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dal il 12 dic al Teatro Palamostre di Udine L’invenzione della solitudine con Giuseppe Battiston

Tutto esaurito per Ascanio Celestini che passerà il testimone a un altro grande protagonista della scena italiana presto nuovamente ospite di Teatro Contatto : non c’è infatti solo il cinema fra gli impegni di Giuseppe Battiston. Il suo nuovo spettacolo, L’invenzione della solitudine sarà il prossimo appuntamento della stagione Contatto, il 12 e 13 dicembre al Teatro Palamostre di Udine e il 14 dicembre al Teatro Pasolini di Cervignano . Tratto da uno dei romanzi più autobiografici dello scrittore, poeta e sceneggiatore americano Paul Auster, L’invenzione della solitudine mette Battiston al centro di sottile mosaico della memoria, nel disvelare il rapporto misterioso e vibrante di coincidenze esistenziali che lega un padre appena scomparso ed un figlio che inizia a ricostruire la vera identità del genitore solo dopo la sua morte.Non c’è solo il cinema fra i progetti di Giuseppe Battiston. Ci sono, sempre più spesso, anche nuove belle sfide teatrali che lo riportano ogni volta sul palcoscenico. Ad affascinarlo questa volta è il magnetismo della scrittura di un grande autore come Paul Auster, il suo giocare con la memoria e le casualità capaci di rivoluzionare un’esistenza. Diretto da Giorgio Gallione, Battiston si avventura allora in un viaggio fra verità taciute e sentimenti ritrovati ispirato al suo romanzo più autobiografico, L’invenzione della solitudine.

Qualche settimana dopo l’inattesa morte del padre, Paul Auster si ritrova nella grande casa di un genitore quasi estraneo, che ha abbandonato da anni la famiglia per ritirarsi in una solitudine caparbiamente distaccata dal mondo e dagli affetti. Così, riscoprendo un padre semisconosciuto e assente attraverso tracce labili, oggetti e carte, il protagonista riscopre i frammenti di una esistenza estranea, che è in parte anche la propria, ripercorrendo la vita di un uomo che si è nascosto dal mondo. Una ricerca del padre scomparso che lo costringe a fare i conti con una perdita, una mancanza che lo strazia come persona e come figlio. Ma “la musica del caso” vuole che lo stesso Auster, proprio in quei giorni, stia per abbandonare la moglie e, ineluttabilmente, anche l’amatissimo figlio Daniel. In un mosaico di immagini, riflessioni, coincidenze e associazioni, il destino costringe così Auster a radiografare un’esistenza e a riflettere su come il caso impercettibilmente governi le nostre vite.

Il romanzo si compone di due parti, molto diverse: nel Ritratto di un uomo invisibile, Paul Auster veste infatti i panni del figlio, mentre nella seconda, Il libro della memoria, la sua attenzione si sposta sulla sua identità di padre, ribaltando la prospettiva del suo sguardo.
Ne esce un delicato ritratto di famiglia, tutto giocato sul filo della memoria, ma anche l’analisi del rapporto dello scrittore con l’arte, a partire da quel magnifico atto di memoria che scaturisce proprio dalla solitudine dello scrivere.

Paul Benjamin Auster (Newark, 1947) è uno scrittore, saggista, poeta, sceneggiatore e regista statunitense.
La sua carriera di scrittore di romanzi inizia proprio con L’invenzione della solitudine, ma è solo nel 1985 che arriva la consacrazione a livello internazionale con la Trilogia di New York, a cui seguono romanzi di culto come La musica del caso, Leviatano, Mr Vertigo, Timbuctù, e più di recente, Uomo nel buio e Sunset Park. Nel 1995 ha esordito nel cinema con Smoke e Blue in the face.

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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