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Malignant: recensione del nuovo film horror di James Wan

Malignant: recensione del nuovo film horror di James Wan

Malignant

 

Dopo due aborti spontanei, Madison (Annabelle Wallis) è di nuovo incinta. Derek, il suo compagno, è un uomo violento con problemi di etilismo, dal carattere instabile, che la colpevolizza per avere perso i loro figli.

Durante una lite per futili motivi, lui la malmena violentemente. Madison, che rimane ferita nella colluttazione, si chiude in camera, mentre lui si rassegna a dormire sul divano, nel salotto a piano terra. Ma qualcosa di maligno è pronto a scatenarsi nella loro villetta.

Lui si sveglia nel cuore della notte. Strani rumori lo portano a controllare la cucina. Gli elettrodomestici sembrano dotati di vita propria, come le luci della casa. Improvvisamente, una figura oscura si scaglia contro di lui, uccidendolo.

Madison, richiamata dal trambusto, scende a controllare, ma viene a sua volta aggredita dalla misteriosa figura. Torna a chiudersi in camera, ma viene inseguita dall’entità, che sfonda la porta, sbattendola a terra. Lei si sveglia in ospedale, confortata da sua sorella Sidney (Maddie Hasson). Madison purtroppo ha perso il suo bambino per la terza volta.

Ben presto le cose peggiorano. Madison comincia a vivere terribili incubi a occhi aperti, dove è costretta ad assistere a efferati omicidi, senza potere muovere un dito. Scopre ben presto che i delitti dei quali è suo malgrado testimone accadono non solo nella sua mente, ma anche nel mondo reale.

Il detective Shaw (George Young) all’inizio accoglie con scetticismo la storia raccontata da Madison. Ma quando si trova faccia a faccia con l’entità assassina, che scopre in un appartamento subito dopo che ha commesso un omicidio, su indicazione della stessa Madison, deve cambiare idea.

Ma niente è quello che sembra, e la strada per arrivare all’incredibile verità è ancora lunga…

Malignant: tutto e di più, ma non un semplice horror soprannaturale

Specie per lo spettatore che avesse guardato il trailer di questa pellicola, nella prima parte del film si ha l’impressione di essere immerso nel classico horror soprannaturale, nel quale un entità metafisica semina terrore, morte e distruzione.

In realtà il film prende ben presto un’altra piega, perché quanto accade nella storia ha ben poco di soprannaturale ed è legato alla nostra dimensione, sia pure (ovviamente) in versione arricchita con elementi paranormali. Niente possessioni demoniache o orrorifiche visite dall’oltretomba, per capirci. Ma questo non lo si comprende subito.

Uno degli aspetti più accattivanti di Malignant è proprio che si tratta di un film horror che racchiude in sé molti sottogeneri, ed è impossibile categorizzarlo in maniera precisa.

In Malignant c’è di tutto: dramma familiare, action movie, detective story, body horror, splatter e chi più ne ha più ne metta, tanto che descriverlo è una operazione complicatissima, se si vuole scendere nel dettaglio.

Di fatto può essere visto come un contenitore di citazioni cinematografiche e di sottogeneri, una vera chicca per gli amanti dell’horror. Perché non stiamo parlando di uno spezzatino di elementi eterogenei messi insieme alla rinfusa, ma di un film che gira benissimo, curato nei minimi dettagli e che sorprende costantemente lo spettatore più smaliziato.

Malignant: James Wan ha regalati ai cultori del genere una chicca imperdibile

Difficile elencare tutti gli elementi e le citazioni presenti nel film, molto più facile dire cosa non c’è. Non si trova traccia di denuncia o critica sociale (presente invece nei primi film di Romero, tanto per fare un esempio), perché questo lavoro è un omaggio di James Wan al cinema horror, concepito per intrattenere e non per veicolare messaggi.

E ci riesce benissimo. La storia è veramente originale e intrigante, pur essendo alla fin fine un assemblaggio di cose già viste.

Ma è un assemblaggio fatto con passione e mestiere, che ha creato un prodotto che colpisce per la sua creatività e imprevedibilità. James Wan, che ha diretto film ormai cult come Saw, Insidious, e The Conjuring, con questa sua pellicola a basso budget dichiara tutto il suo amore per il genere horror e ha forse realizzato il suo film più creativo e autoriale.

Una pellicola sorprendente, che risucchia lo spettatore nella storia, facendogli vivere mille emozioni e lasciandolo alla fine della visione quasi divertito, più che spaventato o angosciato.

Assolutamente consigliato, specie per gli amanti del genere.

Alessandro Marotta

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