Spring Awakening musical tratto dallo scottante Risveglio di Primavera di Wedekind ha aperto la stagione Musical del Teatro Stabile regionale ieri giovedì 7 novembre. L’opera di Duncan Sheik e Steven Sater ha rappresentato per Broadway una vera e propria rivoluzione di genere, stravolgendo i codici espressivi e le consuetudini stilistiche del musical tradizionale. Al Rossetti questo dirompente lavoro ha proposto l’apertura del cartellone Musical ed eventi internazionali nella regia di Emanuele Gamba, nella direzione musicale di Stefano Brondi e nell’interpretazione di un cast che non ha risparmiato nel coinvolgimento, l’energia e le positive sorprese proposte. La versione italiana del musical diretto da Emanuele Gamba, rispecchia fedelmente quella americana nella scelta di contrapporre gli aspri problemi della pubertà a confronto con la morale rigida di una società tradizionalista, con una poetica scenica e un immaginario musicale impregnati di una dolcezza decadente, ricca di riferimenti al mondo naturale, tipica dell’epoca in cui fu scritto il dramma originale. Il musical travolge il pubblico con un convincente miscuglio di aggressività drammatica e musicale, evidenziando la struggente impotenza di fronte alle questioni che l’opera richiama, insolute in scena, così come talvolta nel mondo attuale. La sfida di affrontare un musical atipico nel suo genere: con scene di nudo, abuso di minori, masturbazione, stupro, suicidio ma anche inno alla vita, alla gioia, a una natura nuova, alla speranza, avvolge lo spettatore dalle prime note dello spettacolo al calar del sipario.
La scenografia mobile si abbassa sulle prime note dal vivo degli strumentisti sul palco, e avvolge la giovane Wendla (Arianna Battilana) vestita da bambina, che turbata dalla sua incipiente pubertà, dice alla madre che non crede più alla storia della cicogna e le chiede, la implora quasi, di spiegarle come si concepiscono i bambini. Imbarazzata e incapace di dirle la verità, la madre le poggia la testa sulle sue ginocchia, in un gesto che vorrebbe riportarla all’infanzia, e le balbetta parole rassicuranti sull’amore coniugale: ma Wendla insoddisfatta, con la prima canzone del musical con decisione accusa la nutrice con parole che saranno il filo conduttore di tutta la storia: “non mi hai insegnato il modo giusto per affrontare le cose, mi hai reso così triste”. L’ambiente bigotto e sessuofobo di inizio secolo porta l’omertà dei genitori, baluardo del tradizionalismo borghese a non lasciar trapelare niente sulla fisicità, il desiderio, la sessualità e gli undici adolescenti protagonisti del “Risveglio”, dovranno arrangiarsi tra loro alla scoperta del corpo che cambia ed ai primi istinti sessuali. In Spring Awakening – spiega il regista Emanuele Gamba – si canta quella meravigliosa combinazione di gioia, paura ed esaltazione che da sempre ragazze e ragazzi hanno provato per il dolce mistero dello sbocciare del proprio corpo. Risveglio e Spring sono lo stesso racconto, quello della giovinezza, la più fragile e insieme più affascinante stagione della vita. Drammaticamente e selvaggiamente, si muovono queste meteore di vita tra lotte e paure, repressioni e slanci incontrollabili. C’è la giovinezza che muore sul nascere, istinti che alle volte rimangono potenze senza controllo e maturazione. Ma c’è poi anche quella, forte e fortunata, che vince la lotta. Per Frank Wedekind, Duncan Sheik, Steve Sater e tutti noi, nessuna ipocrisia, nessun conformismo sociale potranno più soffocare e condannare quella naturalità gentile e infinita purezza d’animo di quelle giovani donne e giovani uomini che esercitano il loro semplice e ineludibile diritto al futuro».
La versione italiana del musical diretto da Emanuele Gamba, la direzione musicale, affidata a Stefano Brondi, rivela scelte intelligenti come quella di lasciare le canzoni in versione originale, i cui testi, interpretati in inglese con un trasporto da veri attori di Broadway, sono tradotti e proiettati su una lavagna gigante che grazie ai suggestivi visuals di Paolo Signorini e Raffaele Commone, diventa un importante elemento di scena e corona un’imponente apparato scenografico. Il pubblico della platea come dei loggioni si lascia travolgere dall’inusuale musical. Il direttore artistico Pietro Contorno dopo gli applausi finali, rivolge una preghiera ai presenti di sostenere la cultura ed il teatro. Inoltre rivolge un ringraziamento al coraggio del direttore organizzativo Stefano Curti di aver accettato la sfida con una piecé così difficile dopo il grande successo di pubblico e la catarsi ottenuta dallo spettacolo di Cristicchi ad apertura di stagione, con questa nuova scommessa che esce vincitrice dall’impatto con il pubblico.
Enrico Liotti