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L’ALIENO E LA MAESTRA CONQUISTANO IL 90° RALLYE MONTE-CARLO

L’ALIENO E LA MAESTRA CONQUISTANO IL 90° RALLYE MONTE-CARLO

Il francese Sebastien Loeb si aggiudica per l’ottava volta la gara di apertura del campionato WRC e la prima dell’era “Hybrid”

L’età non conta, e questo l’alieno Sebastien Loeb l’ha dimostrato a 47 anni diventando il pilota più anziano ad aver vinto un rally del World Rally Championship. Loeb si è presentato al via della gara monegasca una settimana dopo essere rientrato dalla Dakar 2022 (nella quale si è piazzato al 2° posto della classifica assoluta, ndr) con pochi chilometri di test effettuati sulla nuovissima Ford Puma Hybrid Rally1 e con un nuovo comprimario sul sedile di destra nel round mondiale: la maestra di matematica Isabell Galmiche.

Condizioni che avrebbero messo un po’ in difficoltà chiunque ma non il francese che ha combattuto aspramente tutto il week end con il connazionale Sebastien Ogier, i due si sono alternati alla testa della classifica generale in una lotta giocata sul filo dei secondi avvincente e tirata che, come in un thriller, ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo. Come se non bastasse, una foratura di Ogier nella penultima prova ha regalato ancora più suspense alla successiva power stage, la prova conclusiva che assegna punti aggiuntivi, annullando di fatto il vantaggio che Ogier aveva accumulato sino a quel punto e decretando infine la vittoria dell’alieno (così è sopranominato Loeb per le sue doti inconsuete) e della maestra Galmiche.

Già allo shakedown Loeb si era imposto nella prima tornata di prove siglando il miglior tempo e togliendo ogni dubbio sul feeling dell’alsaziano con la nuova Ford Puma Hybrid. Alle interviste a fine gara il francese si presentava sereno e tranquillo come se avesse appena terminato un banalissimo autoraduno domenicale quando invece si è aggiudicato ben 6 prove del rally più iconico al mondo ed è rimasto sempre in agguato a Ogier fino a dare l’assalto finale al gradino più alto del podio. Dall’inizio della gara fino a metà della seconda giornata era il rivale Ogier (su Toyota Yaris Hybrid Rally1) a comandare la classifica ma il ghiaccio e il Verglas (come viene denominata in Francia la pioggia che ghiaccia cadendo al suolo), spesso presenti nei tratti in ombra del manto stradale, ha messo in difficoltà diversi piloti non intimorendo però l’alieno della Ford che ha preso il comando delle operazioni ed ha fatto ritorno nel Principato in testa alla classifica provvisoria. Già dal sabato Ogier ha riconquistato il primo posto della classifica generale conducendo una gara da brividi, andando talvolta anche a rischiare forse più del dovuto e mettendo a repentaglio la possibilità di aggiudicarsi il Monte-Carlo.

Quando ormai sembrava che l’alfiere della Toyota avesse la vittoria in pugno ecco che la fortuna gli ha voltato le spalle (se di fortuna possiamo parlare…..), sulla penultima prova Ogier ha forato una gomma regalando così secondi preziosi e la leadership a Loeb, considerato che l’alieno non gli aveva mai permesso di allungare troppo le distanze. Con la vittoria servita su un piatto d’argento a Sebastien Loeb è bastato amministrare il vantaggio per conquistare così l’ottantesima vittoria della sua carriera nel campionato WRC.
Una gradevole sorpresa è stata invece quella di trovare una donna alla destra di Sebastien, una umilissima maestra di matematica appassionatissima di Rally, anche se forse pochi sanno che in realtà la transalpina è da molto tempo la riserva di Daniel Elena (ritiratosi dalle competizioni lo scorso anno) e fidata consigliera di Loeb, rivelandosi spesso fondamentale in alcune scelte intraprese dal nuovo compagno di abitacolo. La presenza femminile mancava sul podio di una gara WRC dal 1997, quando Fabrizia Pons guidò alla vittoria il compagno Piero Liatti sulla Subaru Impreza WRC (ultima vittoria di un equipaggio italiano nel Campionato del Mondo Rally).

Al terzo posto di questo rocambolesco Rallye Monte-Carlo troviamo l’irlandese Craig Breen che senza commettere errori ha svolto perfettamente il compito assegnatoli: portare la vettura al traguardo nella miglior posizione possibile. Considerato che i due Seb non disputeranno tutte le gare in calendario l’irlandese, ora come ora appare favorito alla rincorsa al titolo 2022.
Menzione particolare anche per il quarto posto finale del piccolo gioiello di casa Toyota, Kalle Rovanpera. Dopo un inizio difficoltoso il giovane prodigio è via via migliorato vincendo anche due prove più la Power Stage, probabilmente avrà sofferto pure lui di problemi di adattamento alle nuove vetture che impongono di modificare lo stile di guida a cui si era abituati.
I due padroni di casa (Loeb e Ogier) hanno regalato grande spettacolo e molte emozioni, ma non sono stati gli unici.

