PRIMA NAZIONALE VENERDI 18 OTTOBRE TEATRO BOBBIO
Due paia di calze di seta di Vienna, commedia in due atti scritta nel 1986, è stato uno dei maggiori successi del teatro in lingua triestina nel corso degli ultimi decenni e porta le firme ei compianti Lino Carpinteri (1924-2013) e Mariano Faraguna (1924-2001).
Partendo da Le sorprese del divorzio (1888), vaudeville di Alexandre Bisson e Mille Mars, i due autori hanno operato una radicale rivisitazione che investe non solo il linguaggio, ma anche la tipologia dei personaggi.
Ed ecco Trieste nel 1919, all’indomani della prima guerra mondiale, con i suoi protagonisti, esponenti della buona borghesia cittadina. Le vicende narrate si intrecciano alla storia ell’umanità che in quei giorni si compie proprio nel territorio, che passa dalla fine della “Grande guerra” al crollo dell’Impero Austro-Ungarico fino all’arrivo degli italiani; non c’è quindi da stupirsi se uno dei momenti chiave dello spettacolo è rappresentato proprio dalla celebre impresa di Gabriele D’Annunzio a Fiume.
Grandi eventi che fanno da sfondo a una divertente vicenda senza tempo che parla di divorzio, di equivoci e di scambi di persona. A tenere le fila della situazione è Stefania Duda degli vanissevich, una donna dal carattere autoritario la quale, pur di difendere i diritti della figlia Valeria, tiranneggia Nicoleto Nicolich, il capitano di Lussino Terdoslavich e il signor rettauer.
Vero e proprio “cavallo di battaglia” per la compagnia della Contrada, questo spettacolo ha segnato il primo grande successo della compagnia triestina, inaugurando la stagione dell’allora Teatro Cristallo nel 1986; in seguito le “Calze” sono state riprese per altre edizioni e sono state protagoniste di una trionfale tournèe in Australia nell’estate del 1993.
di Lino Carpinteri e Mariano Faraguna regia di Francesco Macedonio con Ariella Reggio e Gianfranco Saletta e con Masismiliano Borghesi, Ariano Giraldi, Maria Grazia Plos, Marzia Postogna, Maurizio Zacchigna, Laura Antonini
scene e costumi di Andrea Stanisci musiche di Livio Cecchelin