Secondo appuntamento della ripartenza di primavera per la stagione di prosa del Teatro Pasolini di Cervignano, a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
Venerdì 21 maggio il Pasolini ospita per la prima volta Mario Perrotta, una delle voci di maggior rilievo della nuova drammaturgia italiana, protagonista indiscusso del teatro di narrazione. Il suo è un “racconto corale animato da molte voci”, un teatro civile pluripremiato, che sa raccontare il presente del nostro Paese, con inventività e autenticità.
In nome del padre è il primo capitolo di una trilogia che Perrotta ha voluto dedicare alle figure fondamentali della nostra società: padre – madre- figlio. Su di loro l’attore e drammaturgo si concentra per provare a comprendere da vicino quanto profonda sia la mutazione delle famiglie nel nuovo millennio.
Lo spettacolo ha debuttato al Piccolo Teatro di Milano ed è stato finalista al Premio Ubu come miglior nuovo testo italiano, ed è nato dalla collaborazione di Perrotta con Massimo Recalcati.
“Il nostro tempo è il tempo dell’evaporazione del padre e di tutti i suoi simboli – spiega il noto psicanalista e saggista Recalcati. Ogni esercizio dell’autorità è vissuto con sospetto e bandito come sopruso ingiustificato. I padri smarriti si confondono coi figli: giocano agli stessi giochi, parlano lo stesso linguaggio, si vestono allo stesso modo. La differenza simbolica tra le generazioni collassa.
In questo contesto di decadenza emerge forte una esigenza di nuove rappresentazioni del padre, se si vuole evitare l’indistinzione confusiva tra le generazioni e la morte di ogni discorso educativo”.
Perrotta cuce addosso alla sua arte attoriale tre figure di padre, diversissime, per cultura, estrazione, provenienza e racconta il tempo che li accomuna, quello odierno della scomparsa della figura del padre infallibile e dell’avanzare dell’era dei padri smarriti.
Tutti e tre sono di fronte a un muro: la sponda del divano che li separa dal figlio, ognuno il suo.
“I figli adolescenti sono gli interlocutori disconnessi di questi dialoghi mancati – spiega Mario Perrotta. Sono l’orizzonte comune dei tre padri che, a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, smussano le loro differenze per ricomporsi in un’unica figura, senza più tratti distintivi se non le labbra rotte, incapaci di altre parole, circondate dal silenzio, l’unica cosa che resta, insieme ai resti del padre.
Informazioni e prevendite: Cervignano, Teatro Pasolini, piazza Indipendenza, martedì, mercoledì e venerdì ore 16-18, giovedì e sabato ore 10-12. t. +39. 0431.370273 [email protected] – www.teatropasolini.it