Nel segno di un interesse per il tema “lingue” che si rinnova ad ogni edizione, prosegue la stretta collaborazione fra il Festival vicino/lontano e ARLeF-Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane. L’imminente edizione 2020 di vicino/lontano, in programma a Udine dal 21 al 24 maggio sul filo rosso del tema “Passione”, prevede due incontri dedicati alle ultime novità in tema di lingue. Nella giornata inaugurale, giovedì 21 maggio, protagonista sarà uno dei più importanti esperti italiani, il docente Andrea Moro, ordinario di Linguistica generale alla Scuola Universitaria di Studi Superiori IUSS di Pavia: al rapporto fra la struttura delle lingue e il cervello Moro ha dedicato molte ricerche, sviluppate anche in un celebre articolo firmato a quattro mani con Noam Chomsky su “Nature”. Nell’ultimo lavoro, il saggio “La razza e la lingua” edito La nave di Teseo, Moro punta a sfatare due luoghi comuni diffusi: la convinzione che esistano lingue migliori di altre, lingue banali e lingue geniali, lingue musicali e lingue stonate; e l’idea che la realtà si possa esplorare diversamente in funzione della lingua parlata, come se questo elemento potesse condizionare i nostri sensi e i nostri ragionamenti. Introdotto dal direttore dell’ARLeF William Cisilino, Andrea Moro affronterà questi pregiudizi, e ne scoprirà i limiti, spaziando dalla filosofia, alla linguistica, alle neuroscienze, per guidarci alla sorprendente conclusione che tutte le lingue sono variazioni possibili su un unico tema: in pratica, da un punto di vista biologico, parliamo tutti la stessa lingua, da sempre. Andrea Moro, già “visiting scientist” al MIT e alla Harvard University, pubblica regolarmente sulle più autorevoli riviste internazionali. Fra i suoi libri, tradotti in diverse lingue: I confini di Babele (2006), Breve storia del verbo “essere” (2010), Parlo dunque sono (2012) e Le lingue impossibili (2017).
Il secondo incontro del percorso che vicino/lontano, insieme con ARLeF, dedica alle lingue è in programma sabato 23 maggio: focalizzerà il tema della letteratura nelle lingue minoritarie, a partire da una pubblicazione che ha recentemente scosso la Sardegna, il libro in lingua sarda “Metropolitània e àteros contos tòpicos, distòpicos e utòpicos” di Giuseppe Corongiu. Si tratta di una raccolta di dodici racconti fantascientifici intrecciati in un vero e proprio mosaico narrativo. Non c’è più traccia, però, della solita Sardegna rurale e mitica. La sardità si è trasformata in vicenda globale o distopia agghiacciante. Agita i mostri e i sentimenti di un laboratorio letterario brulicante di passione, rimpianto, denuncia, voglia di rivincita, speranza mai sopita. La coscienza infelice del disastro sardo dove l’unica via di fuga è l’amore e la forza catartica della narrazione. Giuseppe Corongiu dialogherà con lo scrittore friulano Fulvio Romanin sulle prospettive della letteratura sarda e friulana, al di fuori degli schemi oleografici e dei cliché. Nel corso dell’incontro saranno anche letti alcuni brani della raccolta, tradotti in lingua italiana. Aggiornamenti a breve sul sito www.vicinolontano.it