E’ iniziata ieri sera, sabato 19 ottobre, la nuova avventura per la stagione teatrale 2013-2014 della compagnia Ana-Thema con la produzione in sinergia a “La Corte di Osoppo” della prima nazionale dell’ Amleto.
Produzione davvero molto ambiziosa, visto che la compagnia ben diretta dalla regia di Luca Ferri, si è sforzata di rappresentare la drammaturgia di Amleto, in poco più di un ora di spettacolo e soprattutto con la particolarità della non presenza del protagonista sulla scena. Per trovare Amleto lo si deve scoprire nei personaggi che lo circondano
nella scenografia di Claudio Mezzelani caratterizzata da un pavimento a scacchiera e da un’unica testa bianca come fondale, che si muovono con un sapiente gioco di luci che restituiscono al testo di Shakespeare una nuova immagine. Amleto in scena da oltre quattrocento anni ha dovuto subire nella sua lunga vita di rappresentazioni adattamenti e riletture molto ardite, a volte con una venatura di sacrilegio del testo classico e a volte talmente fedeli all’originale da essere stroncati dalla critica o dal pubblico. Questa volta l’amore e la sapiente riduzione della giovane compagnia teatrale di stanza alla Corte di Osoppo ha fornito una versione davvero originale e molto ben condensata del dramma onirico del triste principe danese. La vicenda è nota : Amleto, principe di Danimarca, sa che che suo padre è stato
ucciso a tradimento dal fratello Re Claudio (interpretato magistralmente da Luca Ferri che ne ha curato anche la riproduzione e la regia coadiuvato dalla aiuto Tiziana Guidetti) che ne ha usurpato il trono e sposato la moglie Gertrude ( nella rappresentazione scenica di Stefania Maffeis). Ora Gertrude, mamma di Amleto siede sul trono a fianco di Claudio, assassino di suo marito, ed il giovane principe medita la vendetta; per escogitare il suo piano non esita a sacrificare il suo amore per la giovane Ofelia ( una romantica interpretazione di Miriam Scalmana) che resta innamorata di Lui. Il principe si fa quindi credere pazzo e la giovane
donna ne soffre fino a morirne annegata per la delusione. Intanto la tragedia incombe sul trono degli usurpatori e viene scatenata nel momento in cui degli attori arrivano a palazzo: Amleto fa loro mettere in scena un dramma che ricalca la sua vicenda familiare. La vendetta sarà inesorabile, come una tempesta, e porterà tutti nella tomba, vendicatore compreso.
Nell’Amleto di Anà-thema si gioca una immaginaria partita a scacchi in cui il protagonista è presente solo attraverso i dialoghi dei protagonisti che si muovono sulla scacchiera e dove l’invisibile avversario è solo il destino. Nello spettacolo adattato dalla compagnia il dubbio proverbiale di Amleto si evolve e si risolve su un terreno di sogni e ricordi; è proprio sulla figura del protagonista che lo spettacolo si interroga e gioca, ed è il pubblico che ne riconosce l’essenza sulla sua esistenza e sulla sua non presenza. Alla fine ne risulta un insolita e coraggiosa operazione di riscrittura da parte di un curatore che ne da uno sviluppo moderno e ben riuscito. L’intento di ri-rappresentare un dramma di 5 atti e lunghi monologhi in solo un ora e un quarto raggiunge il suo scopo nell’interpretazione degli attori che sfornano uno spettacolo agile e di forte presa sul pubblico. Gli spettatori rispondono con calorosi applausi alla chiusura della scena richiamando alla ribalta i protagonisti per decine di minuti, senza tralasciare anche le figure di contorno alla narrazione: il matto, magistralmente interpretato da Paolo Forte, che ha curato ed eseguito anche le musiche dello spettacolo andato in scena; Orazio e Laerte interpretati rispettivamente da Luca Marchioro e Fabio Bonora. Il coinvolgimento del pubblico all’opera è coronato dall’approfondimento teorico di Lorenzo Mucci e dagli originali costumi di Emmanuela Cossar, coadiuvata dalla sartoria Matilda.
Dopo la prima nazionale, ampiamente applaudita, la compagnia si appresta ora ad una torurnée nei teatri Friulani e Veneti al di fuori dei circuiti istituzionali proponendo il proprio lavoro meritevole senz’altro di essere gustato con entusiasmo e alle quali auguriamo una forte presa d’immagine. In occasione del Capodanno sarà possibile rivedere il grande spettacolo al Teatro Palamostre di Udine, accompagnato dal brindisi di mezzanotte con gli attori e arricchito da buffet dolce e salato, festa, musica e danze. Gli appuntamenti sono il 31 dicembre dalle 21,oo e replica il 1° gennaio alle 16,30.
Foto di Luca D’Agostino
Enrico Liotti
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