venerdì , 22 Novembre 2024
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Ballet Revoluciòn: Il Corpo a disposizione.

Leopardi aveva ragione quando, nello Zibaldone,sosteneva che la dicotomia tra Corpo e Spirito- elevando , poi, quest’ultimo ad un livello più alto e superno- era una falsità costruita a tavolino. da chi e perchè, non è questo l’ambito per discuterne. Ma ieri sera, al Politeama Rossetti, i 18 ballerini di Ballet Revoluciòn, mi hanno convinto della veridicità di quanto sostenuto dal poeta di recanati. il Corpo, se conosciuto e educato al Bello, è valore elevatissimo, mezzo perfetto per esprimere e mostrare la pari Bellezza dello Spirito che lo abita. Posso affermare che -dal vivo- non vedevo tanta solida, vitale padronanza gioiosa del palcoscenico dai tempi del Mudra di Bejart, all’Arena di Verona. Ballet Revoluciòn non si può spiegare, ricco com’è di tutto, seguendo pedissequamente un programma di sala: Ballet Revoluciòn va gustato incollando gli occhi su quegli ottimi ballerini professionisti ,permettendo ai propri piedi di seguire il ritmo sotto la poltroncina e rendendosi conto che dall’inizio alla fine delle 2 ore ballatissime-senza alcun risparmio di energia- sul proprio viso alberga un sorriso disteso. Le coreografie sono tantissime, con tante tecniche e stili che si alternano perfettamente adatti alle musiche altrettanto varie (da Sting a Beyoncè, dal Prince di “Purple rain” a Michael Jackson al “Concerto di Aranjuez,”” Mas que nada” ecc), sorprendenti per originalità e freschezza, ottimamente amalgamate dalla regia creativa di Mark Brady. Che la “Escuela nacional Cubana de Arte” sfornasse elementi perfettamente preparati nel rigore classico accademico è risaputo…ma che tra loro ci fossero anche interpreti così versatili a me non era affatto chiaro. Accompagnati da una splendida orchestra- Ballet Revoluciòn Live Band-, riempiono il palco con il loro folklore (ma che folklore!) così ricco si sincretismi spagnoli e africani ed ulteriormente arricchiti da una disinvoltura tutta attuale di atteggiamenti, dialoghi corporei e coinvolgimento del pubblico….E il pubblico? Applaude tantissimo, urla. Canta. Canto anche io e già penso che vorrei tornare più volte a vedere quanto e come il talento elargito senza risparmio e coralmente, possa commuovere. ecco, questo è uno di quei “gioielli” che fa dimenticare, per 2 intere ore, che fuori di qui ci sono i garndi problemi ogni giorno più gravi. Invece, per vovere meglio, basterebbe ricordare che ANCHE di questo è fatta l’Umanità: ognuno col proprio Talento su cui investire, da coltivare e farne Speranza. Vanno citati i due pirotecnici coreografi: Aaron Cash e Roclan Gonzales Chavez con il loro possente lavoro, ugualmente esplosivo e raffinato. I costumi di Jorge Gonzales (già conosciuto sulle passerelle milanesi) e il direttore dell’orchestra, Osmar Salazar Hernandez. I 18 lunghissimi nomi dei 18 ballerini (12 uomini straordinari e scultorei e 6 ragazze bravissime), non li riporto perchè non è possibile, e vorrei, dare ad ognuno un volto preciso mentre TUTTI hanno una matrice comune: un Corpo a completa disposizione, potente, entusiasta, leggiadro, elastico e generoso. Mi sono detta, tornando a casa “Questi ragazzi sono “drogati” di Vita!”….e sarei ancora lì ad applaudirli per questo.

Cynthia Gangi

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