Un interessante convegno questa mattina nell’ambito di “365 giorni no”
Il 25 novembre è la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne e per eliminarla è necessario prevenirla e contrastarla in ogni aspetto della nostra vita: “365giorniNO” alla violenza sulle donne è una campagna, promossa dal Comune di Torino e condivisa dall’Anci, a cui il Comune di Novara ha recentemente aderito. «Siamo consapevoli che la violenza sulle donne abbia assunto proporzioni così allarmanti da essere posta come priorità nell’agenda politica», dichiara l’Assessore alle Pari Opportunità Margherita Patti. «Le relazioni sono ancora troppo spesso fondate sulla pretesa di assimilazione e di possesso da parte dell’uomo sulla donna, invece che sulla cura e il rispetto l’uno dell’altra. Perché, se no, in Italia, ogni tre giorni una donna sarebbe uccisa da un marito, un fidanzato, spesso compagni o ex compagni di anni di vita, padri di figli cresciuti insieme?» La giornata di oggi, nell’aula magna dell’Università Avogadro si è aperta con un “viaggio”, in tre capitoli, nella violenza sulle donne a cura dell’associazione Culturale Teatro0321: con le “Prove del teatro” di Giovanni Giudici e la “Chiave dell’ascensore” di Agota Kristof, in cui le donne sono destinate ad essere vittime di qualche forma di violenza; e poi l’Otello di Shakespeare passato alla storia come dramma della gelosia, non è certo come forma di prevaricazione dell’uomo sulla donna, donna di cui l’uomo può decidere sia la vita sia la morte. Dopo questa apertura hanno preso la parola per i saluti istituzionali la prof.ssa Eliana Baici («Mai avrei pensato di essere a favore delle quote rosa e invece oggi sono consapevole che siano necessarie») e il vicesindaco Nicola Fonzo («Noi uomini dobbiamo essere capaci di leggere i nostri sentimenti e di riscoprire l’importanza di parole come “ti voglio bene”, nel senso del mi prendo cura di te e ti rispetto»). L’assessore Patti ha poi presentato la campagna di sensibilizzazione e le iniziative di raccolta fondi per il contrasto e la prevenzione della violenza sulle donne rivolgendosi agli studenti: «Questa mattina è dedicata a voi alla vostra sensibilità e alla capacità che avete di costruire un futuro migliore: un futuro fatto di donne e di uomini in cui non ci sia un genere che prevarica l’altro, ma due generi con pari dignità, capaci di prendersi cura l’uno dell’altro. Ciò che saremo fra venti o trent’anni dipende sì da quello che noi adulti oggi sappiamo insegnare e costruire, ma soprattutto da quello che voi saprete imparare e mettere in pratica. Vedo ingiustizia, vedo violenza: che fare? Perpetrarla o spezzare la catena? La scelta è nelle vostre mani». la mattinata ha avuto il suo momento più importante e coinvolgente con la proiezione del video “Parla con lui” e l’intervento del dott. Roberto Poggi de “Il cerchio degli uomini”, associazione nata da un gruppo di uomini che s’incontrava per condividere esperienze, vissuti ed emozioni su tematiche inerenti la questione maschile, quali i profondi mutamenti sociali in corso e il significato dell’essere uomini oggi con la cultura patriarcale fortemente in crisi, se non proprio in via di estinzione.Il film di Elisabetta Francia dà la parola agli uomini: in un susseguirsi di interviste a ragazzi, uomini, magistrati, carabinieri, operatori del 118, ascoltatori radiofonici e uomini maltrattati, il documentario racconta il processo di mutamento della coscienza e della consapevolezza maschile nei confronti della violenza. Un momento di grande impatto per gli studenti e le studentesse in sala, oltre 400, un primo passo verso le azioni di educazione all’affettività necessarie in tutti gli ordini di scuola.