riconsegnare al pubblico alcune domande per me davvero importanti: cosa saremmo noi senza la memoria del nostro passato? Cosa saremmo senza la possibilità di immaginare il nostro domani? E infine, la ricerca della verità è davvero legata al nostro desiderio della felicità?» il regista Marco Lorenzi introduce con queste riflessioni la nuova produzione del Teatro Stabile, che ha portato in scena attraverso un linguaggio molto colto e stimolante, che non teme le contaminazioni e anzi, se ne avvale facendone davvero un punto di forza. Questo fin dalla composizione del cast: due attori della compagnia dello Stabile del Friuli Venezia Giulia – Andrea Germani e Romina Colbasso – e un mentalista: si tratta di Vanni De Luca, che stupirà la platea per la straordinaria potenza  della sua mente , ma certo anche per la sua forza espressiva in scena.

© Simone Di Luca

Lo spettacolo si ambienta nella Trieste del 1919. Un giovane uomo completamente privo di memoria viene rinchiuso nel manicomio cittadino. Lì Nemo (Vanni De Luca) – questo il nome assegnato al misterioso uomo senza passato – incontra la dottoressa Martha Bernard (Romina Colbasso) che sperimenta insieme a lui l’innovativa tecnica della psicanalisi. Ma c’è anche un altro strano paziente con cui condivide la stanza di degenza: Edi (Andrea Germani). Tre personaggi diversi tra loro, ma che sembrano essere le molte facce di una stessa medaglia. Un sistema di scatole cinesi in cui niente è come sembra e che annoda le vicende dei tre protagonisti in un vero e proprio Valzer continuamente spiazzante: la dottoressa Bernard sembra perseguire la missione di riabilitare il giovane senza memoria e contemporaneamente affrancare la dottrina psicanalitica agli occhi dei colleghi detrattori; Edi è intento a smontare gli entusiasmi del compagno di stanza e a ricordargli quanto la condizione del malato mentale sia irreversibile; Nemo, completamente smarrito dalla perdita della sua identità, è attanagliato da paure, speranze, incubi atroci e abilità straordinarie che emergono suo malgrado. 

 

Tutto questo fino ad un finale che ci ricorda come non ci si debba fidare delle apparenze e che la realtà è sempre più complessa di ciò che sembra. “Valzer per un mentalista” si propone di catapultare il pubblico all’interno di una vicenda avvincente e contemporaneamente di metterlo nella condizione di sfidare la memoria e le capacità mentali di Nemo. Memoria, finzione, verità ed intrattenimento si fondono e si confondono in un contesto onirico nel quale ci sembrerà di muoverci come in un sogno.

 

Per biglietti e prenotazioni e per acquistare nuovi abbonamenti si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti, agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

 

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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