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Sebastien Ogier sbanca il Rallye Monte-Carlo per l’ottava volta.

Sebastien Ogier sbanca il Rallye Monte-Carlo per l’ottava volta.

E così Sebastien Ogier, navigato dal fido Julien Ingrassia, ha nuovamente piazzato la sua zampata vincente sul Rallye Monte-Carlo con la Toyota Yaris WRC Plus del Team Gazoo Racing.

Il campione transalpino forte della sua esperienza (7 titoli mondiali non si vincono a caso) e del fatto di guidare sulle strade di casa – ma aggiungiamo anche da una vettura che l’ha assecondato alla perfezione – ha vinto infatti per l’ottava volta il rally più famoso al mondo aggiudicandosi ben 9 prove speciali delle 14 disputate.

Bisogna dire però che, anche a causa della pandemia, il Monte-Carlo visto quest’anno è stato un rally piuttosto anomalo sotto molti punti di vista, ad iniziare dall’assenza del pubblico al quale è stata negata la possibilità di recarsi in prova oltre che, ovviamente, anche alle fasi di partenza, arrivo e alle assistenze della gara; una scelta forse condivisibile in relazione al dilagare della pandemia ma che, a torto o a ragione, ha comunque snaturato l’essenza del rally: un rally senza pubblico è qualcosa di innaturale che cozza contro l’idea di una manifestazione che nell’immaginario collettivo esalta le folle a bordo strada. Faceva tristezza poi vedere le immagini delle premiazioni della Power Stage a Entrevaux con i piloti sul podio accompagnati dai pochissimi applausi degli addetti ai lavori e nessuno spettatore a far da cornice ad un momento che dovrebbe rappresentare l’apoteosi del rally.

Un rally di Monte-Carlo anomalo anche per quanto riguarda orari e prove, il Monte 2021 ha dovuto ridimensionarsi parecchio – sempre causa Covid – anticipando gli orari di partenza delle PS e cancellandone una per far si che il coprifuoco potesse venire rispettato, quindi niente prove in notturna e un chilometraggio totale che alcuni hanno definito “stitico” hanno caratterizzato questa edizione di un rally che però, nonostante tutto, è andato in scena ed ha dato il via al Campionato del mondo 2021.

Forse un Monte-Carlo non anomalo invece per quanto riguarda il meteo e le condizioni stradali, ma una edizione con un meteo così avverso non si vedeva da tempo, con pioggia, fango, neve e ghiaccio che mutavano in contiuazione a condizionare la gara, ne sa qualcosa il finlandese Teemu Suninen autore di una rovinosca uscita di strada sul bagnato della prima prova speciale del rally con la Ford Fiesta di M-Sport, uscita che probabilmente gli costerà il licenziamento.

Ecco come si è ridotta la Fiesta WRC di Teemu Suninen dopo la rovinosa uscita di strada

Dopo l’acuto iniziale di Ott Tanak (Hyundai i20 WRC Plus) il pluricampione Ogier ha iniziato a pestare sull’accelleratore lasciando ben poche speranze ai rivali, neanche una foratura sulla PS 6 è riuscita ad estromettrlo dai giochi, nella prova successiva il miglior tempo è stato nuovamente il suo. Seb Ogier non si è fatto mancare nulla vincendo anche la Power Stage (l’ultima prova speciale la cui vittoria da diritto a punti supplementari nella classifica piloti).

Elfyn Evans (Toyota Yaris WRC Plus) ha provato a tenergli testa ma dopo aver guadagnato la prima posizione della classifica assoluta, complice anche la foratura di Ogier, ha subìto il ritorno del transalpino accontentandosi infine del secondo posto finale. Una doppietta per la Toyota che ha reso felice Jari-Matti Latvala, il nuovo Team Principal della squadra nipponica, che debutta portando a casa punti pesantissimi nella classifica costruttori.

Elfyn Evans

Al terzo posto si è classificato Thierry Neuville con l’altra Hyundai i20 WRC Plus, qualche errore e un po’ di sfortuna non hanno permesso al belga di emergere ma Neuville ha comunque dimostrato le sue doti velocistiche vincendo con un distacco abissale la PS 10, ripetendosi nella giornata successiva sulla PS 13.

E che dire del baby prodigio Kalle Rovanpera? Un fenomeno che sta crescendo sempre più e che si è piazzato al quarto posto finale dopo aver a lungo battagliato con Neuville, un piccolo errore ed una foratura gli sono costati il terzo posto finale ma siamo certi che il giovanissimo finlandese avrà modo di rifarsi.

