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Green Tecnology, la strada verso il futuro

L’Università degli studi di Udine, in collaborazione con diversi poli italiani di ricerca scientifica, si fa promotrice di un importante progetto volto all’utilizzo di tecnologie verdi da applicare nel campo agroalimentare e nello specifico nel settore enologico. Dopo la vittoria del bando di concorso del progetto Ager (Agroalimentare e ricerca, 13 fondazioni che hanno messo a disposizione quasi 30 000 000 di euro per ricerche scientifiche), l’ateneo friulano è riuscito a dotarsi di un impianto pilota per l’estrazione di biomolecole attraverso l’impiego di fluidi supercritici (SCF). Questo tipo di tecnologia, ampliamente applicata nel resto dell’Europa, trova molti ostacoli alla sua diffusione in Italia nonostante sia innovativa, eco-sostenibile e sostanzialmente economica. La più diffusa procedura di estrazione di composti bioattivi (come la caffeina o i polifenoli) mediante l’utilizzo di solventi idrocarburici tossici va contro le direttive su cui l’eurozona sta indirizzando le proprie politiche future ovvero eco-sostenibilità, eco-compatibilità, green tecnology; un esempio è la direttiva 12/2006/CE la quale prevede che gli stati membri dell’UE prendano le misure necessarie per il trattamento dei rifiuti, attraverso processi innovativi, orientati alla tutela dell’ambiente e che non comportino alcun rischio per la salute umana.
Ecco dunque l’idea originale di utilizzare i rifiuti del settore enologico come substrato dal quale:
– ricavare sostanze ad alto valore aggiunto (estrazione di sostanze antiossidanti attraverso gli SCF),
– creare bio-polimeri,
– produrre energia (bio gas).
L’ambizioso progetto prende il nome di ‘Bioraffineria’, ovvero l’applicazione di tecnologie verdi per lo sfruttamento e lo smaltimento intelligente delle biomasse di scarto del settore enologico. L’Italia con la sua produzione annua di circa 41 milioni di ettolitri di vino, che comporta un residuo di vinaccia (scarto enologico) del 25% del peso dell’uva utilizzata, risulta il paese ideale per lo sviluppo di questo tipo di filiera di recupero, la bio-refinery appunto.
La valorizzazione dei rifiuti, lo smaltimento intelligente, le green tecnology, sono le strade da percorrere per uscire dalla crisi, ma soprattutto sono l’unica via per tornare a essere un paese promotore di innovazione tecnologica che guarda coscientemente alla salvaguardia del territorio.

www.ww-ibr.it
www.progettoager.it
www.uniud.it

Carlo Liotti
[email protected]

About Carlo Liotti

Giornalista Pubblicista iscritto all'Albo dei giornalisti da Aprile 2013. Dottore in Scienze e Tecnologie Alimentari. Appassionato di fotografia e di viaggi, capo redattore de ildiscorso.it, reporter/collaboratore per altri canali di comunicazione.

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