La possibile esistenza degli extraterrestri ha da sempre stuzzicato l’immaginazione dell’uomo, costituendo uno dei temi principali della fantascienza. Tuttavia sembra che finalmente qualcosa di ufficiale stia lentamente prendendo forma nel nebuloso mondo degli avvistamenti degli oggetti volanti non identificati.
Nel 2017 il New York Times ha pubblicato un articolo ormai famoso, che rivelò l’esistenza di un programma di ricerca del Pentagono su questa controversa tematica, progetto che sarebbe operativo e finanziato con soldi pubblici dal lontano 2007.
La CNN nel 2019 ha pubblicato su YouTube dei filmati della US Navy che mostrano dei “fenomeni arerei non identificati”, più precisamente degli oggetti rotanti che si muovono con traiettorie spesso imprevedibili e ben difficilmente realizzabili dall’uomo, con le attuali tecnologie disponibili.
Lo stesso ex Presidente degli USA Barack Obama ha confermato l’esistenza di questi fenomeni difficilmente spiegabili, filmati dal personale dell’aeronautica militare statunitense. In una recente intervista, fatta ai primi di giugno da Ezra Klein, giornalista del New York Times, ha ipotizzato cosa potrebbe succedere se avessimo la certezza dell’esistenza degli alieni e la cosa fosse resa pubblica.
Obama, pur auspicando che tale evento potrebbe essere un’occasione d’oro per l’umanità per voltare pagina, inaugurando una nuova era di collaborazione globale, capace di superare ogni differenza culturale, ammette anche che è molto difficile prevedere come l’opinione pubblica mondiale potrebbe reagire a un evento di tale portata.
Gli scenari ipotizzati dall’ex Presidente sono molteplici, e vanno da una nuova corsa agli armamenti al fiorire di nuove religioni. Con esiti difficilmente prevedibili.
Del resto l’umanità sembra avere una capacità innata di credere alle storie che si inventa, e ogni accadimento nel mondo reale – anche presunto – crea un’occasione per creare nuove narrazioni, che possono essere motivo di aggregazione o di scontro.
La fantascienza ci ha fornito infinite variazioni sul tema dell’incontro con gli extraterrestri, ma, esemplificando al massimo, esse possono essere categorizzate in due grandi filoni: alieni buoni e alieni cattivi.
Negli anni Quaranta e Cinquanta il cinema di fantascienza ci aveva abituato a vedere nel diverso un nemico giurato, spesso subdolo, comunque sempre mortale e distruttivo, bene esemplificato dai marziani de La Guerra dei Mondi, racconto di Herbert George Wells del lontano 1897, che ha visto due trasposizioni cinematografiche, la prima nel 1953, diretta Byron Haskin, la seconda nel 2005, di Steven Spielberg, con Tom Cruise come protagonista.
Poi hanno fatto la comparsa gli alieni buoni, o comunque vogliosi di aiutare l’umanità nel suo difficile cammino, sia pure in modo non sempre ortodosso. Un capostipite di questo filone è Ultimatum alla Terra, del 1951, di Robert Wise, nel quale un extraterrestre viene inviato sulla Terra per dissuadere le superpotenze mondiali all’uso delle armi atomiche, pena il loro annientamento da parte della Confedereazione Galattica. Di questo film è stato fatto un remake nel 2008, diretto da Scott Derrickson, con Keanu Reeves.
Del resto c’è una terza possibilità teorica: che gli alieni non siano né nemici né amici, ma semplici osservatori. Magari gli UFO sono semplici sonde, che vengono inviate qua a curiosare, come fanno i nostri scienziati quando studiano gli insetti che si agitano in un formicaio, per cercare di capire il loro comportamento e la loro biologia. Tutto può essere, in teoria. Chi lo sa.
Ovviamente potrebbe anche essere che gli oggetti volanti non identificati siano dei fenomeni naturali ancora sconosciuti, o dei prodotti tecnologici avanzati fabbricati dall’uomo ma tenuti segreti. Ancora una volta, se rimaniamo sul piano delle teorie astratte, tutto può essere. Chi lo sa.
L’unica cosa al momento certa è che gli UFO non sono più un argomento tabù a livello istituzionale, ma cominciano a filtrare fonti ufficiali che commentano i “fenomeni aerei non identificati” documentati.
Il nuovo acronimo da un lato sdogana l’esistenza di queste realtà, dall’altro sembra suggerire che si tratta di un qualcosa che ha probabile origine terrestre.
Anche se è bello lasciarsi sedurre dalle narrazioni fantascientifiche, quando usciamo dalla sala cinematografica o ci distogliamo dalla lettura di un buon libro, dovremmo cercare di avere un atteggiamento scientifico, ovverosia razionale e orientato alla conferma sperimentale delle teorie, altrimenti rischiamo di cadere vittima dei trucchi della nostra mente o del primo cialtrone che incontriamo.
Illuminanti a tale riguardo le parole dell’astronauta canadese Chris Hadfield, che è stato comandante della stazione Spaziale Internazionale: “ovviamente, ho visto innumerevoli cose nel cielo che non capisco, ma vedere qualcosa nel cielo che non capisci e quindi concludere immediatamente che è una forma di vita intelligente da un altro sistema solare è pura follia e mancanza di logica”.
Entro la fine del mese di giugno dovrebbe essere consegnato al Congresso degli Stati Uniti un rapporto del Pentagono sui “fenomeni aerei non identificati”. In attesa del documento, meglio rimanere con i piedi ben piantati per terra…
Alessandro Marotta