Presentato ieri nel Palazzo della città di Salerno, il libro del designer di origine salernitana Gino Finizio, dal titolo Minimo e sostenibile. La città ha raggiunto la montagna-umanesimo disegnativo. L’incontro, patrocinato dal comune campano e dall’associazione Salerno Attiva e coordinato da Antonio Perotti e Daniele Orilia, ha visto, dopo l’introduzione dell’assessore delegato alla cultura, Ermanno Guerra, l’intervento dell’autore e di diversi ospiti di livello nazionale ed internazionale: da Maria Gabriella Alfano, presidentessa dell’Ordine degli Architetti di Salerno a Vito Avino, Alfonso e Carmine Gambardella, Riccardo Dalisi, Mimmo De Maio, al designer giapponese Masaya Hashimoto e Pietro Palladino. L’inizialmente silenziosa presenza del famoso sassofonista James Senese ha chiuso il quadro degli ospiti. Avvertibile l’assenza del Sindaco di Salerno, nonché viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Vincenzo De Luca, impegnato a Roma per motivi ministeriali.
Alta fra il pubblico la percentuale di giovani, destinatari principali dell’opera del designer salernitano.
Presentato come “documentazione accurata di quanto è stato e potrà essere il design come valore essenziale per lo sviluppo di un paese che vuole competere con i suoi prodotti e cultura del luogo nel contesto internazionale”, il voluminoso lavoro di Finizio ha molto colpito i fortunati ospiti che hanno avuto modo di sfogliarlo seppur brevemente (è pur sempre un’opera che ha impegnato l’autore per 5 anni), dando parecchi spunti per le loro parole. Il libro “parla di me ma anche di altri” dice ai giornalisti prima della conferenza “sempre rivolto a quello che può essere il futuro”. Tutta la relazione, costellata dai brevi interventi dei numerosi ospiti, ha orbitato intorno al concetto dell’innovazione e dell’incoraggiamento alla creatività (con l’attenzione rivolta al minimo ed al sostenibile), temi chiaramente cari all’autore e ai suoi ospiti: gli eterogenei discorsi dei relatori, che spaziando fra il pragmatismo su nuovi obbiettivi ricercati dall’architettura e l’incoraggiamento della creatività, passando fra le proposte al nuovo governo per ridare fiducia, hanno avuto come tema comune la necessità di “passare la palla ai giovani”, che devono puntare ad una creatività qualitativamente superiore per mantenere l’eccellenza della produzione locale e nazionale, a qualunque livello. Sullo sfondo si è sempre potuto intravvedere l’apprezzamento degli ospiti per le iniziative della Città di Salerno, fortemente incoraggiata dall’opera del suo sindaco. L’incontro si è concluso con un assolo di sassofono regalatoci dal musicista Senese, amico personale di Gino Finizio, e con la consegna di souvenir di ceramica creati dall’artista salernitano Antonio Perotti, su disegno dell’autore.
Dopo le foto di rito, non ci rimane che aspettare di aver fra le mani la spronante opera del designer e di scoprire nel dettaglio il frutto del suo assiduo lavoro.
Simone Callegaro