L’ altro giorno ho chiesto ad una mia amica “Vieni con me martedì sera al Teatrone il concerto di Raphael Gualazzi ?” “Gualazzi chi ?” mi ha risposto ” e che musica fa?”
“Suona il piano, non lo conosci ?” “ok,ma che genere di musica? ” lei continuava a chiedermi. Gualazzi fa TUTTA LA MUSICA . Gualazzi crea e mescola, anche a volte in un unico brano jazz, soul, blues, funky, un pizzico di pop e raramente gli scappa pure una spruzzatina di mambo o bossa-nova. Gualazzi credo proprio che ,dopo averlo sentito l’altra sera, viva NEL pianoforte, perché non legge spartiti, non segue scalette scritte, ma come le sue dita sfiorano la tastiera parte lo spettacolo! Magia musicale che sgorga da quello strumento che si anima tre le sue mani e produce accordi, ritmo, melodia e armonie così perfetti al nostro orecchio da far capire che a Gualazzi viene così naturale fare musica come respirare l’originalità e l’unicità di ogni brano ci dice che avrà ancora molto altro da attingere alla sua bravura .
Il bello è che quando arriva sul palco con il suo stropicciato completo grigio classico (e forse di una taglia in meno) ti sembra di vedere uno di quei venditori di enciclopedie di una volta , sorridenti un po’ imbarazzati ,ma che cercano di mostrarsi gentili per essere ascoltati con la paura che tu gli sbatta la porta in faccia .
Sorride timido, non parla, è scuro sul palco ,anche gli abiti delle tre coriste black voice e della band. Ti accorgi che, una volta seduto, quando partono le prime note e le luci che le sottolineano (magistralmente manovrate), Gualazzi su quel palco nero rende ogni suono magicamente brillante la sua anima schizza fuori da quei tasti la sua voce ha tutte le sfumature: dalle parole d’amore più dolci bisbigliate all’allegria delle frasi scanzonate o profonde e cupe alla Luis Armstrong. Gualazzi sembra un bambinone introverso che però quando sfiora il piano produce tutte le emozioni profonde che un uomo può dare. E che tecnica nel suonare! Dal primo all’ultimo tasto, tutti strapazzati, amati e coccolati, da ognuno di quei pezzetti di avorio ed ebano.
Sicuramente quello che conoscevo di lui, attraverso la radio o la tv , non era nulla in confronto ai brividi che questo artista dal vivo sa trasmettere quando è così se stesso, fino in fondo, su un palco. E poi è solo dal vivo che si possono ammirare quei bei calzini a righe coloratissime che Gualazzi porta nei concerti! Un vero artista sa sorprendere sempre, anche dove e quando meno te l’aspetti!….”Per poter vivere ci basta un sogno, oh yeah!”
Grande Gualazzi .
Pensateci e pensatemi
Al. Ga.