Il friulano Nicola Toffolini (nato a Udine nel 1975, vive e lavora tra il Friuli e la Toscana) si aggiudica un contributo economico di 30.000 dollari. Attivo nel campo dell’arte visiva, del design e del teatro con un linguaggio insieme arcaico e contemporaneo attraverso progetti che integrano materiali artificiali e tecnologici con elementi organici, i suoi lavori – installazioni e disegni di grandi dimensioni – hanno spesso un approccio scientifico volto alla realizzazione di opere-dispositivo che indagano l’impatto dell’agire umano sul mondo, in particolar modo sull’ambiente naturale. I taccuini registrano invece in maniera minuziosa le fasi evolutive dei suoi progetti, mescolando volontà analitica, rappresentazione naturalistica e invenzione artistica. Affascinato dai confini tra sapere e immaginazione, realtà e visionarietà, la sua ricerca artistica si muove all’interno di un realismo visionario che vede artisti, scienziati e teorici ripensare le forme del mondo. Il progetto teatrale Cosmesi – dal 2003 condiviso da Toffolini con l’attrice e performer Eva Geatti – si propone di trascendere la forma spettacolo a favore di un’indagine della scena come dispositivo, del teatro come libero luogo di coinvolgimenti ed esperimenti dell’immaginazione visiva e performativa.
Creata per onorare le eredità artistiche di Lee Krasner e Jackson Pollock, sin dalla sua istituzione nel 1985, la Fondazione americana ha assegnato oltre 4.600 borse di studio in 78 paesi, per un totale di circa 74 milioni di dollari. La prestigiosa borsa di studio nasce infatti dal lascito e dall’eredità della pittrice americana con l’intento di proseguire il suo impegno a fianco degli artisti contemporanei.
Grande pittrice e donna corraggiosa, pioniera dell’espressionismo astratto, Lee Krasner – con il compagno Jackson Pollock e altri artisti formatisi negli anni della Grande Depressione americana – ha usufruito per molti anni del sostegno finananziario del Federal Art Project che, liberandoli dalle esigenze del mercato, permette agli artisti selezionati di portare avanti la propria ricerca. Lee Krasner non ha mai dimenticato i vantaggi personali e professionali ricevuti e, consapevole della mancanza di tali opportunità nel mondo dell’arte contemporanea, nel pianificare la sua eredità ha immaginato un’organizzazione di beneficenza che avrebbe svolto una funzione simile: alleviare l’onere finanziario per gli artisti in modo da aiutarli a far progredire il loro lavoro.