Un vaccino per la salute, ma anche per lo spirito. Un segnale forte di ripartenza per un mondo, quello della cultura, tra i più penalizzati dalle restrizioni messe in campo per il contenimento della pandemia.
Dopo la due giorni a Villa Manin, dove la Regione ha deciso di organizzare “i vax day” nella suggestiva cornice della dimora dogale, il mondo della cultura torna protagonista della campagna vaccinale contro il Covid-19. E lo fa grazie all’intraprendenza e alla tenacia della compagnia di Anà-Thema Teatro che, grazie alla entusiastica risposta della Regione, accompagnerà per tutto il mese di giugno le persone che si recheranno al centro vaccinale alla Fiera di Martignacco, alle porte di Udine, per ricevere il vaccino.
L’iniziativa, chiamata “Va in scena il vaccino” è stata presentata oggi, 15 maggio, proprio a Villa Manin alla presenza del governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, del vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, dell’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, del direttore generale dell’Asufc, Denis Caporale e del direttore artistico della compagnia, Luca Ferri.
“Ringrazio gli assessori Gibelli e Riccardi per aver questa iniziativa a cui stiamo lavorando tantissimo – spiega Fedriga –, ovvero quello di avvicinare il più possibile i cittadini all’adesione alla campagna vaccinale”.
“Questa è una regione con una grande vivacità culturale – commenta Gibelli –. Abbiamo ricchezza di produzione culturale, ma anche di richiesta. Questo produce fatti anche come quelli che presentiamo oggi, con Anà-Thema Teatro che ha presentato questo progetto che abbiamo voluto sposare. Un altro modo per avvicinare la gente al vaccino”.
A partire dal 3 giugno e per otto giornate (3, 8, 10, 15, 16, 22, 24 e 30 giugno), Anà-Thema Teatro proporrà nella sala d’attesa post vaccinale della Fiera delle “pillole” di teatro. Dei mini-recital, della durata di 15 minuti ciascuno, la stessa che le persone devono attendere dopo aver ricevuto il vaccino.
“Così come il vaccino è il simbolo della ripartenza – spiega Luca Ferri –, altrettanto questa iniziativa vuole segnale la ripartenza della cultura, la riapertura dei teatri dopo mesi di chiusura in cui il sipario è stato per troppo tempo abbassato. Abbiamo bisogno del vaccino – ha proseguito – , ma anche delle idee. Portare il teatro nei centri vaccinali – prosegue – significa riportare il vaccino della cultura tra la gente. In Italia è già successo che i teatri si trasformassero in centri vaccinali – annuncia Ferri –, ma noi siamo i primi, almeno in Fvg, a portare il teatro in un centro vaccinale. Ringrazio la Regione, dal governatore Massimo Fedriga agli assessori Gibelli e Riccardi e al direttore Caporale – conclude l’attore, regista e direttore artistico della compagnia – per aver creduto nella nostra proposta”.
Dalle 14 alle 16 di ciascuna delle giornate in programma, verranno messe in scena quattro repliche, intervallate ciascuna da 15 minuti di pausa. Ogni spettacolo sarà suddiviso in tre momenti di 5 minuti, così da dare la possibilità a chi ascolta di poter seguire tutte e tre le proposte in base al momento di arrivo nella sala post-vaccinale. Un attore racconterà brevemente quello che nella storia è accaduto dopo le pandemie, con particolare riferimento al mondo dell’arte. Subito dopo verrà proposto un monologo tratto da un’opera scritta proprio in quel periodo scelta tra Boccaccio, Dante e Shakespeare, per finire con il canto lirico. Tre momenti della durata complessiva di 15 minuti che attraverso il raccontato, recitato e cantato, scandiranno l’attesa delle persone prima di uscire dal padiglione. Un vaccino per le persone che vuole rappresentare, allo stesso tempo, un vaccino per la cultura.