Il vertice di maggioranza ad Arcore tra PdL e Lega Nord ha prodotto dei risultati importanti per quanto riguarda la manovra economica che attende di entrare in Parlamento.
Le variazioni più importanti riguardano:
– i piccoli comuni non dovranno più accorparsi ma solo ridurre i componenti dei consigli comunali e togliere i gettoni di presenza e le indennità di carica;
– gli enti territoriali avranno maggiori poteri contro l’evasione fiscale;
– l’attuale regime previdenziale per coloro che hanno raggiunto i quaranta anni di contributi rimarrà invariato;
– il contributo di solidarietà riguarderà soltanto i membri del Parlamento;
– l’IVA rimmarrà al 20%;
– i vantaggi fiscali alle cooperative saranno ridotti;
La nota che contiene queste modifiche annuncia inoltre riforme di “natura costituzionale” che prevedono il dimezzamento del numero dei parlamentari, la soppressione delle province ed il conferimento delle loro competenze alle regioni. Quest’ultimo progetto potrebbe facilmente rimanere un semplice annuncio viste le rigide modalità previste per la modifica delle norme costituzionali, infatti dovrebbero essere modificati gli articoli 56, 57 e sarebbe necessaria una nuova riformulazione del Titolo V, il tutto con l’approvazione ex articolo 138 della Costituzione dello stesso testo di riforma da parte di entrambi i rami del Parlamento con maggioranza assololuta con due successive deliberazioni, la seconda delle quali dovrebbe avere la maggioranza dei 2/3 per scongiurare un possibile referendum abrogativo.
Federico Gangi
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