Già giovedì sera, al termine della seconda e ultima prova della giornata, la Skoda del pilota russo del WRC2 Nikolay Gryazin ha preso fuoco nella parte posteriore, incendio molto scenografico ma prontamente domato dagli addetti presenti sul posto. Non appena iniziata la seconda giornata di gara il francese Adrien Fourmaux (Ford Puma Hybrid) è uscito di strada con un volo spettacolare sulla prima prova danneggiando irreparabilmente il veicolo con conseguente ritiro dalla manifestazione.

Anche la giornata del sabato non inizia proprio con la marcia giusta per più di qualcuno, Oliver Solberg perde il controllo della Hyundai sulla seconda prova della giornata scivolando fuori strada su una curva a destra e infilandosi dentro la boscaglia. Con un pesante ritardo, ma soprattutto grazie all’aiuto del pubblico che con l’aiuto di una fune riesce a rimetterlo in carreggiata, lo svedese riesce a terminare la prova.


Le condizioni delle strade – come detto – hanno messo in difficoltà più di qualcuno rendendo la gara quasi una corsa a eliminazione, il nipponico Takamoto Katsuta (Toyota Yaris Hybrid) è andato in testacoda e con non poche difficoltà (e sempre con l’aiuto del pubblico) ha rimesso in carreggiata la vettura. Non da meno Gus Greensmith che, dopo la sua prima vittoria di una prova speciale nel WRC del giorno precedente (felicissimo a fine P.S.) ha avuto diversi problemi tecnici concludendo con una foratura che non ha fatto altro che aggravare ulteriormente la sua posizione in classifica (si piazzerà al quinto posto della classifica finale a 6’ e 33” dal vincitore).

Infine, Thierry Neuville (Hyundai i20 Hybrid) è arrivato al controllo orario con quasi 20 secondi di ritardo dichiarando di avere grosse problematiche alla vettura, affermazione confermata dalla classifica finale (sesto posto finale per lui a 7’e42” da Loeb). Anche il pomeriggio di sabato non ha lasciato tregua ai piloti: la prima vittima è stata “l’elfo” Elfyn Evans (Toyota) che, a causa di una sbandata con il posteriore oltre il ciglio stradale, è scivolato in una scarpata particolarmente pendente che non permetteva al pubblico di rimettere la vettura nuovamente in strada, nel tentativo uno spettatore è pure scivolato lungo la scarpata (fortunatamente breve) finendo sulla carreggiata sottostante.


Anche in questo caso si è reso necessario l’ausilio di una fune per rimuovere il veicolo (a gara sospesa) dalla scomoda posizione. Poco dopo pure Katsuta è uscito nuovamente di strada incastrandosi in un fosso e per la terza volta si è ricorsi al tiro alla fune.

L’epilogo della domenica del campionato WRC lo sappiamo già, il WRC 2 invece ha visto trionfare Andreas Mikkelsen che alla guida della Skoda Fabia Rally2 evo ha praticamente dominato tutto l’evento; sul secondo gradino del podio troviamo Erik Cais che con costanza ha migliorato sempre più i suoi tempi arrivando a conquistare il secondo posto. Infine, al terzo posto il russo Gryazin, nonostante – come detto – una gara partita decisamente sotto una luna sbagliata.
Da segnalare inoltre il ritiro di Oliver Solberg a causa di esalazioni dello scarico che da due giorni filtravano nell’abitacolo e che hanno indotto l’equipaggio allo stop per problemi medici.

Diversi anche gli italiani che hanno preso parte alla kermesse e che si sono piazzati in un’ottima posizione nella classifica generale. Al 16° e 17° posto troviamo rispettivamente Matteo Gamba e Mauro Miele, al 19° Alessandro Gino e al 31° e 37° posto rispettivamente Roberto Daprà e Fabrizio Argeni Bentivoglio.

Questa nuova “Era Hybrid” ci regalerà sicuramente grandi emozioni, i piloti raccontano che la potenza è veramente tanta da gestire e la macchina reagisce in maniera completamente diversa da quella a cui erano abituati. Ogier ha simpaticamente affermato che l’ibrido è come la prima volta che si fa sesso, bello e intenso ma dura poco! E con questa perla di saggezza vi diamo appuntamento al prossimo round del WRC che si terrà dal 24 al 27 febbraio a Umea in Svezia, dove troveremo anche il pilota italiano Lorenzo Bertelli come 4° pilota della scuderia Ford. Lo spettacolo non mancherà così come probabilmente non mancheranno i colpi di scena. Stay tuned.

 

 

Servizio Furlan Guendy

Photo Honza Froněk and screenshot from WRC plus

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