L’Italia del calcio è in perdita, lo sapevamo già, ma sembra non ci sia modo per risalire. Leonardo, l’ex mister di Milan ed Inter, come fece un suo molto più importante omonimo porta a Parigi i “capolavori” italiani. Certo non si tratta di tesori come la Gioconda bensì di milionari tanto viziati quanto, comunque, sportivamente validi come Sirigu e Pastore (dal Palermo), Menez e Sissoko (rispettivamente da Roma e Juventus).
Se il Paris Saint Germain si rinforza in modo netto e rapido mentre da noi che succede?
Il Milan scrive un copione degno di un giallo d’estate con il suo mister x conscio di avere, assieme all’Inter, un buon distacco sulle concorrenti in Italia pur non essendo ancora alla pari delle grandi d’Europa.
Le uniche a muoversi bene sono le cenerentole europee come il Napoli e l’Udinese che spendono i soldi giusti al posto giusto e rendono i loro organici sempre più completi con giovani promettenti e giocatori esperti inseriti al momento opportuno.
La Juventus sta dismettendo tutto l’apparato della gestione Blanc-Secco, tanto che penso sia rimasto il solo Grygera (oltre alle bandiere Chiellini e Del Piero) di quella squadra che fu di Ranieri e ottenne un terzo ed un secondo posto: sono stati ceduti Sissoko e Felipe Melo, Amauri ha le valigie pronte da un pezzo come lo scorso anno Diego; stiamo parlando di circa 100 milioni di euro spesi da Secco che oggi Marotta regala sul mercato come caramelle mentre Giuseppe Rossi, suo malgrado, non arriverà per il niet del Villareal ed Aguero è stato preso dal Manchester City come a gennaio Dzeko.
La Roma sta rivoluzionando squadra e società (americana) con tante cessioni e l’innesto di giovani (spagnoli e sudamericani) con un allenatore (spagnolo) che ha tante idee ma poca esperienza nonostante il passato da calciatore di ottimo livello.
Spero di essere smentito dai fatti vedendo le quattro di Champions superare gli ottavi, gustando il calcio frizzante di Luis Enrique e Conte, ammirando la tenacia che la Fiorentina di Mihajlovic ha in serbo ma ci vogliono altre strategie, altri progetti, una diversa mentalità: meno promesse e maggiore lungimiranza.
Federico Gangi
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