Julian Oliver Mazzariello sarà il protagonista venerdì 3 GENNAIO del concerto di piano solo al Moro di Cava de Tirreni (inizio ore 22, info:
0894456352 e www.pubilmoro.it).
0894456352 e www.pubilmoro.it).
Nasce nel 1978 a Hatfield, in Inghilterra. Inizia gli studi di pianoforte a soli sette anni e già mostra vivo interesse per “l’improvvisazione”. A tredici anni vince premi importanti come: “National Telegraph Young Jazz Musician of the Year”; insieme al coetaneo batterista Jose Joyette vince il concorso televisivo “291Club” con il duo “Future Shock”.Studia pianoforte classico con la “Associated Board of the Royal School of Music”. Ha diciassette anni quando decide di trasferirsi in Italia, a Cava Dei Tirreni, in provincia di Salerno. E’ il paese di origine di suo padre – anch’egli musicista – ma è anche convinto che certi aspetti culturali del territorio possano essere influenti per la sua espressività artistica e umana.
Inizia quindi un percorso di conoscenza e di crescita con la scena musicale del territorio: i fratelli Deidda, Giovanni Amato, Pietro Vitale, Jerry Popolo, Giampiero Virtuoso, Amedeo Ariano.Diventa il pianista del “Daniele Scannapieco 4tet” con Stefano di Battista e Andrè Ceccarelli; del “High Five Quintet” con Fabrizio Bosso Lorenzo Tucci. Incide l’album “3 from the Ghetto” di Dario Deidda prodotto da Gegè Telesforo, fa parte stabilmente del gruppo di Telesforo “Pure Funk Live”. Collabora con i più grandi jazzisti del panorama nazionale e internazionale: Enrico Rava, Mariapia De Vito, Roberto Gatto, Giovanni Tommaso. Con Lucio Dalla incide l’album live “In quella notte di stelle” e terrà diversi concerti. Intreccia, poi, collaborazioni con Alex Britti, Fabio Concato e Fiorella Mannoia.
Alla fine del 2018 esce il primo disco a suo nome, registrato a Parigi, in trio con Andrè Ceccarelli e Remi Vignolò.
Julian Oliver Mazzariello è un artista profondamente coinvolto nello sviluppo di tutte le potenzialità dell’improvvisazione e dell’idioma jazzistico. Al pianoforte è capace di spaziare tra tutti gli aspetti di questa musica, da un avanzato cromatismo, all’esplorazione delle pieghe più liriche delle ballads, il tutto affrontato con uno spirito inflessibilmente progressista. Il pianoforte di Mazzariello non ricorrerà a sotterfugi particolari, restando fedele ad una sana, schietta, onesta, moderna tradizione, a cui si può arrivare unicamente avendo tutte le carte in regola e giocandole con trasparente sincerità ed ironia. Julian si farà apprezzare per il suo pianismo agile, duttile nell’enunciazione stilistica, ora peculiarmente ispirato a fraseggi sassofonistici, ora rarefatto e soffuso per l’esecuzione delle ballads, lasciando emergere una particolare poliedricità, implacabilmente personalizzata da un’originalità definita in ogni dettaglio, che tende ad evidenziarsi nella scansione del fraseggio, nella ricercata preziosità armonica del tocco, che ha pochi eguali.