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TROVARSI DI PIRANDELLO AL ROSSETTI DAL 4 DICEMBRE

Nuovo appuntamento con il cartellone Prosa allo Stabile regionale: dal 4 al 6 dicembre va in scena Trovarsi di Pirandello, per la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, protagonista Mascia Musy.

 

Composto nel 1932 e messo in scena a Napoli, Trovarsi è uno degli ultimi drammi di Pirandello ed affronta la tematica cara all’autore dell’identità in relazione all’essere e all’apparire. Non è però fra i suoi testi più rappresentati, probabilmente a causa della sua astrazione quasi metafisica. Ciononostante è un’opera suggestiva, pervasa da emozioni che scaturiscono dalla vicenda dell’attrice Donata Genzi e del suo giovane innamorato, Elj, incapaci di conciliare le esigenze della vita e quelle dell’ideale artistico. Nell’allestimento firmato da Enzo Vetrano e Stefano Randisi – personalità registiche fra le più interessanti nel teatro italiano, molto competenti e creative nell’universo pirandelliano – il plot viene molto asciugato, diventa più incisivo e sobrio e la dimensione metafisica si trasforma in un punto di forza della messinscena, connotata da grande intensità poetica. Nel testo c’è anche un’evocazione biografica di Pirandello, che da un lato si sente vicino all’attrice che sacrifica la propria vita in nome dell’arte (egli stesso confidò, a proposito della propria esistenza «ho dimenticato di vivere»), dall’altro racchiude nella figura della protagonista un monito a Marta Abba sua giovanissima attrice e musa.       Per lei lo scrittore provò sempre un desiderio incompiuto di amore carnale e il terrore che qualcuno, potesse portargliela via. Trovarsi che Marta Abba avrebbe recitato, sembra prospettarle proprio i rischi di un amore giovane e impetuoso. Donata Genzi è ammirata dal pubblico per la palpitante verità con cui tratteggia i personaggi, ma si spettegola sul fatto che non abbia mai conosciuto nella realtà quell’amore che sa restituire in scena con tanta emozione. Invece la celebre attrice è una donna frustrata dall’assenza di sentimenti veri nella propria vita: agli amici, una sera, confida dolorosamente di non riuscire a “trovarsi” in nessuna delle tante figure che interpreta sul palcoscenico. Ma in quella stessa occasione entra nella sua vita Elj, giovane scandinavo, ribelle, spericolato che la trascina quella notte stessa in una rischiosa avventura in barca: il vento li fa naufragare, Elj le salva la vita e le fa conoscere l’amore, la passione a cui presto si abbandonano. Ma i due si rivelano anche molto diversi: Elj viaggia nella vita come in mare, spinto dalla sregolatezza del vento e desidererebbe che Donata lo seguisse, abbandonando il teatro. La donna è tentata, ma decide di recitare un’ultima volta, anche davanti a Elj, prima di affrontare la nuova vita. Quella sera, per la prima volta, mentre recita gesti d’amore, comprende la profonda differenza fra il teatro e il suo vero sentire: differenza che le permette finalmente di “trovarsi”, di essere contemporaneamente attrice e donna innamorata. Elj invece si sente tradito, turbato da quella rappresentazione tanto simile alla loro intimità di coppia e rifiuta Donata e il suo progetto esistenziale ed artistico. La donna, nonappena trovata la propria pienezza, è condannata nuovamente alla solitudine. Vetrano e Randisi hanno costruito lo spettacolo secondo un taglio attuale, quasi bergmaniano, che evidenzia la modernità del dramma di Donata Genzi: vive in effetti le lacerazioni di una donna la cui affermazione professionale provoca conflitti con la sua vita privata, solitudine, incomprensione. «C’è un prologo – scrivono i registi ­– in cui Donata, dopo una vita piena di successi teatrali e di solitudine amorosa, scende le scale di un faro sul mare dove abbiamo recluso Elj, anche lui solo e spezzato, dopo la sua grande delusione. E la visita che la vecchia attrice fa al suo giovane amante le permette di rivivere, tornando giovane anche lei, tutta la storia d’amore, le gioie, i tormenti, le esaltazioni e le delusioni passate con lui. I luoghi del racconto diventano astratti, con un denominatore comune che sono quelle sedie da teatro, circondate da immagini più sognate che reali, che hanno a che fare sempre, insistentemente, col mare». Protagonista dello spettacolo è una molto lodata Mascia Musy affronta con forza introspettiva la figura di Donata. Al suo fianco, tratteggia Elj in tutta la sua passione ribelle Angelo Campolo, che il pubblico dello Stabile ha già applaudito in recenti spettacoli di produzione come Picasso e la ragazza rapata e Ultimo Giorno. Completano il cast Giovanni Moschella, Ester Cucinotti, Antonio Lo Presti, Marika Pugliatti, Monia Alfieri, Luca Fiorino.

 Trovarsi di Luigi Pirandello vanta l’adattamento e la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, il disegno luci di Maurizio Viani e le scene e i costumi di Mela Dell’Erba Lo spettacolo è una produzione E. A. R. Teatro di Messina in collaborazione con Daf – Teatro dell’Esatta Fantasia e debutta martedì 4 dicembre alle ore 20.30 con repliche il 5 alle ore 16 e giovedì 6 nuovamente alle 20.30.   

Informazioni e biglietti per lo spettacolo sono disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, sul sito www.ilrossetti.it. Per informazioni si può contattare anche il centralino del Teatro allo 040.3593511.

 La Stagione2012-2013 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste. Si ringraziano tutti i Soci, in particolare il Comune di Trieste,la Regione FriuliVenezia Giulia ela Provinciadi Trieste.

C.L.

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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