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Natura e danza: Lucrezio rivive con Sieni

Natura e danza: Lucrezio rivive con Sieni

Nulla nasce dal nulla: è questo il filo conduttore dello spettacolo “La natura delle cose” che Virgilio Sieni ha portato al Palamostre di Udine. Uno spettacolo che permette a Sieni di dialogare con Lucrezio e il suo poema De rerum natura per riflettere sull’attualità utilizzando la danza come strumento conoscitivo.

Partendo dalla descrizione della teoria del clinamen, la caduta verticale dei corpuscoli che si trovano in un momento indeterminato di spazio e tempo da cui tutto ha origine, Sieni rappresenta la caduta in un racconto di tre movimenti che hanno come protagonista la Venere descritta nel primo libro dell’opera di Lucrezio.

Tre movimenti resi vivi da quattro danzatori e una danzatrice (Jari Boldrini, Nicola Cisternino, Maurizio Giunti, Andrea Palumbo, Ramona Caia): nel primo, la Venere adolescente viene fatta fluttuare nello spazio, è sospesa in aria senza mai toccare terra-(i movimenti sono precisi concatenati intensi), si muove a scatti quasi fosse una marionetta; nel secondo, Venere indossa una maschera di bambino, i suoi movimenti sono impacciati come quelli di chi sta imparando a camminare; nel terzo, Venere indossa un vestito rosso, si trascina, è ormai arrivata alla fine della sua vita. L’azione si svolge in un uno scenario completamente bianco dove grandissimi teli delimitano lo spazio. I movimenti dei danzatori sono lenti e all’apparenza sempre uguali tra loro, ma riescono a dar vita a figure sempre diverse: come gli atomi che si combinano, si aggregano e si disgregano secondo il principio che “nulla nasce dal nulla”, che rinvia all’eternità della materia.

All’inizio ci sono il buio e la musica, poi una luce inquadra uno scenario di veli neri da cui fa capolino una testa di cavallo che si guarda in giro, cerca di uscire dal buio che la avvolge, poi si ritrae. Il buio lascia spazio alla luce, al bianco assoluto dello scenario. Circa a metà dello spettacolo compare una grandissima mano bianca. In ultimo, una testa di cervo dalle corna altissime.

La musica originale di Giomi accompagna i sessanta minuti di spettacolo, sottolinea i movimenti, i cambi di quadro, ora calma ora più intensa, è il respiro della vita.

Sieni si è avvalso della collaborazione drammaturgica di Giorgio Agamben, filosofo tra i più importanti del nostro tempo. Il testo è letto con grande intensità da Nada Malanima. La sua voce registrata, avvolgente e struggente allo stesso tempo è un tutt’uno con i movimenti dei danzatori e la musica.

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About Maria Teresa Ruotolo

Nata a Udine nel 1970 vive a Grado. Giornalista Pubblicista dal 2004; Laurea in Scienze Politiche indirizzo politico sociale collaborazione varie: con il Consorzio Agenti Immobiliari per la redazione dell’editoriale di Corriere Casa Nord Est; con Gruppo Sirio per la redazione di articoli pubblicati sul periodico Business Point e altre varie collaborazioni per la redazione di articoli di attualità e politica.

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