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TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE  26, 27 nov.2019 – 28 nov. 2019 – ore 19.30  MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI

TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE 26, 27 nov.2019 – 28 nov. 2019 – ore 19.30 MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI

Opera leggendaria del ventesimo secolo, Madre Courage e i suoi figli di Bertolt Brecht arriva sul palcoscenico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine da martedì 26 a giovedì 28 novembre 2019 nel nuovo allestimento della Società per Attori e Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con la Fondazione Campania Festival – Napoli Teatro Festival.

foto di Sabrina Cirillo

In scena, una strepitosa Maria Paiato nel ruolo della protagonista si muove in un tempo distopico dove parola, corpo e musica ritraggono un’agghiacciante umanità che somiglia molto al nostro presente, affiancata da Mauro Marino, Giovanni Ludeno, Andrea Paolotti, Anna Rita Vitolo, Roberto Pappalardo, Tito Vittori, Mario Autore, Ludovica D’Auria, Francesco Del Gaudio.  La drammaturgia musicale e la regia sono firmate da Paolo Coletta, che a quest’opera è stretto da un legame profondo risalente al 1991 quando, in veste di giovane attore, partecipò alla versione storica di Antonio Calenda interpretata da Piera Degli Esposti.

Mercoledì 27 novembre 2019 alle 17.30, nel foyer, Maria Paiato e la Compagnia dello spettacolo incontreranno il pubblico in un nuovo appuntamento di Casa Teatro condotto da Paola Colombo, curatrice del Festival vicino/lontano. Interverrà Andrea Zannini, professore ordinario di Storia moderna, direttore del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (Università di Udine).

Ricordiamo che la replica di giovedì 28 novembre avrà inizio alle ore 19.30. Martedì 26 e mercoledì 27 novembre il sipario si alzerà invece alle 20.45.

Scritto da Bertolt Brecht fra il 1938 e il 1939, Madre Courage e i suoi figli vede la luce quando l’artista di origini ebree era già in esilio. La Polonia stava per essere invasa dalle truppe di naziste di Hitler e la guerra civile imperversava in Spagna: due eventi tragici che si aggiungevano, con la loro scia di dolore, morte e distruzione, alle rovine del primo conflitto mondiale ancora drammaticamente vivide.E la guerra – quella seicentesca dei Trent’anni, fra cattolici e protestanti – è anche lo scenario che incombe su Anna Fierling e i suoi tre figli. Figura ambigua, inselvatichita, spesso sospesa sulla soglia tra bene e male, Anna si guadagna da vivere seguendo gli eserciti e vendendo ai soldati merce di tutti i generi. Odia la pace perché la guerra è il suo business ed è l’unica via di fuga dalla miseria che le è consentita, ma questa allo stesso tempo sarà la sua rovina. Madre Courage e i suoi figli è uno spettacolo visionario scolpito dalla musica di Paul Dessau e ancorato a un tema antico come il mondo qual è quello della vita e della morte al tempo dei conflitti; è un alternarsi continuo di contraddizioni e antinomie a partire da quella principale, secondo cui Anna si sforza di proteggere i propri figli dalla guerra ma li perde inesorabilmente uno dopo l’altro; è, ancora, una riflessione sul capitalismo che mette in luce nella figura della protagonista il tema della libertà femminile. «Se Madre Courage non ricava nessun insegnamento da ciò che le succede, penso che il pubblico, invece, possa imparare qualcosa» annotava Brecht nel 1949, alla vigilia della storica messinscena a Berlino. Da allora, quest’opera epica è diventataun grido contro l’orrore della guerra, un monito bagnato nel sangue per tutti coloro che alla vita si affacciano e si affacceranno nei secoli.

“Si tratta di un’opera dal respiro profondo e ormai storicizzato del classico, la cui forza risiede nella capacità di colpirci con una densità raramente tanto alta di conflitti e paradossi – sottolinea Paolo Coletta nelle note di regia -. Seppur, come detto, Brecht scrisse il testo nel 1938, l’opera ha assunto il suo vero significato forse solo dopo la guerra, sottolineando implicitamente che l’umanità non riuscirà mai a imparare dai propri errori. Anna Fierling si chiama Courage: ma è davvero una donna coraggiosa o, piuttosto, una codarda? Le risposte possibili in questo testo riguardano chi ha e chi non ha, chi prende le decisioni e chi deve eseguirle. È innegabile che l’azione di Madre Courage – il suo andirivieni sul corpo di una Europa schiacciata, gli assassinii, i saccheggi, gli incendi – abbia prefigurato quanto stava realmente per accadere. In una nota del 1949 Brecht precisa i punti essenziali che una rappresentazione di Madre Courage deve mettere in luce: ‘Che in una guerra non sono i piccoli che fanno i grossi affari. Che la guerra – che non è altro che un tipo di commercio ma con altri mezzi – trasforma tutte le virtù umane in una forza di morte anche in chi le possiede. Che nessun sacrificio è tropo grande per combatterla comunque’. Oggi, nel 2019, la dichiarazione di Brecht è ancora attuale. Lo stato di guerra è uno dei pilastri su cui il Potere, dalla notte dei tempi, fonda la sua stessa ragion d’essere. E al mantenimento di questa eterna macchina da guerra partecipiamo tutti, volenti o nolenti”.

Gli sportelli della biglietteria di via Trento 4 saranno aperti dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi). L’acquisto dei biglietti è possibile anche nei punti vivaticket e alla Libreria Feltrinelli di Udine (Via Canciani), il venerdì mattina dalle 9.30 alle 13.00. Online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it. Per info: tel. 0432 248418 e [email protected]

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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