Un finale veramente al cardiopalma ha caratterizzato la prima edizione del mondiale rally in terra croata, la Power Stage, ultima prova del Croatia Rally, ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo dopo una gara tiratissima e incerta.
La gara ha visto primeggiare il pluricampione Sebastien Ogier (Toyota Yaris Wrc) che l’ha spuntata sul compagno di squadra Elfyn Evans con il risicatissimo margine di soli 6 decimi di secondo, complice anche un piccolo ma determinante errore dell’inglese nel tratto finale della power stage dopo una mattinata tutta all’attacco che lo vedeva in testa prima dello start dell’ultima prova. Al terzo posto il belga Thierry Neuville (Hyundai i20 Coupé Wrc). Fra l’altro, il vincitore Sebastien Ogier è stato coinvolto in un incidente stradale mentre si stava dirigendo alla partenza dell’ultima PS – di lieve entità e senza alcuna persona ferita – che ha rischiato di compromettere la cavalcata vincente del campione; incidente che non ha mancato di suscitare polemiche per le modalita con cui Ogier ha abbandonato il luogo del sinistro per raggiungere lo start della PS.
Notevoli gli spunti di interesse del terzo appuntamento del Wrc 2021, a cominciare dalla conferma della superiorità della Yaris che sembra adattarsi meglio alle diverse tipologie di superficie fin qui affrontate, complice – probabilmente – una messa a punto più precisa (anche attraverso test mirati come la partecipazione a gare minori in vista degli appuntamenti mondiali) ma anche della limitata consistenza della principale avversaria nella corsa al titolo, la Hyundai, che in Croazia è riuscita solo parzialmente ad impensierire le vetture del Gazoo Racing.
Interessanti invece le prestazioni delle nuove leve, i giovani Adrien Fourmaux, al debutto nel mondiale con la Fiesta Wrc (già ribattezzato Adriano Formaggio sui social italiani) e Pierre-Louis Loubet (Hyundai i20 Coupé Wrc) che hanno a lungo battagliato per la 5^ e 6^ posizione della classifica generale, con Fourmaux che ha anche piazzato un secondo tempo assoluto nella SS 13 e conquistato uno splendido quinto posto finale. Il giovane Adrien ha riportato un po’ di serenità in casa Ford, chissà che non sia lui a rilanciare il marchio dell’ovale blu. Meno bene è andata invece a Loubet che ha dovuto abbandonare nella SS 14 causa uscita di strada.
Gli asfalti – a volte viscidi, a volte abrasivi – e le strade con continui cambi di ritmo della Croazia non hanno perdonato quasi nessuno, pochi sono infatti usciti senza sbavature da questa gara, ne sa qualcosa il baby fenomeno Kalle Rovanpera che è uscito violentemente di strada nel primo impegno cronometrato della giornata di avvio parcheggiando la sua Yaris nel bosco, troppo ingenti i danni per sperare di ripartire nelle due giornate successive. Lo stesso Ogier è stato autore di un “traversone” – sembra nella stessa curva risultata fatale a Rovanpera – riuscendo però a riprendere la vettura ed a proseguire indenne. Pure Fourmaux ha commesso un piccolo errore uscendo di carreggiata nella SS 18 ma fortunatamente la “compagnia della spinta” l’ha prontamente rimesso in strada consentendogli di proseguire la gara.
E a proposito di “compagnia della spinta”, sempre apprezzata dai concorrenti quando si trovano in situazioni difficili, va rilevato che il Croatia Rally è stato ufficialmente disputato a porte chiuse – l’accesso al pubblico era precluso nelle aree di partenza, arrivo, riordino e assistenza – ma gli appassionati non si sono certo scoraggiati ed hanno invaso le prove speciali riportando un po’ di colore nei rally come non si vedeva da qualche tempo a questa parte. La Croazia non se la sta però passando troppo bene a livello pandemico, c’è da sperare che gli assembramenti visti nelle prove della Repubblica Croata non creino ulteriori problematiche di contagio fra coloro che si sono riversati a bordo strada per vedere all’opera i campioni del volante, anche se pare oramai dimostrato che il rischio di contagio all’aperto sia veramente minimo. Come si è visto in Croazia è davvero difficile tenere lontano il popolo del rally dalle competizioni, con buona pace di chi pensa di riuscire a blindare le prove con l’emissione di decreti legge.
La fantastica prestazione delle Yaris di Ogier e Evans in terra Croata è stata completata dal 6° posto del loro compagno di squadra Takamoto Katsuta (che quest’anno sembra abbonato alla sesta posizione in classifica), sepppur distante dai due battistrada Katsuta si sta dimostrando sempre più concentrato e sicuro di se.
Il team Hyundai invece ritorna a casa con un terzo ed un quarto posto nella classifica generale con il già citato Neuville – che porta un po’ di soddisfazioni alla squadra coreana – e da un inconsistente (per non dire irriconoscibile) Ott Tanak, non così lontano dai vertici della classifica ma che non ha neanche tentato mai di raggiungerla; il team-principal Andrea Adamo puntava sicuramente ad un risultato migliore ma il bicchiere è comunque mezzo pieno guardando ai punti conquistati in ottica campionato.
Al settimo posto si è classificato Gus Greensmith (Ford Fiesta Wrc), l’inglese ha svolto correttamente i compiti assegnati ma senza uscire mai dall’anonimato, stiamo ancora aspettando qualche acuto da lui.
Ottavo Craig Breen, lui un acuto almeno lo ha fatto – un ottimo tempo nella Power Stage, il secondo assoluto! – ma una foratura all’inizio della PS 9 gli è costata oltre un minuto e alcune posizioni in classifica in una gara che stava disputando egregiamente.
Le successive posizioni in classifica sono state monopolizzate dai piloti del WRC2, primo fra questi è stato il norvegese Mads Ostberg, seguito da Teemu Suninen e Kajetanowicz. Primo degli italiani Mauro Miele su Skoda Fabia Rally2 Evo giunto 23°, menzione particolare infine per Darko Peljhan che nonostante la non più verde età ha portato la sua Skoda Fabia R5 al 30° posto.
Il prossimo appuntamento con il mondiale rally è in programma dal 20 al 23 maggio in Portogallo, ritorna la terra e lo spettacolo.
Servizio: Guendy Furlan – Foto: Honza Fronek