E Folkest prosegue in provincia di Pordenone domani 22 settembre a San Giorgio della Richinvelda al Parco della Biblioteca Civica, dalle 20.30, con Marco Sforza, un cantautore emiliano, un ironico cantastorie, pianista e chitarrista. Oltre ai suoi lavori solistici, ha inciso il disco Suonare Bargioni/Sforza con il cantautore Dado Bargioni e condiviso con il fisarmonicista Gildo Montanari il Duo Mezza Pensione, con il quale ha partecipato, vincendole, alle selezioni di Suonare@Folkest 2015, suonando poi nel corso del festival friulano. Dopo di lui suoneranno Daniele D’Agaro & The Dixieland Stumblers (Denis Biason al banjo e Marzio Tomada al contrabbasso), e proporranno un repertorio dedicato alla musica degli anni Venti e Trenta, tra New
Orleans e Chicago, brani resi famosi dal grande Louis Armstrong, William Christopher Handy, Jelly Roll Morton, Benny Goodman, Fats Waller, Louis Armstrong e Duke Ellington. Daniele D’Agaro, ha iniziato la sua carriera musicale professionale in Olanda dove ha registrato più di 90 cd, esibendosi in Europa e Stati Uniti. Da molti anni fa parte del trio di Franco D’Andrea, dell’orchestra berlinese Globe Unity e dirige diverse proprie formazioni. Nel 2007 e 2008 ha vinto il referendum della critica nazionale Top Jazz come migliore sax e clarinetto e nel 2010 ha vinto il Jazzit Award nella categoria clarinetto e orchestra con la sua Adriatics Orchestra. Denis Biason vanta una ricca carriera musicale nel campo della musica classica, flamenco e jazz con diverse tournée in Russia, Cina e Giappone, mentre Marzio Tomada è un giovane talento udinese con un’intensa attività concertistica nazionale.
Lo stesso giorno a Polcenigo alle 20.30, in piazza Plebiscito,
suoneranno gli Acamar. ll progetto musicale Acamar (nome di una stella dell’emisfero australe che significa la fine del fiume, dall’ arabo Akhir-al-nahr) nasce nel 2013, lanciandosi ben presto sulle tracce delle musiche mediterranee.
Lo stile del gruppo si caratterizza principalmente per l’uso della voce nei diversi stilemi delle lingue cantate, e per la costante presenza degli strumenti a corda (violino, violoncello, chitarra acustica, chitarra classica, bouzouki greco, basso acustico, ecc), ai quali si affiancano, oltre al cajón, percussioni arabe (darbouka, deff, bendhir), e diversi flauti popolari di differenti provenienze etniche.
E.L.