Kalle Rovanpera

Quinto lo spagnolo Dani Sordo (pure su Hyundai i20 WRC Plus), non sempre a suo agio con la vettura, lui ed il suo navigatore Carlos del Barrio probabilmente avrebbero voluto concludere meglio l’ultima gara disputata da Carlos con Dani Sordo.

Sesto il giapponesino della Toyota, Takamoto Katsuta (Toyota Yaris WRC Plus), buona la sua prestazione anche se sui social è stato un po’ “canzonato” per aver leggermente danneggiato la vettura ancor prima della partenza della 1^ P.S.

Strepitoso invece il 7° posto finale e primo di WRC2 di Andreas Mikkelsen con la Skoda Fabia Rally 2 Evo, che estromesso dal giro che conta (quello delle WRC Plus) ha fatto vedere cosa sa ancora fare al volante, forse un ripensamento di qualche team di vertice nei suoi confronti sarebbe opportuno.

Andreas Mikkelsen

Senza infamia e senza lode l’ottava posizione di Gus Greensmith, l’alfiere della Ford (su Fiesta WRC Plus) che non è riuscito a mettersi in evidenza in questo difficile Monte-Carlo.

Il francesino Adrien Fourmaux è entrato nella top ten portando in nona posizione assoluta la Ford Fiesta Rally 2, una condotta regolare la sua con un bel risultato finale per questo giovanotto che sta accumulando esperienza ed è candidato a guidare la Fiesta WRC Plus in alcune gare del mondiale 2021.

Buone anche le prove di Camilli, Rossel (primo di WRC3), Gryazin, Bonato, Clamin e Bulacia , piazzatisi nell’ordine dal 10° al 15° posto della classifica generale. Contrastanti invece le prestazioni di Pierre-Louis loubet, il givane figlio d’arte ha dimostrato notevoli doti velocistiche artigliando un secondo ed un quarto posto in prova speciale ma sprecando tutto con un paio di errori, per così dire, di gioventù. Per sua fortuna c’è stato qualcuno sul percorso a tirarlo fuori da una brutta situazione, alcune persone – che fortunatamente si trovavano sul posto – hanno rimesso in carreggiata Loubet dopo un’innevamento nella Power Stage, rafforzando ancor più la convinzione che “la compagnia della spinta” è un elemento indissolubile dallo sport rallystico.

Un fermo immagine del momento in cui è risultata determinate “la compagnia della spinta” per Loubet

Discorso a parte invece per Ott Tanak, l’ex campione del mondo che dopo il passaggio alla Hyundai sembra proprio non riuscire a ripetere le entusiasmanti prestazioni del – forse – rimpianto team Toyota con cui vinse il mondiale nel 2019; l’estone è partito subito forte, come detto, ma è stato vittima di una doppia foratura nella mattinata di sabato che l’ha poi costretto al ritiro, fra l’altro ha anche rimediato un’ammenda con diffida per aver percorso il tratto di strada fino alla successiva assistenza su tre ruote. Numerose le polemiche insorte in seguito alla sanzione in quanto Sebastien Ogier è stato multato di 400 euro per non aver allacciato il casco prima della partenza di una prova speciale, due episodi diversi con gravità diverse di cui forse le sanzioni andrebbero ricalibrate.

Per finire gli italiani, non molto numerosi al Monte nonostante la vicinanza della gara al confine italo-francese (probabilmente, oltre ai costi di partecipazione, ha influito anche la pandemia), dove il migliore è stato Giacomo Ogliari, navigato da Lorenzo Granai, piazzatosi 28° assoluto e nono di classe con la Citroen C3 Rally 2.

La top ten:

1

Ogier/Ingrassia

Toyota Yaris WRC

2.56’33”7

2

Evans/Martin

Toyota Yaris WRC

+32″6

3

Neuville/Wydaeghe

Hyundai i20 Coupé WRC

+1’13″5

4

Rovanpera/Halttunen

Toyota Yaris WRC

+2’33″6

5

Sordo/Del Barrio

Hyundai i20 Coupé WRC

+3’14″2

6

Katsuta/Barritt

Toyota Yaris WRC

+7’01″3

7

Mikkelsen/Floene

Skoda Fabia R5 Evo

+7’23″6

8

Greensmith/Endmondson

Ford Fiesta WRC

+8’21″1

9

Fourmaux/Jamoul

Ford Fiesta R5 MKII

+9’15″8

10

Camilli/Buresi

Citroen C3 R5

+9’48″9

Prossimo appuntamento, Covid permettendo, l’Artic Rally Finland – dal 24 al 28 febbraio – , che prende il posto dello Sweden Rally cancellato dal calendario iridato.

Servizio Guendy Furlan – Foto Honza Froněk

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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