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TEATRO ROSSETTI TRIESTE FESTEN. IL GIOCO DELLA VERITÀ  debutta MARTEDì 8 GIUGNO
foto Giuseppe_Distefano

TEATRO ROSSETTI TRIESTE FESTEN. IL GIOCO DELLA VERITÀ debutta MARTEDì 8 GIUGNO

I Klingenfeld sono un’ottima, grande famiglia dell’alta borghesia danese. Il padre, Helge, compie sessant’anni e l’occasione fa sì che i parenti si riuniscano per festeggiarlo. Ci sono naturalmente i tre figli Christian, Michael e Helene… Il maggiore, Christian, scatenerà una tempesta inattesa con il suo discorso augurale che stravolgerà gli equilibri familiari svelando ipocrisie e stracciando maschere. La festa si trasforma così in un gioco al massacro volto a mettere in discussione, in un crescendo di tensione, il precario equilibrio fra i Klingenfeld fondato su rapporti di facciata, indicibili segreti, relazioni di potere malsane.

Questo in poche parole il nucleo di “Festen. Il gioco della verità” tratta dalla sceneggiatura dell’omonimo film danese del 1998 diretto da Thomas Vinterberg, scritto da Mogens Rukov e BO Hr. Hansen e prima opera aderente al manifesto Dogma95. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia lo coproduce nel suo primo allestimento italiano assieme al TPE – Teatro Piemonte Europa, con Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con Il Mulino di Amleto.

La regia dello spettacolo (e anche la traduzione italiana e la riscrittura a quattro mani con Lorenzo De Iacovo) sono di Marco Lorenzi, colto artista che allo Stabile regionale ha già presentato applaudite operazioni (una bella edizione del cechoviano “Platonov” e un intrigante e coraggioso crossing fra teatro e magia nella produzione “Valzer per un mentalista”).

«“Festen” ci chiama in causa» commenta Marco Lorenzi nelle sue note di regia, evidenziando i motivi che rendono questo testo necessario, interessante. «Ci sposta dall’indifferenza in cui pericolosamente rischiamo di scivolare ogni giorno di più, soprattutto in un tempo costellato da paure e incertezze come il nostro, un tempo di divertissement e entertainment mentre intorno a noi tutto si sgretola, un tempo in cui è facile voltare lo sguardo per continuare a dirci che “Dopo questo piccolo – come potremmo definirlo – intermezzo, possiamo riprendere i nostri posti per proseguire la festa”. “Festen” sembra, apparentemente, raccontare una festa di famiglia per celebrare i 60 anni del patriarca, ma in verità ha a che vedere con il nostro rapporto con la verità, con il potere e con l’ordine costituito. Sono sempre più sicuro che il nostro “Festen” sia una comunità di esseri umani che recitano una commedia mentre uno di loro combatte come un pazzo per mostrare che in realtà sono tutti in una tragedia. Per questo “Festen” è politico, radicalmente politico».

L’opera scava all’interno dei tabù più scomodi, affrontando la relazione con la figura paterna, la verità, il rapporto con il potere e l’autorità imposta. Impossibile non pensare ad Amleto, alla tragedia greca, ma anche all’universo favolistico dei Fratelli Grimm.

Marco Lorenzi si esprime in questo itinerario attraverso l’intensità di una compagnia composta da Danilo Nigrelli, Irene Ivaldi, Roberta Calia, Yuri D’Agostino, Elio D’Alessandro, Roberta Lanave, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Angelo Tronca.

«Sento che in questa tensione tra due forze, così opposte e profonde, stia la forza del nostro spettacolo che ci porterà a mostrare quanto sia necessario strappare quel velo, quel diaframma che ci impedisce di vedere realmente le cose come stanno».

Nel 1995 quattro cineasti danesi – Søren Kragh-Jacobsen, Kristian Levring, Lars Von Trier e Thomas Vinterberg – si ritrovano a Copenhagen per redigere e firmare un documento, un manifesto che proclamava un «voto di castità» sulla tecnica cinematografica. Un dettame a cui sia loro che gli eventuali aderenti al movimento avrebbero dovuto seguire nel realizzare i loro film. Tutti gli orpelli erano vietati, si proclamava un cinema senza filtri, un cinema puro, privo di illusioni e di canoni predefiniti, in cui è «la vita interiore dei personaggi a giustificare la trama». Nasce così Dogma 95.
“Festen” è il primo film realizzato da 
Thomas Vinterberg secondo i dettami del Dogma. La semplicità nella realizzazione, l’incredibile mano del grande Vinterberg e il profondo significato politico sociale di critica alla società danese fanno del film un cult fondamentale. Il film vinse nel 1998 il Gran Premio della Giuria a Cannes (all’epoca presieduta da Martin Scorsese), numerosi Robert (gli Oscar nordici) e anche alcuni Independent Spirit Awards, imprimendo così a fuoco nella mente della critica e del pubblico il nome di Thomas Vinterberg e il concetto di Dogma 95. Il regista si è aggiudicato, lo scorso 26 aprile, il premio Oscar per il miglior film straniero con la sua ultima pellicola, “Un altro giro”.

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con TriesteCinema propone – martedì 8 giugno alle ore 17.30 al Cinema Giotto – una proiezione straordinaria del film “Festen. Festa in famiglia” ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Alla fine della proiezione la giornalista Elisa Grando – che si occupa di cinema per il quotidiano Il Piccolo e collabora con Rai FVG – converserà con il regista Marco Lorenzi ed introdurrà alla visione dello spettacolo teatrale che debutterà lo stesso 8 giugno alle 20.30 alla Sala Assicurazioni Generali.

Festen. Il gioco della verità” replicherà fino a domenica 13 giugno: le recite serali si tengono alle ore 20.30 mentre l’unica pomeridiana è la domenica alle ore 17.

In accordo alle raccomandazioni per il contenimento dell’epidemia, si chiede di ricorrere in via preferenziale alla prenotazione e all’acquisto dal sito www.ilrossetti.it .

La biglietteria del Politeama Rossetti è regolarmente aperta: da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli, lavora esclusivamente per le operazioni legate agli spettacoli in partenza.

Ricordiamo che la capienza delle sale è ridotta per il contingentamento: per informazioni sulla disponibilità di posti e altre eventuali esigenze, invitiamo a contattare la biglietteria telefonicamente, al tel. 040.3593511.

foto Giuseppe_Distefano

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